Mostre d’arte: la consapevolezza del giorno dopo
Mostre d’arte e lockdown. Sicuramente un binomio contrastante e in antitesi a tutti gli effetti. Purtroppo però, una brutta sceneggiatura del destino, in un film dal titolo Covid, ha costretto tutti noi a partecipare come attori involontari. Una realtà fortunatamente, almeno in apparenza, terminata. Il lato positivo, che c’è sempre però, ha permesso di ripensare a noi stessi e a un nuovo futuro. Anche nel mondo dell’arte.
Mostre d’arte cosa è cambiato?
Che cos’è accaduto in questi ultimi mesi? In che modo il mondo dell’arte è stato influenzato dal sopraggiungere di questa nuova ed improvvisa situazione che ci ha costretti in casa a rivedere le nostre priorità? Sicuramente l’aspetto più considerato e di cui si è discusso maggiormente nell’ultimo periodo è quello economico-sanitario, ma che fine ha fatto l’arte?
La ripresa delle esposizioni è stata lenta e graduale, fin dal primo giorno di riapertura regnava l’incertezza, in parte anche la speranza, in fin dei conti amalgamata con la voglia di rimettersi in gioco. Dopo più di un mese e mezzo dalla fine del “lockdown culturale”, finalmente si può dire di essere arrivati ad un punto decisivo, a una svolta che è capace di fungere da vero trampolino di lancio per l’arte di questo confuso periodo.
Il tempo per pensare
Se da un lato le associazioni, le gallerie e gli spazi espositivi si sono dovuti adeguare alla nuova condizione, appellandosi alle immense doti delle mostre digitali e virtuali, ormai divenute un “must” per raggiungere capillarmente qualunque tipo di audience, dall’altro gli stessi artisti hanno dovuto modificare le loro abitudini.
Per la prima volta siamo stati provvisti a tutti gli effetti del tempo necessario per pensare e per ideare, per lasciar volare la fantasia,per sperimentare e dedicarci a tutte quelle attività catartiche che la frenesia della vita non permetteva di controllare appieno. Per quanto sia stato un contraccolpo deciso sulle nostre vite, lo spazio concesso a noi stessi è cresciuto a dismisura e ha permesso di giungere a un’arte nuova e consapevole, immediata.
Divulgarti propone Rainbow mostra collettiva
Partendo da queste premesse, per esempio Divulgarti, galleria d’arte di Genova gestita dalla curatrice Loredana Trestin, intende permettere agli artisti che hanno qualcosa da raccontare di esprimere la loro rinnovata poetica nei suoi spazi espositivi. A partire dalla mostra collettiva Rainbow, inaugurata il 10 luglio a Divulgarti Eventi al Ducale, a Genova, sono i colori a prendere il sopravvento. Squarci di luce, bianco e nero, fotografie suggestive, sculture taglienti, figure umane, natura, sono solo alcuni dei temi iconografici che il visitatore può riscontrare all’interno dello spazio espositivo di Palazzo Ducale a Genova. L’atmosfera è totalizzante, quella che solo un dialogo collettivo può garantire. “Ecco che gli artisti presenti in questa mostra di arte contemporanea – dice Loredana Trestin – vogliono, tramite i colori (…), con i loro cromatismi, trasmettere pace, emozione, spiritualità a chi osserva le creazioni d’arte proposte”.
“La scintilla” parte da qui
È da qui che possiamo partire con una nuova luce di speranza negli occhi. Una “scintilla” che continuerà a far breccia dentro di noi e che troverà conferma anche nei progetti futuri che Divulgarti ha previsto, tra cui l’esposizione Riflessioni d’estate a Palazzo Ducale di Genova di Genova dal 25 luglio 2020 e Sparkle, presso la prestigiosa Galleria Cael nel centro di Milano, a partire dal 4 settembre 2020.
Riprendere il filo dove si è interrotto
Si tratta di eventi e di un insieme di collaborazioni che hanno lo scopo di riprendere il filo dove si era interrotto, di rimettersi nuovamente in gioco. In fin dei conti di infondere vita nell’animo degli artisti, i quali possono ritrovare la migliore condizione per proporre la loro arte, ritrovare il contatto con il pubblico, la passione di galleristi e collezionisti, il rapporto sempre fervido e fondamentale con gli altri artisti per condividere quelle stesse sensazioni di isolamento vissute per tanti mesi ed esprimere la gioia di una ritrovata opportunità di dare luce e spazio alle opere d’arte.