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Il mito della Vespa resiste, nonostante i divieti!

La Vespa 50 – Foto di Ulric Herbst

Il mito della Vespa resiste, nonostante i divieti di accesso.

Stop alla circolazione di Vespe non catalizzate nel centro di Genova, ma la  limitazione non farà altro che alimentare il mito di questo inossidabile mezzo a due ruote.

L’ordinanza del comune

Con un’ordinanza che arriva subito dopo l’estate, il Comune di Genova ha messo il divieto di circolazione per i ciclomotori e i motoveicoli a due tempi da euro 2 a euro 0, limitando di fatto l’utilizzo di vespe e moto d’epoca all’interno del centro cittadino e in alcune zone limitrofe.

Rimandata a più riprese nel corso degli ultimi anni, l’ordinanza anti-vespa (così battezzata dal Comune di Genova) si appresta a entrare in vigore la prima settimana di novembre, e tra i vespisti (molto numerosi nella città ligure) è già scattato l’allarme accompagnato dal consueto mugugno.

La Vespa è importante per Genova

La vespa a Genova è da sempre un’istituzione, comoda, pratica, agile nel traffico infernale che spesso si crea tra le strade del capoluogo ligure e soprattutto bella, affascinante e carica di storia.

“Con uno scooter ci si sposta dal punto A al punto B, ma è solo con una Vespa che ci si gode il tragitto” questo è uno degli assunti del vespista genovese d’hoc che di solito definisce frullatori gli ormai più diffusi scooter a cambio automatico e rispettosi delle normative sull’inquinamento.

L’ordinanza, che, di fatto, vieta la circolazione dei mezzi di sotto alla certificazione euro 2 lascia comunque uno spiraglio ai vespisti della Lanterna: i mezzi certificati come d’epoca ed iscritti al registro storico potranno per il momento circolare.

Un accorgimento che lascia ben sperare chi si era rassegnato a lasciare nel box il suo amato mezzo di trasporto, e che è stato forse aggiunto in fase di approvazione dell’ordinanza per non creare troppi malumori tra i centauri genovesi, che già tre anni fa si erano mobilitati dando vita a numerosi caroselli per le vie del centro per dire no ad un’ordinanza simile che la vecchia giunta comunale non aveva poi varato.

La storia non si ripeterà

L’ordinanaza di divieto di circolazione

La storia non si ripeterà e complice la volontà del Comune di limitare (giustamente) le emissioni inquinanti nelle aree più turistiche della città, chi non riuscirà a certificare come storica la propria Vespa sarà costretto ad utilizzarla o nel weekend o nella fascia oraria che va dalle 19 di sera alle 7 del mattino.

L’ordinanza anti-vespa fa cadere così una delle ultime roccaforti dei vespisti italiani, che in altre città d’Italia come Milano, Roma e Torino si trovano da anni alle prese con la limitazione dei veicoli pre euro, ma questo probabilmente non intaccherà il fascino di questo inossidabile mezzo a due ruote che ha motorizzato gli italiani dal secondo dopoguerra, ma anzi lo renderà un oggetto ancora più prezioso e ricercato nonostante tutto.

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I motivi sono probabilmente irrazionali forse, ma esistono delle cose per fortuna che non patiscono lo scorrere del tempo e che sopravvivono a mode e usanze e la Vespa è una di queste.

Il fascino intramontabile della Vespa

A cosa è dovuto il fascino intramontabile di questo piccolo mezzo a due ruote che per prestazioni e sicurezza è obiettivamente stato superato da i più moderni scooter a 4 tempi?

 Innanzitutto è doveroso ricordare che la prima Vespa Piaggio fu commercializzata nel 1946 a ridosso del secondo conflitto mondiale motorizzando, di fatto, un Paese che doveva risollevarsi dalle ceneri di un conflitto che lo aveva messo in ginocchio.

La Vespa Piaggio di fatto risolse i problemi riguardanti i brevi spostamenti in maniera economica perché fu messa in commercio a un prezzo accessibile a tutti diventando, di fatto, la prima alternativa accessibile all’automobile.

Pratica e facile da riparare

Inoltre la Vespa era, ed è tutt’ora, pratica e facile da riparare in autonomia, basta avere un po’ di dimestichezza con i motori, qualche attrezzo e il veicolo a due ruote della Piaggio può essere facilmente riparato in maniera semplice e veloce, rispettando la concezione di una volta di veicolo popolare: robusto, resistente e dalla semplice manutenzione a differenza dei moderni scooter che magari necessitano di meno interventi ma che una volta superati i dieci o quindici anni di attività devono per forza essere consegnati al demolitore.

 La Vespa (come testimoniano i molti modelli in circolazione appartenenti agli anni 70), se trattata con cura e rispettata è un motoveicolo in pratica eterno e tra le altre cose personalizzabile con accessori cromati, selle colorate e motori elaborati realizzati per dargli un po’ più di brio nell’odierno traffico cittadino.

 Gli anni 2000

Piaggio ha provato a metà anni 2000 a interrompere la produzione di questo mito a due ruote dichiarando che sarebbe stato troppo oneroso trasformare il motore a 2 tempi in un quattro tempi meno inquinante.

Il risultato fu che la Vespa Px fu sostituita da LML Star, o più semplicemente Star, la sua copia realizzata per il mercato indiano che nel corso degli anni raggiunse l’autonomia dalla Piaggio e che quindi continuò a essere prodotta nonostante il ritiro del modello originale.

La conseguenza è stata che nel giro di pochi anni Piaggio ritornò sui suoi passi dando di nuovo inizio alla produzione di Vespe PX in grado di soddisfare le norme anti inquinamento.

Le altre icone motorizzate

Questi elementi non fanno che sottolineare come alcuni mezzi di trasporto, come ad esempio la Fiat 500, o il Maggiolino Volkswagen, riescano a superare i confini dello spazio tempo, delle mode e delle tendenze diventando di fatto dei miti, delle leggende destinati a superare indenni lo scorrere del tempo, le evoluzioni tecnologiche e le ordinanze.

Anche se i motivi possono apparire irrazionali a chi non nutre una passione per i mezzi a due o a quattro ruote, non ci sarebbe da stupirsi se proprio in questo momento in una qualche officina sperduta lungo il Bel Paese qualche vespista caparbio e ingegnoso stia mettendo a punto un motore elettrico in grado di essere montato sotto l’iconica carena della Vespa Piaggio, senza dimenticare di conservarne l’inconfondibile e allegro scoppiettio che non può essere confuso con quello di nessun altro mezzo.

Lunga vita alla Vespa, mito ed eccellenza italiana.