Messaggi interstellari: nasce InCosmiCon (2)
La seconda parte ( ieri la prima) che prosegue nel discorso relativo al fascino discreto dei messaggi interstellari
Nasce InCosmiCon
Nel 2020, presso il Dipartimento di Scienze Umane (DISUIT) dell’Università dell’Insubria, sotto la mia direzione e grazie al compatto appoggio dei miei colleghi (a cui va per questo tutta la mia gratitudine), è stato creato un nuovo centro di ricerca chiamato InCosmiCon (Intelligence in the Cosmic Context), che ha tra i suoi principali ambiti proprio il SETI.
Parlerò più diffusamente delle varie attività di InCosmiCon in qualche altra occasione, che non mancherà di certo, dato che a ottobre, in occasione del 75° IAC, che quest’anno si celebrerà a Milano, organizzeremo diversi eventi aperti al pubblico (lo IAC è solo per gli addetti ai lavori), invitando alcuni degli illustri personaggi presenti al congresso. Oggi mi limiterò invece a parlare del 1st International Workshop on Interstellar Message Construction che InCosmiCon ha organizzato a Parigi poco prima di Natale e che ho voluto chiamare Toulouse Reboot.
1st International Workshop on Interstellar Message Construction
Il nome non è stato certo scelto a caso o per mera nostalgia. Infatti, quello ciò che ho così voluto indicare è che con questo evento noi non stavamo semplicemente proponendo un “sequel” dei Workshop del SETI Institute, ma piuttosto inaugurando una nuova serie, mantenendo il metodo di lavoro originario, ma cercando di evitare gli errori successivamente commessi. Insomma, non volevamo semplicemente “rifare Tolosa”, ma proporne una versione migliorata, che desse inizio a qualcosa di nuovo, pur dentro a una sostanziale continuità, come si fa, appunto, nei “reboot”. E così, dopo ben 22 anni, il 18 e 19 dicembre scorsi, 9 esperti di 7 diversi paesi si sono incontrati presso la prestigiosa École Normale Supérieure di Parigi per (ri)parlare di messaggi interstellari.
Oltre a me, erano presenti anzitutto (ovviamente) Yvan Dutil; quindi il cosmologo peruviano Teófilo Vargas della Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima; il filosofo argentino Mariano Asla della Universidad Austral di Buenos Aires; i biologi spagnoli Pere Renom e Ignasi Ribas, direttore dell’Institute of Space Studies of Catalonia; il genetista inglese João Pedro De Magalhães dell’Università di Birmingham; il mio collega dell’Insubria Alberto Vianelli, anche lui biologo; e infine Daniela De Paulis, l’artista italiana (che però vive in Olanda) autrice del messaggio “marziano” simulato trasmesso dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) il 24 maggio 2023, [Il 24 maggio da Marte prima simulazione di un messaggio E.T., 23/05/2023] la cui decifrazione è ancora in corso (chi volesse partecipare, può farlo attraverso il sito del progetto www.asignin.space o quello di InCosmiCon www.incosmicon.net).
Le differenze rispetto al dopo-Tolosa
Le differenze principali rispetto al dopo-Tolosa sono essenzialmente tre.
- Anziché avere come punto di riferimento una singola persona, punteremo alla creazione di un gruppo, magari anche piccolo, ma stabile e affiatato.
- Anziché cercare di espanderci il più possibile includendo chiunque sia interessato, anche se magari ha idee opposte alle nostre, cercheremo prima di creare una metodologia chiaramente definita, in modo da poter proporre qualcosa di preciso su cui lavorare alle persone che incontreremo in futuro, senza pretendere che vada bene a tutti. Se a qualcuno non piacerà, potrà elaborarne una alternativa e alla fine quella migliore prevarrà. La scienza funziona così.
- Infine, cercheremo sempre l’appoggio dell’Università e di tutte le altre istituzioni che saranno disponibili a collaborare, cercando al tempo stesso di calibrare il nostro lavoro in base ai fondi disponibili. Meglio avanzare più lentamente, ma con costanza, che fare il passo più lungo della gamba e trovarsi costretti a interrompere tutto dopo un avvio con i fuochi artificiali.
Se tutto ciò basterà a inaugurare una nuova era nello studio della costruzione dei messaggi interstellari, solo il tempo lo potrà dire. Noi, però, ci crediamo. Anche perché dal Toulouse Reboot sono emerse non solo diverse idee interessanti, ma anche delle precise linee di lavoro, che sembrano molto più solide di quelle delineate a suo tempo nel pur mitico Workshop del 2001.
In attesa del Workshop di ottobre l 2024
Questi risultati saranno a breve resi disponibili a tutti sul sito di InCosmiCon (www.incosmicon.net), in modo che chiunque possa mandarci idee, critiche e suggerimenti. Man mano che andremo avanti, pubblicheremo gli aggiornamenti. Il prossimo Workshop si terrà a ottobre del 2024 a Varese, presso l’Università dell’Insubria e, come quello di Parigi, non sarà aperto al pubblico, per preservare il metodo di lavoro, che richiede una totale libertà di discussione. Per lo stesso motivo, la partecipazione sarà esclusivamente su invito. Chi fosse interessato può contattarmi attraverso il sito di InCosmiCon, fermo restando che la decisione finale su chi accettare e chi no sarà a mia esclusiva e totale discrezione.