Herbert Simon Theory: i moderati della mutua e il Nobel
Bearsi dell’appena -appena
Molte decisioni grosse vengono prese più per apparire moderati (quindi seri) che per il bene o il vantaggio. Attenti, non lo dice un rugby rocker con la testa rotta ma il Nobel (Economia, 1978) Herbert Simon.
Ha anche fabbricato un nome simpatico e semplice e memorizzabile: il SATISFACING. Parola crasi tra “Satisfy” e “Suffice”, soddisfazione e sufficienza, bearsi dell’appena appena, essere percepiti come quelli dell’uovo oggi. Herbert ovviamente implicita un tono dispregiativo.
Bravo, immenso, inascoltato Herbert.
Quelli “outside the box” e le loro povere famiglie
Quelli che strillano su Facebook di pensare fuori dalla scatola in realtà stanno segnalando l’urgenza di nascondere il loro satisfacing via slogan. Pensano dentro la scatola sigillata di moderazione dannosa. Si sbracciano a “dire” di no per depistare gli altri. Imbroglioni inside the box. Tentano di esorcizzare percettivamente.
Li vedi di persona e ti accorgi che fanno solo flessioni e trazioni perché “col tuo peso non rischi di esagerare”. E sono impestati di dolori. Ma continuano. La stessa struttura mentale purtroppo viene usata anche addosso alle loro aziende e famiglie, perché in una società con ascensore sociale bloccato al piano “Mamma” questi satisfaccini si trovano spesso in posizioni decisionali.
Nella linea di Kahneman
In linea con “The Great K” (ormai mi conoscete, alludo e inneggio a Kahneman) Herbert Simon ha denotato come il fallimento su un piano conosciuto apporti tanto caro, caldo e familiare e spesso rovinoso conforto.
Il fallire andando sul sicuro (tirandosi dietro i dipendenti, i figli, i giocatori) prepara il terreno a un “Embè, checce potevo fa’?” che possiamo guardare con ironia ma (credo ormai nessuno abbia coraggio di ribattere) anche come origine di guerre, pandemie e violenze.
Se non iniziamo a sganciare il concetto di bloccare da quello di rassicurare finiamo con la mascherina anche su altre parti del corpo, non solo sul viso. Spesso l’idea di andare sul sicuro è una peste letale.
Bravo Herbert.
Che comunque
Herbert Simon comunque (come del resto Tversky, Kahneman e soci) non negava che i pregiudizi abbiano anche una seria ragione di esistere, quando la persona deve accorciare un cammino cognitivo e fare in fretta si rivolge a un “calco” su modelli o esperienze che conosce. Giusto, e utile alla sopravvivenza, ma in passato.
Ma chi gestisce regioni, aziende e condomini non deve avere fretta, non lavora al pronto soccorso. Dovrebbe avere qualche minuto, respirare a fondo, inginocchiarsi davanti al quadro di Herbert Simon e chiedersi “non è che magari io opti per l’investimento petrolchimico solo perché ci lavorava il mio nonnino? E magari scarto l’industria della Spirulina solo perché il nome è buffo? Ho diritto di prendere una decisione collettiva perché un nome è buffo e ricorda il pagliaccio della Mondaini?”.
Amici, succede spessissimo, ridiamo pure più a lungo possibile ma quando abbiamo finito di sganassare buttiamo un pensiero lento e preoccupato.
Con il rugby non si mangia, con la fiction non si mangia
Scherzavamo cattivamente io e Gianluca Veneziano: da piccoli ci mandavano nelle fabbriche di soda caustica in nome del lavoro sicuro e dicevano che con il rugby non si mangia. È diventato uno sport super professionistico con entrate enormi.
Trent’anni dopo ci dicevano di non licenziarci dalle TV e dalle aziende, perché con la fiction non si mangia. È diventato uno dei mercati più titanici dopo il petrolio. Visto come si fa presto a danneggiare i figli? Vai sul sicuro, vai a lavorare in posta (che chiude), lascia stare le fantasie (che rendono).
Secondo me erano/sono divertenti
Herbert se n’è andato (mi sembra) nel 2000, altri studiosi della percezione ci sono ancora. Secondo me sono/erano persone divertenti, si capisce dal tipo di esempi, vedi quello di Herbert Simon sul concetto di “Razionalità Olimpica”.
Abbrevio: il contratto completo avviene tra due persone che valutano tutto il valutabile e decidono, lui li definisce possessori di “Olimpyc Rationality”. Quello incompleto invece ha almeno uno non olimpico.
L’esempio parla del passarsi un cesto con oggetti fragili da toccare e valutare. Il non olimpico (sottisfaccino, così ha anche la radice di “sotto”, inferiore, keep this!) ha la mano che trema e tremola. Allora deve andare sul sicuro e pescare su alla buona quello che riesce, quello che si prende meglio tremando. Non la “pescata” migliore quindi, ma l’unica possibile con la mano viscida e tremolina.
Sintetizzo e banalizzo, ma il senso è questo. Vai al pub con studiosi simili, non ti annoi di sicuro.
Tifava Maximaxing
Mi piace e mi fa anche un po’ ridere il suo tentativo di nascondere il suo fastidio per i satisficers e il tifo per i maximizers. Tentativo fallito.
Perché nel contratto incompleto auspicava la presenza di un arbitro, cioè di una persona terza. Non lo dice ma si capisce, i satisfaccini da soli fanno troppi guai e litigano per niente. Vuoi mettere i maximizers. Addirittura accennava a una predisposizione genetica.
Dai che fraintendiamo
Come si potrebbe fraintendere questo astro del pensiero utile?
Si fa già: vanverando di (oh, my god) probbblem solvinggg e applicandolo a tristi riunioni video in cui ognuno digita qualcos’altro per quattro ore. E poi urla un po’ per far finta di aver seguito. Si potrebbe fraintend-credere che Herbert votasse per l’imprudenza e i geni incompresi. Neanche di taglio. Non so chi mi stia più antipatico tra i satisfaccini e i geni incompresi, dannosi e odiosi entrambi.
Secondo me Herbert Simon sta leggendo Globetodays e facendo segno di sì con la testa. Sapesse che nel nostro paese si pagano milionate a consulenti farlocchi per fingere di raddrizzare aziende. Buffo che pochi (a mio scarso sapere) leggano Herbert Simon ma molti (di questo sono sicuro) vendano il Suv della moglie per pagare i suoi tristi scimmiottatori.
Forza Herbert.
Autore TV, Scrittore, Atleta