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SPORT CRIME su Prime Video dall’8 dicembre 2022

Sport Crime su Prime Video

Sport Crime: immagine dei protagonisti
Da sx: Toussaint Mavakala, Luca Tramontin, Nabila Jaziri, Elettra Mallaby, Daniela Scalia, Daniel McVicar

SPORT CRIME, che globetodays.com ha seguito dalla genesi all’episodio imperiese dall’inequivocabile titolo «Paraxiu», sbarcherà su Prime Video e Chili TV a partire dall’8 dicembre 2022.

Le dinamiche di distribuzione e contrattualistica internazionale (che in genere, diciamolo pure, sono noiose) per una volta raccontano una storia interessante e in parte anche ligure che fa capire quanto il colosso della distribuzione New Films International di Los Angeles punti su questa inedita serie di investigazione sportiva.

Dopo essere stato presentato con successo al 44° Moscow Film Festival, SPORT CRIME è stato acclamato con euforie al limite dell’isterico alla 79^ Mostra del Cinema di Venezia (vedi nostro articolo).

Questo ha fatto «deviare» l’azienda del tycoon Nesim Hason verso un esordio italiano (appunto, su Prime Amazon e Chili TV) dopo che per lunghi mesi il terreno di decollo era stato progettato e preparato in Sudamerica. Per riferire del «trigger» che ha fatto scattare il grilletto italiano siamo in posizione privilegiata grazie alle note sinergie redazionali con gli autori (Daniela Scalia, Luca Tramontin e Gianluca Veneziano sono anche columnist di «Globe»).

Parola ai protagonisti e produttori

«A Venezia molti si aspettavano gli elementi Sport e Crime in quanto semplicemente stanno nel titolo, e già diciamo che c’era ampia attesa. Ma gli scenari di una provincia italiana così misteriosa, solare, notturna, insomma completa, non erano nel titolo e nemmeno nelle attese – commenta la produttrice Daniela Scalia – secondo me lo shock reale è proprio nei paesaggi sconosciuti, ma a pochi minuti dalle nostre case (mi riferisco a Porto Tolle, Porto Maurizio, Povegliano, Casale sul Sile e altri), e l’incontro fisico con Luca Tramontin/Dabs. Questo ha portato dall’interesse mentale alla passione fisica e a tutto il resto».

Insomma, le Logge di Santa Chiara, le «cavane» del Po, le anse del Sile hanno fatto cambiare strategie in California?

«Secondo me sì. Oltre a questo c’è stato appunto l’impatto fisico con quei muscoli striati, i vestiti indiani che in genere vedi addosso a figure completamente diverse, insomma, Luca Tramontin dal vivo. Come nei concerti: sì, ti piace il disco, ma finché non vai al concerto non ti sveni per la discografia completa e la biografia. Deve scattare qualcosa di fisico» continua escludendo modestamente se stessa dall’equazione Daniela Scalia, che è anche regista e protagonista della serie.

Sport Crime: la puntata di Rijeka
Stillshot dalla puntata “Rijeka”

Continua «al median» Gianluca Veneziano, analista e commentatore di rugby passato alla fiction: «Conta anche il non visto. Tutti – almeno credo – si aspettavano solo doping, truffe economiche e cose del genere, invece si sono trovati a vedere il bello dello sport, dei posti e delle persone. Poi ovviamente un pericolo ci deve essere, ma credo che le facce stupite all’Hotel Excelsior e le scelte di messa in onda vengano anche dall’humour, dalle musiche, dalle finezze psicologiche storiche messe giù facili facili… roba che non ti aspetti».

Nelle prime due stagioni…

Infatti è così, nelle prime due stagioni il doping classico quasi non c’è, e il resto è una selva di misteri positivi e negativi con grosse ripercussioni sul nostro quotidiano che fanno leva soprattutto sul pubblico non sportivo, mentre quello atletico avrà tra poche settimane la sua casa narrativa.

Un altro rallentamento da aggiungere alla pandemia è stato forse l’equivoco tra atleti e attori. Difficile fino a quando non si sono visti gli episodi immaginare come leggende delle soap opera come Daniel McVicar possano recitare vicino ad atleti che non hanno alcuna base attoriale.

Ci sono quindi i super-attori, i super-sportivi, ma anche i veri “missionari” della pallapugno e del football gaelico: quale attore può fingersi giocatore amatoriale di queste discipline senza apparire finto?

Anche in questo caso siamo in grado di raccontare da vicino, anzi “da dentro”: le parti attoriali con dialoghi lunghi, telefonate, pianti e quanto richieda «fingersi un altro» sono affidate a grandi protagonisti, e questo «prende» i cultori delle fiction più tradizionali.

Ma i gesti sportivi, con dialoghi brevi, magari sotto sforzo, sono affidati a chi li fa di solito. Ad esempio locale la Pallapugno San Leonardo e l’azzurra di MTB Francesca Saccu (apprezzatissimi da ogni lato dell’oceano nelle anteprime). E qui arriva il sospiro di sollievo («Anche contrattuale!» esclama in maniera liberatoria Daniela Scalia, dopo anni di investimenti) del pubblico sportivo ormai nauseato da gesti finti e rappezzati con montaggi non credibili. La mescola rende merito sia al filone di Sherlock Holmes e CSI che a quello del grande Sport Live. Esistono ovviamente dei riusciti “casi intermedi”, ma su questo siamo ampiamente coperti da un dovere di segreto, visto che proprio «Paraxiu» (episodio 2, stagione 2) presenta una riuscita figura non appartenente alle due categorie.

Vediamo il bello…

«Vediamo il bello – aggiunge Luca Tramontin, al telefono con il fracasso dello spogliatoio di Hockey ghiaccio in sottofondo – Io ho “scoperto” il lago di Como con Nino Castelnuovo e Paola Pitagora ne “I promessi sposi”. Ma se l’Innominato non avesse bloccato gli sposi Manzoni ci sarebbe andato a pescare gamberi sul lago».

Usa il suo stile per ribadire che una serie come SPORT CRIME è sia il giallo che il «doc» dei nostri anni. Ed è così: l’ambiente bello va protetto, e il pericolo è la trama, l’ossatura, il motivo che ci porta a spasso a indagare e scoprire.

Visto che scalpita per entrare sul ghiaccio («I ventenni pattinano veloce, devo scaldarmi bene») gli chiediamo in chiusura un aspetto che le altre decine di articoli e interviste non hanno messo in risalto: «I finali. Per natura, un finale non può essere anticipato, noi ci vantiamo di avere delle chiusure fulminanti a ogni episodio. Credibili, ti fanno dire “chissà quante volte va davvero cosi e noi non lo sappiamo” ma ti incolla allo schermo»

Confrontando con le altre serie, anche le più gettonate, che spesso si concludono con una parentela “inattesa” o con il buono che si “rivela” cattivo c’è da credergli.

Buona partita e buon esordio SPORT CRIME.

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