Giampiero Galeazzi tra canottaggio e calcio. Un pieno di emozioni!
Crediamo che più che le parole serva seguire questo breve filmato di Giampiero Galeazzi.
Noi di Globe ascoltandolo, proviamo solo brividi, emozioni e la voglia di tirare giù una lacrima.
Rossi e Bonomi oro Sidney 2000 – Cronaca di Giampiero Galeazzi
Giampiero Galeazzi
La notizia è risuonata in tutta Italia, occupando in un modo o nell’altro le prime pagine di tutti i giornali. Giampiero Galeazzi è mancato. Per chi non segue lo sport, il nome potrebbe non dire nulla. Magari anche per i più giovani, visto che di recente aveva lasciato la televisione. Eppure Galeazzi fa parte di quella galleria di personaggi che ha raccontato la storia dello sport. In particolare del Calcio, degli ultimi quarant’anni.
Lui però non era, almeno per gran parte della sua carriera, quello delle telecronache storiche, o da evento globale come i Mondiali. Galeazzi era invece quasi come un amico, che vedevi ogni domenica in TV verso sera, alla domenica. Dopo essere tornato dalla passeggiata fuori porta, e seguito la giornata di campionato alla radio. O magari in casa, davanti alla tv dopo il pranzo con i parenti. Lui era quello che ti raccontava la giornata di campionato, e con cui vedevi i goal.
Uno di noi
Perché Giampiero Galeazzi, al di là del suo lavoro era rimasto una persona dal cipiglio tranquillo ed alla mano. Forse perché cosi erano i giornalisti di un tempo. Forse per sua inclinazione personale. O forse, perché lui lo sport lo amava. Figlio di uno sportivo infatti, anche lui aveva avuto esperienze importanti nel canottaggio.
Laureato e poi assunto in FIAT, passa a fare il giornalista sportivo quasi per caso. È il mitico Tito Stagno ad introdurlo in questo mondo. Facendone poi il nome a Gilberto Evangelisti, figura di spicco del giornalismo sportivo in RAI. Fu proprio lui a coniare il soprannome di Giampiero. Si dice infatti che, trovandosi Galeazzi davanti, la cui mole era piuttosto notevole, chiese ad un collega: “Ma chi è sto Bisteccone?”. Da allora, Giampiero “Bisteccone” Galeazzi divenne possiamo dirlo un personaggio di culto. Passando prima dalla “Domenica Sportiva”, per poi approdare a “90° Minuto”, programma che ne sancirà la fama definitiva.
Giampiero e il canottaggio
A colpire, in primis è la stazza. Anni canottaggio fanno di Giampiero un uomo dalla stazza che non può passare inosservata. Poi la competenza. Sembra infatti riuscire a mettere insieme la precisione e la minuzia dello statistico, alla cronaca dello Sport. Alleggerendo tutto con una vena comica molto moderata, ma anche estremamente divertente. Erano infatti gli anni in cui il Calcio italiano era definito “il campionato più bello d’Europa”. Le grandi stelle calcistiche di ogni dove, cercavano in qualsiasi squadra italiana motivo di fama. Il calcio quindi diventava una cosa ancora più seria, e proprio per questo i giornalisti con maggior estro, iniziarono un tentativo di sgonfiare quell’aura di serietà. Possiamo dire che se da un lato la Gialappa’s Band con “Mai dire Gol”, affondava a piene mani nel lato comico del pallone, Galeazzi, con uno stile tutto suo, cercava di fare sponda, a modo suo.
Popolare come Pippo
La popolarità di Galeazzi arriva al punto in cui viene invitato al 46° Festival della Musica Leggera di Sanremo (1996), richiesto da Pippo Baudo. Viene poi introdotto nel mondo della tv di intrattenimento da Mara Venier, allora conduttrice di “Domenica In” che lo vuole come sua spalla. Insomma, inizia a variare nello stile e nelle esperienze. Arriva persino a doppiare il cattivo nel famoso film “Space Jam”, a metà anni ‘90. Cosa impensabile fino a quel momento, per un giornalista formatosi in ambito sportivo.
Rimarrà sempre molto ermetico riguardo la sua salute, ma intanto si nota un aumento di peso notevole. Giampiero attribuirà “la colpa” allo stile di vita assunto durante gli ultimi anni. Abbandona il piccolo schermo nel 2012, facendo poi qualche comparsata come ospite sempre a “Domenica In” sporadicamente. Oltre all’aspetto dell’età – a quel punto Galeazzi è entrato nei 70 anni – ma che in tv è un fattore talvolta relativo – forse il nodo fu proprio come fosse cambiata la tv. Immaginiamo un uomo abituato a raccontare eventi sportivi, ritrovandosi in una tv che non è più cronaca ma chiacchiera. Un cambiamento culturale comprensibile, poiché il pubblico è cambiato e con esso modalità di intrattenimento.
L’ultima ospitata in tv, vede un Galeazzi su sedia a rotelle per un intervento al ginocchio appena avuto. Parla di una forma di diabete molto aggressiva da cui è affetto. Si ritirerà poi definitivamente a vita privata, fino alla scomparsa di questi giorni.