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Otto domande a Stefano Conti: “Io sono l’Imperatore”

Io Sono l’Imperatore

Il SegnaLibro

Oggi inauguriamo “Il SegnaLibro”, la nostra nuova rubrica, come sempre condotta esclusivamente da conoscitori ed esperti del settore, garanzia di affidabilità e competenza per noi e soprattutto per i nostri lettori che ci seguono quotidianamente. Siamo insomma in buone mani, come si dice!

Il SegnaLibro è affidato a Federica Amadori. Non ci dilunghiamo su di lei, perché è già nostra preziosa collaboratrice. Rammentiamo solo che è una scrittrice, la cui popolarità è in continuo crescendo. E’ l’autrice di “Amari Spicchi d’Arancia”, romanzo di successo partecipante al Salone del Libro di Torino, in cui lei ha presenziato in doppia veste di autrice ospite e nostra inviata con un servizio speciale e in esclusiva, che potete rivedere qui.

(La redazione)

Federica presenta Stefano Conti

La mia rubrica dedicata ai libri si apre con l’intervista a Stefano Conti, storico e classicista che ha prestato la penna a un giallo archeologico, intriso di storia e mistero.  “Io sono l’imperatore” ruota intorno alla figura di Flavio Claudio Giuliano, l’imperatore filosofo che si è convertito dal cristianesimo al paganesimo e che voleva cambiare il mondo! Quella dell’ Apostata è, come la stesso autore la definisce, una figura viva, capace di affascinare il lettore e di condurlo, attraverso i secoli e luoghi ben definiti, nei meandri del mistero della sua sepoltura e delle sue spoglie trafugate insieme al tesoro che le accompagnava.

Un thriller dal ritmo incalzante, quello di Conti, che appassiona e incuriosisce per la trama coinvolgente che si snoda nel tempo, l’enigma da risolvere, i riferimenti esoterici e artistici che lo pervadono e l’ironia con cui è stemperato. Stefano Conti, che ho avuto il piacere di conoscere in uno degli incontri divulgativi che tiene in giro per l’Italia per promuovere il suo romanzo, è laureato in Lettere Classiche all’Università di Siena dove, tra le altre cose, è divenuto poi professore di Storia Romana ed Epigrafia Latina. “Io sono l’imperatore“, che Il Resto del Carlino ha definito un giallo archeologico che non ha nulla da invidiare ai best seller americani, è il suo primo romanzo.

L’intervista

Stefano Conti

Come nasce l’idea di un giallo archeologico e cosa c’è di te in Francesco Speri?

L’idea è nata dalla volontà di mescolare in un unico romanzo giallo e storia, archeologia e mistero. Il lettore viene proiettato in una sorta di viaggio nello spazio e nel tempo.

Può essere considerato una risposta italiana ai tanti romanzi stranieri di questo tipo, dai quali si differenzia per la fondatezza storica e per il tono quotidiano della vicenda,  pervaso da una sottile vena umoristica. Ecco perché il protagonista è un semplice cassiere di banca. La volontà è che chiunque possa rivedersi in Francesco Speri, nelle sue debolezze e nelle sue incertezze: non è un supereroe, ma uno di noi, che si trova coinvolto in una ricerca più grande di lui.

Nel protagonista inevitabilmente mi rispecchio: oltre che nella fissazione per Giuliano, i suoi pensieri e azioni sono i miei; anche gli episodi che racconto, per ironizzare e spezzare il ritmo, mi sono tutti realmente accaduti (anche quelli più curiosi, come ad es. la cena muta e al buio o la ragazza che ha paura delle farfalle).

Da saggista a scrittore di gialli capace di tenere il lettore incollato alla pagina. Come ci sei riuscito?

