Globo d’Oro 2020: Sorrentino, Favini e “Ligabue”
Globo d’Oro 2020
Nonostante tutti gli impedimenti e le restrizioni per la attuale pandemia, si è svolta anche quest’anno l’edizione del Globo d’Oro, il premio della Associazione Stampa Estera in Italia. Un premio importante, suddiviso per diverse categorie. Globo d’oro che ha visto molti premiati.
I vincitori l’elenco
- Pierfrancesco Favino vince il Globo d’Oro al miglior Attore 2020
- Paolo Sorrentino vince il Globo d’Oro alla miglior Serie TV 2020
- Fratelli D’Innocenzo vincono il Globo d’Oro alla miglior Regia 2020
- Il Globo d’Oro al miglior Film 2020 va a ’Volevo Nascondermi’
- Fratelli D’Innocenzo vincono il Globo d’Oro alla miglior Sceneggiatura 2020
- Il Globo d’Oro al miglior Cortometraggio 2020 vince ‘L’amore oltre il tempo’
- ‘Vulnerabile bellezza’ è vincitore del Globo d’Oro al miglior Documentario 2020
- Matteo Cocco è vincitore del Globo d’Oro alla miglior Fotografia 2020
- Il Globo d’Oro alla miglior Attrice 2020 va a Valeria Bruni Tedeschi
- Pericle Odierna vince il Globo d’Oro alla miglior Colonna Sonora 2020
- ‘Tolo tolo’ ha vinto il Globo d’Oro alla miglior Commedia 2020
- Premiati anche il costumista Carlo Poggioli, Sandra Milo per la carriera e Virginia Apicella come giovane promessa.
Le nostre considerazioni
Siamo contenti del premio assegnato alla miglior Serie TV, che ha visto come vincitrice “The New Pope”, di Riccardo Sorrentino. Anche del meritato premio come migliore attore a Pier Francesco Favino in “Hammamet”; film che ha fatto tanto discutere ma anche ricordare una pagina importante della storia politica italiana recente. Ma ci vogliamo soffermare sul premio per il miglior film, assegnato a “Volevo Nascondermi”, diretto da Giorgio Diritti.
Il Film di Ligabue
Film che racconta la storia di Antonio Ligabue (interpretato da Elio Germano), artista naif del XX secolo. La particolarità del film però è quella di raccontare una storia di vita molto attuale, nonostante il periodo storico diverso, e far riflettere lo spettatore al riguardo. Ligabue infatti ha una vita tormentata, che inizia da adulto con la sua espulsione dalla Svizzera, suo paese natale, a seguito dell’ennesima aggressione alla madre. Ha un comportamento difficile ed instabile, che lo porterà più volte al ricovero. Conduce una vita da emarginato, incompreso dai molti, fino al su incontro col Mazzacurati, che comprendendone il potenziale artistico, lo avvia alla pittura. È proprio questo tratto che ha ispirato il film: il riscatto dell’escluso, la personalità problematica che trova il suo modo di esprimersi tramite l’arte.
Una nomination che apre al futuro
Permetteteci di spendere una parola, per un’attrice, che pur non avendo ottenuto il Globo D’Oro in questa edizione, ha avuto la nomination come migliore attrice per l’interpretazione nel ruolo di Pina in “Volevo Nascondermi” premiato con il Globo d’Oro. Ruolo non facile, perché il rapporto con Antonio Ligabue fu tutto meno che lineare o scontato. Ma l’attrice riesce in modo eccellente nel mostrare allo spettatore la femminilità matura e profonda del personaggio. Non a caso, per sua stessa ammissione in una precedente intervista, nel cinema trova ispirazione in un ventaglio di stars che passano da Glenn Close alla Magnani. Modelli complessi e vari, che in parte spiegano come Lavini riesca a sintetizzare in modo eccellente la complessità del personaggio di Pina. Rispetto ai film precedenti in cui partecipa come attrice, si può notare un notevole cambio di passo, dettato soprattutto dal crescendo dell’intensità con cui riesce ad inserirsi nella pellicola. In un panorama cinematografico che anela a ritrovare il proprio posto d’onore nel mondo, una figura femminile capace di complessità e di una intensità matura come la sua, siamo sicuri che in un futuro prossimo sarà premiata dal premio più ambito.