Nello Sport i piedi sani e allenati fanno la differenza
I piedi
Quando mi appassionai alla corsa, il mio primo pensiero fu quello di migliorare la respirazione, la resistenza, allenare il cuore, le gambe e non mi sono mai preoccupata dei miei piedi nonostante avessi qualche problema di vesciche e qualche unghia nera soprattutto dopo una gara dove l’impegno e la spinta è maggiore rispetto ad un normale allenamento. Risolvevo con un po’ di smalto per coprire eventuali inestetismi, così come fa lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia. In verità con il tempo la situazione peggiorò e compresi che occorreva allenare anche i miei poveri e deboli piedi. Se ci pensate bene i nostri piedi sono l’unico contatto che abbiamo con il suolo. È da loro che proviene la spinta al movimento atletico. La spinta che deriva dal piede durante lo sforzo fisico, influenza il buon funzionamento di tutto il nostro corpo. Se il piede è forte si avrà maggiore stabilità, una postura corretta e conseguentemente non si avranno ripercussioni sulla schiena e sulle ginocchia perché il movimento sarà corretto e difficilmente si verificheranno infortuni e sarà migliore la prestazione atletica.
Dedicare tempo ai propri piedi
Dedicare del tempo ai propri piedi significa prendersene cura, mantenendoli sani con regolari pedicure e allenandoli. Infiniti sono gli esercizi possibili che impegnano pochi minuti al giorno. Un esercizio semplicissimo che può essere fatto soprattutto prima di un allenamento consiste nell’appoggiare entrambe le mani con le braccia tese ad una parete piegando il ginocchio e portando l’altra gamba indietro, avendo entrambi i talloni a terra, in modo da allungare anche i polpacci. Oppure, fra le mura domestiche da seduti con la schiena dritta, avvolgere il piede con una fascia elastica tirando le due estremità verso il torace e spingendo il piede in avanti. Chi non ha una pallina da tennis in casa? Potete farla ruotare sotto il piede con una lieve pressione dal tallone all’arco del piede fino alle dita e viceversa. Molto utile imparare ad afferrare gli oggetti con le dita dei piedi. Basterebbe anche soltanto imparare a sollevare le singole dita. Si tratta di esercizi difficili che danno risultati soltanto se fatti con costanza e determinazione. Solo così l’impossibile diverrà possibile!
Le scarpe e le calze giuste
Trovare la scarpa giusta non è semplice. Personalmente non sono sicura di averla trovata. In primis occorre valutare la forma del proprio piede e soprattutto delle dita. Deve esserci abbastanza spazio fra l’alluce e la punta della scarpa. In genere un pollice è la misura corretta. Se si tratta di scegliere le scarpe per camminare o per corse brevi si può essere più superficiali ma se la scarpa deve sostenerci in lunghe distanze è bene dedicare più tempo nella scelta della calzatura. Per questa ragione è bene acquistarle in un negozio con personale competente che potrà consigliarvi. In alcuni negozi è anche possibile fare l’analisi dell’andatura e dell’appoggio del piede così da ridurre al minimo la possibilità di errore. Le scarpe andrebbero poi sostituite dopo aver percorso 700/800 km in quanto l’usura della suola potrebbe provocare fastidi e compromettere la performance. Le calze è bene siano di materiale traspirante in grado di mantenere il piede asciutto per preservarlo dalle fastidiose vesciche e dai funghi, difficili poi da debellare.
Cambiare spesso il percorso di allenamento
Ultimo consiglio, ma non meno importante per migliorare e rafforzare i propri piedi è quello di cambiare spesso il percorso di allenamento. Non correte sempre e soltanto sulla pista ciclabile, ma scegliete altri percorsi come i sentieri battuti, pietrosi meglio ancora se un po’ in salita. Correte sull’erba, sulla ghiaia, sulla spiaggia. I terreni irregolari fanno bene anche alle caviglie, alle gambe e soprattutto alla mente che dovrà abituarsi a fare attenzione, migliorando così anche la vostra capacità di concentrazione. Non escludo qualche scivolata e qualche ginocchio sbucciato come spesso mi capita soprattutto in discesa, ma sono incidenti con un fattore di rischio minimo se avrete piedi e caviglie ben allenati.
Libero Professionista – Runner