Pensiero veloce e pensiero analitico. Sarà mica difficile?
BeliEVIL CredereMALE
“Che scherzi ci fa la nostra percezione? Sono sempre stato attratto e spaventato da come una frase casuale, uno slogan, un fumetto, una battuta fraintesa o un errore di battitura formino e incrostino una percezione sbagliata per l’eternità. Succede in ogni campo. Quante cose crediamo verissime solo perché le sentiamo spesso? Quante volte ci troviamo a dire “wow, credevo l’esatto contrario”? Quante volte siamo disposti a fare marcia indietro? Purtroppo quasi mai”. Luca Tramontin
Pensiero veloce e pensiero analitico
Ricordate il primo articolo della rubrica BeliEVIL CredereMALE ? Se si ok. Se no cliccate qui. Il Ribelle questa volta si è soffermato sul tema del “pensiero”. Leggete attentamente, sarà mica difficile?
Sarà mica difficile?
Daniel Kahneman ha spiegato che per sopravvivere abbiamo sviluppato un pensiero veloce e uno analitico. Io lo dico in una riga, lui in una vita di esperimenti e di logica.
Quando invertiamo i due modi di pensare siamo nei guai. Siamo spesso nei guai.
1 e 2, è così difficile?
Se giudico “permanentemente” un popolo (o uno sport o una rock band) con la fretta del pensiero veloce cosa faccio in pratica? Allungo e allargo indietro e avanti un’immagine occasionale e ne faccio una realtà permanente. Per pura fortuna può anche essere davvero rappresentativa, ma per una legge di percentuali è più facile che sia completamente atipica o rotazionale rispetto al soggetto giudicato.
Il sistema 1 è veloce e involontario, e forma delle idee istintive.
Il sistema 2 invece è fatto di pensieri, calcoli e processi, ma si appoggia inizialmente sull’idea veloce che ci siamo fatti con il sistema 1. È una bella dinamica, ma sarebbe il caso di conoscere bene il rapporto tra S1 e S2.
Se (metti caso) conosco solo un bellunese che beve birra e ascolta musica a volume alto ho modo (e diritto) di farmi un’impressione personale zac e tac (sistema 1).
Il borghesauro che “Sì sì, ho capito non occorre che ripeti”
Ma se la tengo da verità assoluta, se non conosco altri bellunesi, se sparo fuori l’esempio a voce alta ogni volta che qualcuno dice Belluno o birra o volume alto, sarò portato a non affittargli la casa perché il sistema 2 (auto-imbrogliato) mi dirà che il sonno è importante e non voglio un inquilino molesto.
Peggio ancora se (convintissimo e accanito come tutti i medioborghesi) cercherò di consigliare anche i miei vicini di quartiere a non affittare ai bellunesi. Che possono essere tutti da birra e fracasso, non è escluso, ma va (andrebbe) verificato e non trasmesso in toni biblici o portato in CDA come spesso accade.
Le parole simili che fanno male al fegato
Ho banalizzato per chiarezza, ma succede, ormai una foto su Facebook, una frase attribuita, una parola simile a un’altra (conosco uno che non mangia il Tofu perché è stato male con il Feta) determinano sistema 1, 2, affitti e finanziamenti bancari. Ogni epoca ha i suoi muri da abbattere a cannonate.
S1 e S2, dài, non mi sembra difficile, ho molti più problemi a capire le fatture, le tasse, le carognate ministeriali e le insinuazioni delle donnette acide.
Eppure. Vado di esempi negativi
Quelli sono sempre stati in guerra e sempre lo saranno.
Con l’immagine flash assurta a verità parrocchiale, un popolo che negli ultimi anni appare nei notiziari solo per motivi bellici risulta (è una delle basi del pregiudizio razziale 2.0) essere nata così. Addirittura (gravissimo) anche un po’ meritarsi il suo destino.
Più di quattro uova alla settimana ti viene un fegato così.
Risale a quando si “regalavano” le uova ai mezzadri che per conservarle in viaggio le cuocevano finché diventavano sassi. Eppure anche chi si sfonda di formaggi fusi rispetta la regoluccia e ti fa il gestuccio di espansione epatica con la mano.
Football australiano si danno calci sulla schiena.
Apri Youtube, il motore di ricerca va a quantità di visite, e ti compaiono le risse anni ‘80. Siamo in anni in cui un’idea si forma indelebilmente in sette secondi sulle prime e uniche immagini. Controprove e approfondimenti sono roba da Sherlock Holmes.
I Sex Pistols? Morto Sid Vicious, l’anima dei Sex Pistols, non vado al concerto a vedere i gregari.
Sid Vicious non ha mai né cantato né suonato in un disco dei Sex Pistols, non è mai stato il cantante, non c’è una sua nota cantata o suonata in un LP dei Pistols, né live né in studio. E forse questo esempio del 1977 è la macchina più veloce e anticipata per capire come si formano le dicerie del 2020. Annuncio articolo specifico su Globetoday.
Chi ti analizza l’ossigeno quando stai soffocando.
Kahneman e i suoi colleghi hanno spiegato bene che anche usare il pensiero analitico quando serve quello rapido è sconveniente in termini pratici, lunghi e corti.
Nei pochi anni di sport amatoriale mi sono trovato in campo con persone che non capivano la necessità dell’istante, la bellezza della reazione animale. «Ma un attimooooo!» e intanto arrivava la tranvata. Non dico da che sport, ma ce ne sono due (uno collettivo e uno individuale) che sembrano fatti apposta per eliminare il senso del presto. I neurologi assicurano che sia un ottimo modo per invecchiare presto. Lo sport non fa sempre e solo tanto bene se fatto con moderazione (cit. Vox populi).
Autore TV, Scrittore, Atleta