Stress e disfunzioni sessuali maschili: parliamone

Stress e disfunzioni sessuali maschili. Ancora la più stretta attualità all’attenzione della Dott.ssa Monica Cappello. La nostra psicologa sessuologa è sempre pronta a discutere e risolvere le problematiche di tutti noi: donne, uomini o coppie. Dall’orgasmo al femminile del mese scorso, all’importante argomento di oggi.
Analisi della patologia
Esiste una stretta correlazione tra stress, ansia, depressione e diverse malattie andrologiche, anche se non è sempre facile stabilire se ansia e depressione siano una conseguenza della malattia, piuttosto che la causa principale della patologia stessa.
La disfunzione erettile
Nel campo della DISFUNZIONE ERETTILE, la ricerca negli ultimi anni è stata prevalentemente orientata verso le cause organiche, e soprattutto sui fattori di rischio cardiovascolare. Questo disturbo si può manifestare con diversi gradi di gravità, a seconda che si tratti di una difficoltà parziale o totale a ottenere o mantenere l’erezione, fino al completamento del rapporto sessuale.
È importante sottolineare, però, che la Disfunzione Erettile ha una forte incidenza prevalentemente sull’autostima del soggetto e sulla qualità della sua vita, coinvolgendo l’ambito della relazione di coppia, e i rapporti interpersonali con le altre donne, creando, negli uomini che ne soffrono, uno stress psicologico che può condizionare le loro relazioni con i familiari e con gli amici.
Lo stress che può derivare da una patologia di questo tipo è riscontrabile in percentuali elevate di pazienti, attorno al 25-30%.
L’ansia da prestazione e il dialogo
L’ansia e in particolare l’ansia da prestazione, con lo stress che ne consegue, ha un ruolo molto chiaro nella genesi di molte forme di DE, e ne costituisce la più comune causa psicologica.
Un dialogo sincero con la partner è la prima soluzione contro i problemi di erezione. Per ritrovare la serenità di coppia, che spesso svanisce davanti a un disturbo della sfera sessuale, è fondamentale instaurare con la partner un confronto aperto su ciò che si prova quando si presenta la disfunzione erettile, su come si vive l’intimità, sulle aspettative e sui sentimenti. All’inizio può sembrare difficile, anche perché spesso i sensi di colpa di lui, perché non si sente in grado di avere un’erezione, e quelli della partner, che non si sente più abbastanza attraente, inducono sfiducia reciproca, creando tensioni e sentimenti di rabbia e spesso si inizia a litigare e ad accusarsi reciprocamente.
Anche la depressione incide
Anche la depressione è considerata una possibile causa di questo disturbo e risultano sempre più frequenti casi di disfunzioni sessuali, come la perdita della libido (calo del desiderio), l’anorgasmia (difficoltà nel raggiungere l’orgasmo), e appunto perdita dell’erezione, totale o parziale, come conseguenza della terapia farmacologica per la depressione.
L’eiaculazione precoce
Tra le altre disfunzioni sessuali maschili è molto diffusa è l’EIACULAZIONE PRECOCE, che risulta caratterizzata da perdita o assenza del controllo eiaculatorio, stress accentuato, difficoltà interpersonali e ridotto tempo di latenza eiaculatoria intravaginale, raggiungendo l’orgasmo velocemente, prima che l’uomo lo desideri. Questo disturbo può quindi interferire con la qualità della vita dei soggetti che ne soffrono, e con quella delle loro partner.
I pazienti con EP riportano esperienze di frustrazione, di rabbia, di fallimento, d’insicurezza, d’inadeguatezza, di imbarazzo e di paura, e tutto ciò comporta notevoli difficoltà nelle loro relazioni, oltre a causare calo dell’autostima e della fiducia in sé stessi.
I fattori che incidono sull’eiaculazione precoce
Possibili fattori di rischio psicogeno per l’eiaculazione precoce, sono costituiti dall’ansia, da eventuali esperienze sessuali molto precoci, dalla masturbazione adolescenziale frettolosa, per il timore di essere scoperti, dalla frequenza molto ridotta di rapporti sessuali, e dai problemi relazionali.
È importante sottolineare che una vita attiva, che in qualche modo corrisponde all’attivazione di stress fisiologica, stimola anche la sfera sessuale. In una reazione naturale s’instaura un circolo virtuoso, in cui la vita attiva stimola la sessualità, e questa riequilibra i livelli di stress. Quando la risposta di stress è iperattivata (si parla di distress), oltre al sistema immunitario e a molte altre funzioni organiche, deprime anche la sessualità, causando ad esempio, calo del desiderio e disturbi dell’orgasmo.
L’intervento dell’Andrologo
È necessario rivolgersi al Medico Andrologo, che dovrà valutare se si tratti di una patologia organica (ormonale, vascolare, neurologica), oppure se è presente un disturbo psicogeno. In molti casi, la disfunzione erettile è associata anche in caso di cause organiche, a fattori psicologici che amplificano e mantengono il deficit sessuale stesso.
In primo luogo, è necessaria una visita degli organi genitali esterni ed interni (prostata) e, successivamente, lo specialista potrà consigliare esami ematologici (prolattina, testosterone, glicemia, colesterolo etc.).
L’intervento dello psicologo sessuologo
Se la causa organica viene esclusa, è necessario rivolgersi ad uno Psicologo – Esperto in Sessuologia Clinica, per valutare un percorso terapeutico, nel quale approfondire le dinamiche presenti nella coppia, lavorando sulla gestione e la riduzione dell’ansia da prestazione.
La terapia mansionale integrata è focalizzata sui pensieri e le emozioni del paziente, attraverso tecniche ed esercizi pratici da fare a casa, in una prima fase da solo e successivamente con la partner. L’obiettivo è quello di imparare a concentrarsi sulle proprie sensazioni e sul piacere, utilizzando l’immaginario erotico per alzare il livello di eccitazione, uscendo così dal circolo vizioso dell’ansia da prestazione, che conduce spesso alla perdita d’erezione.
Nel caso dell’eiaculazione precoce, il paziente imparerà una tecnica, per gestire e controllare il punto di inevitabilità orgasmica (punto di non ritorno), per conoscere meglio il riflesso eiaculatorio. La collaborazione di una partner non giudicante è fondamentale, per tutta la durata della terapia.