Come docente universitario di Storia Romana, mi sono appassionato alla figura dell’imperatore Giuliano l’Apostata. Ho pubblicato così due monografie storiche su di lui: Giuliano l’Apostata: un imperatore romano nella letteratura tedesca del Medioevo (2005); Iuliane vivas. L’imperatore Giuliano nelle iscrizioni (2019). Giuliano però è una figura viva, che può affascinare anche i non addetti ai lavori, se presentata nel modo giusto, magari evidenziandone gli aspetti ignoti. Ecco, quindi, l’idea di un romanzo: il mistero, ancora irrisolto, alla base della trama è la scomparsa del corpo dell’imperatore e del tesoro sepolto con lui. Si segue il protagonista tra città d’arte e siti archeologici, nel tentativo di decifrare il motivo degli sposamenti nei secoli del cadavere imperiale. L’enigma parte dall’età romana per poi svilupparsi nel Medioevo fino a giungere al Rinascimento e all’epoca contemporanea.

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Tolto Giuliano, ci sono altri personaggi storici ai quali sei particolarmente legato e perché? 

C’è un altro imperatore romano che mi affascina…, ma per ora sono concentrato a far conoscere la figura poco nota e maltrattata per secoli di Flavio Claudio Giuliano. É stato uno scrittore e filosofo romano, oltre che l’ultimo sovrano dichiaratamente pagano: tentò, senza successo, di riformare e rilanciare la religione pagana di contro alla crescente diffusione del cristianesimo.

“Il motivo del suo fascino per me è tutto qui: l’imperatore Giuliano voleva cambiare il mondo, senza accorgersi che il mondo era già cambiato, ma in tutt’altra direzione, e non si poteva tornare indietro.”

(Io sono l’imperatore, p. 13)

Quale pensi sia un buon motivo per leggere “Io sono l’imperatore”?

Gli ingredienti per restare affascinati ci sono tutti: una morte in circostanze misteriose, una setta pagana, i segreti della famiglia dei Medici, le vie misteriose di Istanbul e antichi codici da decifrare; aggiungete un protagonista affabile, una trama coinvolgente, colpi di scena inaspettati e una scrittura curata e allo stesso tempo diretta e incisiva. Il tutto condito da una vena ironica e da una storia d’amore con una ragazza misteriosa e sfuggente.

Di là dai premi vinti con questo libro, qual è il complimento più bello che hai ricevuto?

I festival letterari cui ho partecipato e i premi che si è aggiudicato il romanzo hanno confermato che la strada intrapresa è quella giusta. Il passaggio da una letteratura scientifica e rivolta solo ad addetti al settore a una più divulgativa e accessibile a tutti sta dando i suoi frutti. Basti pensare che il romanzo Io sono l’imperatore è già giunto alla terza edizione.

Il complimento più bello, al di là, delle ottime recensioni dei lettori, è arrivato da una ragazza di primo liceo in un incontro tenuto nella sua scuola: “É il più bel libro che abbia letto in vita mia: originale e appassionante”.

Noi ti conosciamo professionalmente, ci racconti qualcosa dello Stefano Conti nella vita di tutti i giorni?  Quando non scrivi, non leggi e non studi, che cosa ti piace fare?

In questo periodo della mia vita sono molto concentrato sull’attività di scrittore e di promozione dei miei libri. Sono comunque un grande appassionato di tennis e, quando non scrivo e non leggo, scendo volentieri in campo.

Il tuo libro è rivolto a un target di pubblico specifico?

Vedo che è molto apprezzato dagli appassionati di storia e di archeologia, ma anche da tutti quelli che amano i gialli e i misteri irrisolti. La vicenda inizia infatti con un eminente archeologo che annuncia una clamorosa scoperta: il rinvenimento della tomba, cercata invano per secoli, dell’imperatore filosofo. Ma il sepolcro è vuoto e l’archeologo viene trovato morto subito dopo la clamorosa scoperta. Il professore è stato ucciso? Chi ha trafugato i resti mortali di Giuliano? Dove sono finiti i gioielli sepolti con l’imperatore?

In cosa consistono gli incontri divulgativi che stai tenendo in giro per l’Italia?

Sto girando piazze, teatri e licei e musei di tutta Italia per far conoscere il mio romanzo e l’imperatore Giuliano con un incontro-spettacolo interessante e coinvolgente: un evento accompagnato da immagini, dall’interpretazione di letture da parte di attori teatrali, ma anche dall’ascolto di brani musicali e visione di spezzoni di film.

Per chi volesse maggiori informazioni sui miei libri e sulle date del tour letterario l’invito è quello di dare un’occhiata al mio sito: www.stefanoconti.org.

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