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“Faccio la Badante” storie vere nel libro di Eleonora Aldani

Eleonora Aldani – “Faccio la Badante”

Faccio la Badante

In “Faccio la Badante” di Eleonora Aldani, al suo quinto libro, edito da Cordero Editore, c’è lo specchio di una realtà quotidiana, dove chi direttamente, chi per sentito dire è costretto a fare i conti.

“Pezzi di vita” raccontate da donne che sono venute in Italia, per dare una svolta alla propria esistenza, con l’unico scopo comune di migliorarne la qualità. Ogni racconto è vero, ma ha un epilogo diverso.

Abbiamo già parlato di altre donne e altri casi di “amore violento”.

Il denominatore comune è la donna, la sua forza, la sua consapevolezza, la sua umanità.

La Aldani, con questa lunga e scorrevole intervista, ci introduce in questo mondo così complesso e affascinante, ma ci dà modo di conoscerla un po’ più approfonditamente, anche dal lato privato, quello di una scrittrice rigorosa e sempre attenta e pronta ad affrontare “l’onda d’urto” degli avvenimenti di questa epoca convulsa e confusionaria.

 L’intervista

Eleonora Aldani, oggi ci occupiamo della sua nuova opera letteraria “Faccio la Badante”, ma lei in realtà è anche pittrice e musicista. Quale di queste capacità artistiche prevale in lei?

Nessuna in modo specifico. Ogni giorno posso scegliere entro quale esprimermi.

Rappresentano, in ogni caso il percorso di una sensibilità artistica che di periodo in periodo mi ha resa più consapevole della mia capacità creativa, alla luce di tutte le emozioni provate e conservate.

Potrei affermare che… oggi riscontro nella narrativa il terreno più favorevole per trovare spazio espressivo.

Altre quattro opere

Lei ha pubblicato con successo dal 2011 al 2014 altri quattro libri, prima di “faccio la Badante”. Ha una sua personale classifica di preferenza o quanto meno, cosa le rimane dentro in particolare di ogni romanzo?

Quattro libri che mi sono tutti ugualmente cari perché rappresentano momenti particolari del mio percorso di scrittrice e anche perché molto impegnativi per l’analisi delle vicende raccontate.

Particolare la tematica “fantasociale” del secondo libro.

Siamo nati tutti dallo stesso Padre? -Settembre 2012 … posta alla mia attenzione dall’amico Fabrizio Trunzo, autore della trama di base (in qualche modo presente anche in questo mio ultimo libro, con l’apporto della fotografia di copertina).

Un thriller di fantascienza ambientato nel tempo attuale, ma con un imprevisto di natura aliena che mette a dura prova la capacità reattiva del protagonista a salvaguardia della sua stessa sopravvivenza.

Non posso esimermi di fare un breve cenno al terzo libro.

“Per un sacco di grano” – Novembre 2013 -Testo storico epistolare che tanto successo ha ottenuto per le vendite e nelle tante presentazioni fatte un po’ in tutta Italia e anche per il riconoscimento come documento storico che ha ottenuto nella trasmissione televisiva di Rai Storia.

Andiamo più a fondo

Come nascono le sue storie letterarie, come “Faccio la Badante” o altre?

Chi scrive in fondo cosa fa? In linea di massima …Si appropria dei fatti altrui, li analizza ne giudica il valore e li ripropone all’attenzione generale.

Almeno questo è quello che avviene per quella categoria di scrittori che attingono dai fatti della realtà o, comunque, da temi sociali di interesse generale.

Chi scrive trattando temi poco interessanti che non destano curiosità e poco inducono alla lettura… in fondo scrive solo per sé stesso. E questo non è il mio caso. Io scrivo per il piacere e il desiderio di dialogare, di comunicare.

La quotidianità è una fucina di possibilità narrative: basta osservare, ascoltare e riflettere… il testo letterario ha già la sua tematica… è già fatto. 

E per questa considerazione alludo vagamente a quanto asseriva Michelangelo a proposito della scultura: “L’opera è già nel masso che la contiene… basta togliere il “soverchio”.

Torniamo al libro

“Faccio la Badante”, certamente è un argomento molto sentito e attuale. Mi faccia lei il “trailer”, usi la modalità film, di questa sua ultima opera.

Direi una serie di immagini in successione rapida atte a rappresentare i momenti più crudi e provanti che le otto protagoniste hanno dovuto affrontare, subire e, per ovvie necessità, superare in qualche modo. Ecco in “sintesi” Faccio la Badante.

Un ritmo incalzante di eventi e di emozioni mai scontate.

Morale o domanda

Queste storie vere, finite in modi differenti, cosa devono insegnarci. C’è una “morale” o una domanda a cui rispondere?

Le indigenze, le malattie le frustrazioni dell’animo accumunano tutti in uno stato di sofferenza difficile da superare dove solo la grande forza d’animo che si può recuperare in sé stessi può condurre fuori dal baratro di “darsi per vinti”. 

