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Vittorio Sgarbi “apre” a Genova la Mostra su Artemisia Gentileschi

Da domani prende via per la prima volta a Genova, una grande mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi, prima donna ad essere ammessa nella prestigiosa Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, bambina prodigio, poi donna di incredibile coraggio e determinazione, che fece della passione per l’arte la sua ragione di vita.

Artemisa Gentileschi; Artemisa e Giuditta
Artemisia e Giuditta

Artemisia

Diciamo che fino a poco tempo fa Artemisia era più ricordata per la violenza subita a 17 anni da parte di Agostino Tassi, un amico e collega del padre, che per i suoi dipinti. Un episodio che la segnò per tutta la vita, ma che le servì senz’altro per tirare fuori i denti.

Artemisa Gentileschi: e Cleopatra
A. Gentileschi Cleopatra

La mostra che si aprirà al pubblico a Palazzo Ducale da domani, 16 novembre 2023 fino al primo aprile 2024 è stata prodotta da Arthemisia, azienda leader nella produzione, organizzazione e allestimento di mostre d’arte a livello nazionale, con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, nonchè promossa da Comune di Genova e Regione Liguria.  E’ a cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio che però ha voluto accanto a sè Vittorio Sgarbi. Oggi attesissimo a Genova il noto critico d’arte è arrivato come consueto in ritardo, protraendo a sua volta l’inizio della conferenza, ma diciamo che il suo charme e soprattutto  il suo sapere hanno fatto dimenticare la sua pecca .

Sgarbi oltre ad elogiare la figura di Artemisia sia come donna che come artista ha fatto presente come fosse vivace ed intraprendente la comunità artistica che nel primo Seicento ha attraversato l’Italia avventurandosi in tutta Europa, diffondendo le novità caravaggesche. Ha ricordato anche il giovamento che ne hanno avuto molti pittori genovesi, come Domenico Fiasella – che conobbe e lavorò con Orazio, il padre di Artemisia – Gioacchino Assereto e Bernardo Strozzi.  

Le emozioni nella mente e nel cuore di Vittorio Sgarbi

Artemisa Gentileschi: Vittorio Sgarbi

Molte emozioni arrivano alla mia mente e al mio cuore occupandomi di questa mostra – ha detto Sgarbi – Sono felice di prendere parte a questa mostra che non ha il patrocinio del Ministero della Cultura pertanto non mi trovo in nessun conflitto di interessi. Sono qui solo in veste di curatore. Artemisia mi entrò nella vita quando avevo 40 anni, ovvero 30 anni fa. Avevo scoperto e acquistato un suo quadro, quando le sue opere non avevano ancora prezzi proibitivi.

Ho anche un dipinto di Agostino Tassi, il suo violentatore, e qui in mostra di Tassi ce ne sono bene tre che servono a farci capire cosa c’era nella mente di questo pittore. Se Artemisia era una donna forte, il padre aveva invece un’idole femminile, gentile come il suo nome. Era lei il pittore, lui la pittrice. Sono state tante nel corso degli anni le mostre dedicate ad Artemisia, ma questa di Costantino D’Orazio è uno slalom all’interno dela vita e carriera della pittrice che rende la mostra necessaria. La pittrice è una donna che è protagonista di un mondo che si apre alla donna: diventa famosa grazie alla violenza”.

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Undici sezioni per i quadri di Artemisia

I bellissimi quadri esposti all’interno di Palazzo Ducale sono impreziositi dal progetto illuminotecnico di Francesco Murano e sono suddivisi in 11 sezioni: I sezione – Giovinezza e maturità di Artemisia; II sezione – Il talento delle donne tra ‘500 e ‘700; III sezione – Artemisia alla bottega del padre(qui si trova la ricostruzione virtuale e immersiva di un raro gioiello d’arte, mai aperto al pubblico, il Casino delle Muse di Palazzo Pallavicini Rospigliosi, voluto sul Quirinale dal Cardinal Scipione Borghese nel 1611. Affrescato a quattro mani da Orazio Gentileschi e Agostino Tassi, vede la presenza speciale e insospettabile di Artemisia); IV sezione – Le donne minacciate di Artemisia; V sezione – La vendetta di Artemisia; VI sezione – Il caravaggismo a Genova; VII sezione – Orazio Gentileschi e Roma criminale; VIII sezione – Dopo Roma, Artemisia a Firenze; IX sezione – Sansone e Dalila; X sezione – L’eredità di Artemisia; XI sezione – Artemisia a Napoli.

Insomma un evento da non perdere che prevede anche l’eccezionale esposizione dell’Allegoria dell’Inclinazione, che Artemisia dipinse per Casa Buonarroti di Firenze (in mostra dall’8 gennaio 2024): un autoritratto senza veli – che solo successivamente sarà coperto da un drappo dipinto – in cui la pittrice si rappresenta come l’ispirazione che ha guidato l’intera opera di Michelangelo. La tela, esposta dal 1616 sul soffitto di una delle sale di Casa Buonarroti, sarà esposta per la prima volta fuori dalla sua sede naturale.

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