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Una ciocca di capelli e un colore: il giallo

Capelli: Lucrezia Giacometti - Free Minds...NOW!
Lucrezia Giacometti – Free Minds…NOW!

Una ciocca di capelli

Le parole chiave sono capelli, giallo, equality e inferiority. Ogni parola esprime un concetto che nella visione dell’arte, meglio dell’artista che pennella con il suo pensiero un quadro ha un significato profondo. Il quadro è “la piattaforma comunicativa” per entrare in contatto con chi ammira l’opera e ne percepisce il senso. Il compito di spiegare tutto questo spetta in questo caso allo scritto di Valentina Maggiolo e alle parole di Lucrezia Giacometti.

Con il fiato sospeso

Il fiato sospeso e l’angoscia nel cuore, due reazioni comunemente condivise da chiunque negli ultimi mesi abbia seguito le drammatiche vicende in Iran. Le rivoluzionarie proteste dei manifestanti non accennano a fermarsi e si rafforzano sempre di più per contrastare le violenze perpetrate sulla popolazione, reazione messa in moto dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini avvenuta lo scorso 16 settembre 2022. Motivo dell’uccisione: una ciocca di capelli fuori posto.

L’arte come manifesto

Shirin Neshat, Speechless, 1996

Ogni protesta trova espressione nella voce di chi parla, contesta e agisce, ed è proprio in questi momenti di emergenza che l’arte assume il ruolo di manifesto. Shirin Neshat è una fotografa iraniana di Qazvin, diventata famosa per i suoi scatti sulle identità maschile e femminile all’interno della cultura del suo Paese. Ha vissuto tra New York e la sua città natale, da cui è rimasta bruscamente separata dal 1974 al 1990 a causa della rivoluzione; solo al suo ritorno, fu catapultata in un Iran completamente diverso da quello della sua adolescenza.

Da qui iniziò la sua ricerca sul tema della donna. Nella serie “Women of Allah”, realizzata tra il 1993 e il 1997, il corpo femminile è il soggetto principale, analizzato nei suoi punti di forza e di pudore. I volti, le mani, i piedi… sono bloccati in un’atmosfera senza tempo, da cui non riescono a fuggire. Solo alle soglie del ventunesimo secolo, Neshat si è dedicata all’uso del video per portare avanti i suoi messaggi, a cavallo tra religiosità e attivismo.

Un messaggio attraverso i social

Se la ribellione scorre nel sangue iraniano da diversi decenni, in questi ultimi mesi lo slancio artistico è forte come non mai, galvanizzato dalla volontà di trasmettere un messaggio di speranza e cambiamento. Quale modo migliore se non sfruttando le piattaforme che il mondo social offre? Sulla pagina Instagram “Iranian women of graphic design”, già esistente dal 2020 e ora attiva più che mai, ogni giorno sono pubblicate opere realizzate da artisti iraniani a sostegno delle manifestazioni. Il soggetto principale, il taglio della ciocca di capelli: simbolo di liberazione, di ribellione nei confronti di chi troppo a lungo ha imposto le regole senza fare i conti con la realtà.

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Alex MDC a Sx e Laura Acquaviva a Dx (attraverso Iranian women of graphic design)

Lucrezia Giacometti

Sono numerosi gli artisti che trattano di tematiche attuali su cui poter sensibilizzare e i diritti umani sono oramai sotto la lente d’ingrandimento mondiale. Nelle opere di Lucrezia Giacometti, possiamo riconoscere un fil rouge che lega i soggetti rappresentati, sempre umani, sempre espressivi pur non presentando caratteri fisiognomici. A partire da un appello contro la violenza sulle donne pubblicato in occasione del 25 novembre, per arrivare a messaggi di uguaglianza e giustizia, Giacometti non si risparmia nella potenza espressiva.

Free Minds… NOW!

L’opera “Free Minds… NOW! II” contiene dentro di sé due termini incisi nel colore: EQUALITY e INFERIORITY. Una figura umana di cui non riusciamo a cogliere il volto si staglia al centro del dipinto, protetta da un’aura paglierina, simbolo dei diritti umani, che respinge le energie negative che dall’esterno tentano di colpirla. Un’esortazione per tutte le persone che nel mondo lottano costantemente per difendere i propri diritti è espressa nel titolo, che inneggia a liberarsi dalle ingiustizie e alla collaborazione tra i popoli.

La solidarietà nei confronti delle vittime iraniane proviene da tutto il globo, un calore umano che esprime sostegno verso una reazione rivoluzionaria da parte della popolazione oppressa, stufa di sottostare ad un regime disumano e pronta al cambiamento. Già in precedenza abbiamo fatto riferimento agli Obiettivi per uno sviluppo sostenibile promossi all’interno dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e il traguardo in termini di tempo si sta avvicinando sempre di più. Il tempo di agire sulle disuguaglianze e l’emancipazione è adesso, non si può più aspettare.

Il VIDEO di Lucrezia Giacometti: Free Minds… NOW!