Il coraggio dell’agire con coerenza ed equilibrio nel rispetto dell’altro, non disgiunto da quella goccia d’amore interiore come complessità di sentimenti ed emozioni che spinge alla speranza, dovrebbe sempre essere la spinta emotiva interiore proprio di ogni essere umano.

Cinque anni di attesa

Ci sono stati quasi cinque anni di attesa prima di pubblicare il suo quinto libro. Ha in mente già il sesto? Perlomeno è lì che “gira nella sua mente creativa”.

Il sesto libro è molto più che un’idea creativa. Sono ormai alle pagine finali di un testo che affronta un altro tema alquanto complesso, sempre desunto da storie vere… riguarda i rapporti di coppia, le famiglie allargate e l’omosessualità.

Da un libro a un film?

Ritiene che dai suoi libri, almeno da uno di questi, potrebbe nascere una proposta di sceneggiatura interessante?

Ha mai pensato o ha mai ricevuto una proposta per portare uno dei suoi romanzi su un set cinematografico o in teatro per esempio?

Le vicende narrate nei miei testi le ritengo assolutamente adatte ad una sceneggiatura per il piccolo o grande schermo.

Per ora più che di trattative in senso stretto si tratta di pour parler, sono stata anche vicina a concludere un contratto, ma poi la cosa non è avvenuta.

Se ciò avvenisse, in futuro, magari con questo libro, ne sarei comunque onorata.

Chi è Eleonora Aldani in privato

Eleonora Aldani non pubblica, privata insomma.

Chi è? Che donna è? Come vive questa epoca cosi fast, cosi legata a internet, ai social, così profondamente segnata a livello planetario dalla crisi economica e sociale.È difficile “mantenere l’equilibrio” con tutto quello che accade. Cosa consiglierebbe ai suoi figli, ai nipoti, ai giovani in genere?

Sono una donna che ha dedicato la sua vita all’arte, spinta dalla necessità irrefrenabile di dare libero sfogo alla propria creatività in ogni forma possibile.

Un cammino iniziato dai primi anni dell’infanzia tra fogli pieni di tanti disegni e le piccole dita sopra i tasti di un pianoforte – un percorso di figlia unica certamente supportato da genitori premurosi, ma colmo di tanta solitudine… perché il cammino di un artista lo si percorre da soli in un continuo dialogo con sé stessi… che di fatto fa sentire estranei tutti gli altri. 

Considero che la vita è una scelta … prima per conoscersi e poi per rispettarsi perché in tale atteggiamento non si rischia di approfittarsi degli altri palesando chi non si è e non si può essere.

Mai incontrato un compagno idoneo a costruire un durevole rapporto di coppia.

Tanta introspezione non mi ha, però, esclusa dalla realtà sociale, entro cui ho cercato di barcamenarmi anche affrontando altre esperienze fuori dai contesti artistici e dalla didattica.

Come interessarmi al mondo del paranormale quale coordinatrice di un corso di 5 anni per lo studio del Paranormale a Milano /anni 80.

Per quanto riguarda il mio rapporto con i social pur avendo anch’io un account in Facebook, ne faccio un uso alquanto limitato.

Ho più di un cellulare ma con esclusione di collegamento internet per accedervi solo tramite PC fisso da casa.

E quindi vita da single senza animali da compagnia, ma con una grande passione per il giardinaggio che manifesto nell’accudimento di un terrazzo super fornito di piante ornamentali e da frutto.

Un libro da leggere

Una domanda un po’ cosi, facile e difficile in fondo. Se dovessi chiederle di suggerirmi un libro da leggere, che non sia scritto da lei. Lo farebbe? Se si chi è perché?

Sì certamente. Un libro insolito che ho letto da qualche mese: La timidezza delle chiome di Pietro Maroè – edito Rizzoli – sottotitolo: La lezione degli alberi per ritrovare il tempo che parla con i rami… e i rami parlano con lui (giura). Il libro non parla solo degli alberi ma anche di noi.

E racconta cosa gli alberi possono insegnare, cosa ci servirebbe per vivere con la loro calma e capacità di adattamento.

Un ultima domanda

 Per ultimo, essendo lei cosi completa artisticamente.Che tipo di pittura o di artisti predilige e naturalmente le “ribalto” la domanda in musica. Quale musica e quali artisti ama?

Per chi come me si è dedicato allo studio dell’Arte, dalle pitture rupestri ai giorni nostri… troppo lungo sarebbe l’elenco in base alle eccellenze dei vari periodi.

Se devo scremare fino alla punta di una piramide : lo scultore Michelangelo, l’eclettico Leonardo, la teatralità del Bernini, l’eterna creatività di Picasso.

Per le arti visive –  Bach, Mozart, Chopin, Beethoven, Liszt, Wagner, Gershwin  e molto della lirica italiana.

Per la musica – ma, nei momenti spensierati, anche alcuni riusciti abbinamenti Pop di musica e testo ( Mogol/ Battisti) e altro di “leggero” purché sia musica con una struttura armonica da seguire fuori da una ripetizione di rumori assordanti.

Grazie Eleonora!

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