Il salotto letterario di Daniela con Isabella Nicora
Daniela Mencarelli Hofmann intervista Isabella Nicora scrittrice, poeta e autrice per bambini
Isabella Nicora
Incontriamo Isabella Nicora, scrittrice narrativa, autrice di libri per bambini e poeta, genovese doc, con un passato da impiegata amministrativa. Ha all’attivo diverse pubblicazioni fra cui “Il cavallo a dondolo. Una storia d’amore e di gioco d’azzardo”, (2018, Liberodiscrivere Edizioni), “Ragazze lontane” (2020, Leucotea Edizioni) e “Qualcosa di me” (Golem Edizioni, 2023) oltre a diversi racconti usciti con varie case editrici quali Neos, Edizioni della sera, Erga, L’Erudita e Affiori (Giulio Perrone editore) e Fratelli Frilli. Isabella vanta diversi premi e menzioni d’onore.
Isabella Nicora aprirà il 27 giugno la rassegna letteraria a Costarainera “Libri d’Estate con Le MusE – aperitivo con l’autrice” (parte integrante dell’edizione del 2024 de Le MusE Festival al Femminile) con il romanzo “Qualcosa di me”. L’autrice dialogherà, a partire dalle 18.30, con Gabriella Benedetti, giornalista, e con la sottoscritta, autrice e condirettrice del festival.
Ciao Isabella, grazie per aver accettato di partecipare al mio salotto letterario. Prima di parlare della tua attività di scrittrice, raccontaci qualcosa di te: chi è Isabella Nicora?
Isabella è una persona che, raggiunta un’età matura, fa finalmente quello che le piace. Come hai detto sono una ex impiegata, occupazione che non è mai stata nelle mie corde, ma bisogna pur lavorare. Nel 2007 ho rinunciato al lavoro dedicandomi alla pittura, mia antica passione, con discreti risultati. Per alcuni anni mi sono cimentata con tele, pennelli, pastelli, gessi, finché un giorno ho scoperto, quasi per caso, la vocazione narrativa. Un lato di me che era oscuro anche alla sottoscritta.
Il tuo ultimo libro “Qualcosa di me” è uscito a giugno 2023. Spiegaci un po’: che storia è? Come ti è venuta l’idea di scriverla?
Qualcosa di me è la storia di Penelope, una donna che tra successi e situazioni dolorose, riesce a mantenere inalterata la sua forza. In questo romanzo ci sono due storie parallele che si alternano con un susseguirsi di flash back. Ci ritroviamo nel passato per conoscere le origini di Penelope, grazie a una narrazione in terza persona; per contro, i capitoli contemporanei, sono narrati in prima persona dalla stessa protagonista. Questo per catturare il lettore, portarlo nei diversi piani temporali e dare il giusto distacco tra ciò che è stato e ciò che sta accadendo. L’idea di questo romanzo è scaturita parlando con una conoscente, la quale mi ha reso partecipe di alcuni fatti legati alla propria infanzia e giovinezza. Così, la difficile nascita di Penelope, le vicende della madre Atena, trovano radici in vita vissuta. Poi, come sempre, sta all’autore rielaborare e lavorare di immaginazione.
Che generi letterari e quali autrici prediligi?
Escludendo i romance e i fantasy apprezzo qualsiasi genere, purché il libro sia ben scritto e riesca a catturarmi. Non ho autrici preferite, ma per citarne una contemporanea, direi che apprezzo molto Ilaria Tuti – soprattutto col suo Fiore di roccia -.
Come accennavo nell’introduzione, hai vinto diversi premi e menzioni d’onore. Ce ne parli? E soprattutto quale ti ha veramente emozionato?
Già. Chi l’avrebbe mai immaginato qualche anno fa? Il mio romanzo “Ragazze lontane” (che sarà ripubblicato a inizio 2025), è stato una fonte ricca di piccole soddisfazioni con diverse menzioni e – in veste ancora inedita –, un secondo posto al Premio Bo-De scalzo di Sestri Levante nel 2019. Ricordo che quando ricevetti la mail dalla segreteria del premio, dove mi veniva comunicato il podio, pensai addirittura a un errore. Ora sorrido, ma fu una sorpresa e una grande emozione partecipare alla premiazione.
Anche “Qualcosa di me” ha ottenuto una menzione al Premio Città di Sarzana; poi ci sono stati riconoscimenti vari: per un racconto, una poesia e anche per “Ale il Cellulare”, un libro per bambini dai 6 agli 8 anni.
Volevi scrivere già da bambina oppure l’amore per la scrittura e nata strada facendo? Da impiegata a scrittrice è un bel salto… E poi: sei anche tu una lettrice compulsiva?
Da bambina me la cavavo nella scrittura, ma mai avrei pensato di scrivere libri. In effetti non sono mai stata una bimba determinata, un po’ di consapevolezza nelle mie capacità l’ho ottenuta lavorando per anni sul mio carattere schivo e timido. L’età poi fa il resto, è chiaro che col trascorrere del tempo si acquisisce una diversa visione del mondo. Però la vena artistica è sempre stata dentro di me ed è quella che mi ha spinto dapprima a dipingere e in seguito a scrivere.
Leggo tantissimo, soprattutto per piacere ma penso sia necessario anche per l’arricchimento come autrice.
Cosa stai scrivendo? Hai dei nuovi progetti?
Ho terminato un nuovo romanzo che di certo avrà bisogno di essere rivisto. Tengo molto a questo lavoro, ma ci vorrà ancora del tempo prima di farlo uscire allo scoperto. Nel contempo sto revisionando Ragazze lontane, in quanto il romanzo verrà ripubblicato nel 2025 in una nuova edizione un pochino ampliata e una nuova veste grafica.
Sto scrivendo un racconto per un’antologia, sono alla ricerca di un nuovo editore per Ale il cellulare, dato che non ho rinnovato il contratto con la precedente CE. I progetti, nella mia testa, non mancano mai, capita che di notte non riesca a dormire e allora… quante idee!
Ci regali una tua poesia?
Certo, anche se poesie ne scrivo pochissime, è stata un po’ la novità di quest’ultimo periodo. Vi regalo “Trenta luglio” che quest’anno ha ricevuto una menzione al premio letterario indetto dall’Ordine Avvocati di Genova.
Trenta luglio
Il sole
sbeffeggia il davanzale,
deride lo sgabello,
dilania le pantofole ormai orfane.
L’unico occhio
della stanza attonita,
è inchiodato sul vuoto,
mentre l’eco di un grido sconosciuto,
squassa per un istante la calura.
Nell’abbraccio del selciato accogliente,
il sole, disinteressato, osserva.
Senza cauterizzare ferite.
Grazie di cuore, Isabella.
Grazie mille a te, Daniela. A presto.