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Giancarlo Di Muoio: La Musica è il mio “super potere”

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Giancarlo Di Muoio cantautore e musicoterapeuta, vive con e per la musica che per lui è strumento di consapevolezza; una sorta di mantello magico che ci permette di “tradurre” in parole ciò che abbiamo dentro. Questo è il potere taumaturgico della musica, che Giancarlo ha sperimentato anche su sé stesso, quando la morte improvvisa in un incidente sul lavoro del padre Gerardo, lo ha travolto. Giancarlo ha sempre scritto dall’età di dodici anni, ma la svolta arriva con l’incontro fortunato con Fabio Concato, con il quale incide il singolo Amico Mio.

In seguito, pubblica un brano dedicato al Sindaco Pescatore: il sindaco Vassallo, morto il 5 settembre 2010, scritto nello stesso anno e pubblicato nel 2016 come il film con Sergio Castellitto e la trasposizione teatrale con Ettore Bassi. Per Giancarlo una passioneche è mestiere e “missione”, in cui la musica è la vera protagonista, compagna di un viaggio chiamato vita.

Giancarlo: Giancarlo al Duomo
Giancarlo Di Muoio (Foto © Wam Lab Mauro Bellucci)

Gerry è un tassello importante della tua crescita artistica. A distanza di un mese dalla pubblicazione quali sono le tue emozioni? Dove ti porta?

Gerry ha bisogno di essere condiviso col pubblico dal vivo, in quello che è un processo naturale di scambio e confronto. Sono emozionato e non vedo l’ora di poterlo cantare per capire quale effetto immediato possa avere su chi ascolta. Il brano farà parte del disco che arriverà all’inizio dell’anno prossimo e mi auguro anche colonna sonora di un docufilm che tratti del problema dei tanti incidenti sul lavoro di cui le cronache sono piene ogni giorno.

Il protagonista non sarà solo il dolore, ma soprattutto il “prima”, la vita, il percorso dell’essere umano e il dopo. In qualche modo, per tutti noi, la pandemia ha tracciato nelle nostre vite una linea di demarcazione. Oggi stiamo ripartendo ma siamo consapevoli che ci ha cambiati per sempre e che indietro non torneremo. C’eravamo persi un po’ nella frenesia di una vita che va sempre troppo veloce. Oggi stiamo imparando a dare valore alle cose semplici e a rallentare per goderne i particolari.

Gerry anticipa il nuovo disco Sulla Strada: in quale direzione va la tua musica?

Sulla Strada è un disco di rinascita e ri-partenza. Il messaggio è che la vita è fatta di tante cose, belle, brutte, semplici e complicate, costellata di gioie e dolori. Un giocattolino che si deve accettare in tutte le sue parti. Ognuno di noi se fa il suo lavoro con passione, può fare la differenza e renderla migliore. Questo modo di affrontarla ci dà una luce diversa, un’energia che possiamo irradiare, condividere. La vita è anche fermarsi, anche annoiarsi. La nostra vita è complessa, complicata, ma non ci concediamo mai o quasi, del tempo “vuoto”. Questa è la direzione. Il disco delinea proprio questo cammino nel viaggio vero che inizia nel “dopo” dove la nascita di mia figlia e la morte di mio padre, sono sulla stessa bilancia.

La morte di tuo padre è stata anche la tua ri-partenza?

Ho cominciato un percorso importante che non voglio più lasciare. Ho recuperato ogni parola, ogni insegnamento che mio padre mi ha lasciato. La vita è fatta di difficoltà; chi non ne ha? Gerry è una rinascita, perché mi ha aperto un nuovo percorso, attraverso la porta stretta terribile del dolore, verso la nuova vita e una nuova consapevolezza.

Come vedi il tuo domani?

In realtà non ci penso molto: oggi sogno, ma mi godo il viaggio, l’oggi. Prima avevo sempre gli occhi fissi nel passato o impegnati a scrutare il futuro perdendo di vista la bellezza del momento. Oggi so che ogni attimo va vissuto fino in fondo, nessuno va sciupato. Il qui e ora, è “l’attimo fuggente” da vivere e assaporare.

In qualche modo percepisco e affronto le cose, come lui mi ha insegnato a fare. Lui mi ha cambiato. Ho imparato a fare tesoro delle insoddisfazioni, delle delusioni, delle cadute. Mi ha reso migliore e più forte. Oggi mia madre mi vede determinato come non mai; intravede la tenacia di mio padre che credevo di non avere. Lui ha sempre saputo combattere, cadere e rialzarsi con forza ed oggi so di poterlo fare anch’io. Questa è la vera magia della vita che se ti mette di fronte prove difficili, che sembrano insostenibili, ti costringe a crescere a diventare migliore. In questo modo, anche la morte di mio padre, improvvisa ed ingiusta, diventa “seme” e una nuova fioritura.

Il “potere” di questo brano, che è sembrato nascerti dentro. Ha coinvolto anche Antonio Sessa che da sempre collabora con te, è così?

Anche per Antonio, lavorare a Gerry, è stato diverso: una cosa del tutto nuova, con un carico emotivo forte perché le nostre famiglie si conoscono da sempre. All’inizio il suo era un arrangiamento più ragionato, poi è diventato un confronto durato un anno intero, molto stimolante, che ha messo entrambi in condizione di rivedere e ripensare il nostro lavoro. Anche l’orchestrazione è cambiata, strada facendo e per la prima volta ci siamo fatti trasportare. Un’ennesima conferma che la musica non solo cura ma può spingerci ad esplorare quanto di noi ancora non conosciamo.

Sei felice della “tua strada”?

Giancarlo Di Muoio (Foto © Wam Lab Mauro Bellucci)

Il vecchio Giancarlo ti avrebbe detto sì e no; oggi ti dico che ho iniziato un nuovo percorso: sono consapevole che ho in mano un potere straordinario che posso mettere a servizio degli altri. Penso di avere questo dono. Con la musica e la mia voce ho un posto nel mondo che mi lascia libero di essere me stesso vivendo di musica.

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