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Sfiducia o fiducia? Sfogliamo la nostra margherita

Sfiducia - ragazza diffidente
By Poi

Sfiducia o fiducia?

Sfiducia o sfiducia? Facciamo 50 e 50? Sfogliamo la margherita? Intanto cerchiamo di capirne il significato. Secondo la Treccani a cui noi ci rivolgiamo spesso fiducia è “l’aspettativa, formulata in condizioni di incertezza, di un comportamento favorevole messo in atto da individui, gruppi, istituzioni sociali o sistemi”. La sfiducia potremmo dire che è l’esatto contrario. Cerchiamo di andare oltre e di fare una breve analisi.

Italia e italiani

Abbiamo senz’altro sentito in molti, chiamare l’Italia “il Bel Paese”. Declamata per le sue città, la sua storia, la sua arte e il suo cibo in tutto il mondo. Sempre tra i primi posti dei paesi più visitati e più ambiti dai turisti. Per non parlare della moda, del cinema, attrici ed attori non solo bravi ma anche icone immortali di stile. Vedi alla voce Marcello Mastroianni e Sofia Loren, ad esempio.

Eppure altra cosa siamo noi italiani. In mezzo a tutto questo sfarzo culturale ed artistico, vive un popolo che da lungo tempo cova insoddisfazione, paura e sfiducia. Tra un palazzo antico e l’altro, tra una statua e l’altra, si muovono le sagome di uomini e donne sempre più appesantiti e svuotati di ogni serenità. Come mai? Com’è possibile?

Niente dito contro, facciamo un gioco

In questo ultimo periodo sarebbe molto facile e semplicistico puntare il dito contro…Anzi. Facciamo un gioco. Facciamo che non lo diciamo quel nome. Anzi, quella sigla. Non per omettere o censurare, ma per approfondire. Si perché, così facendo rischiamo di limitare la nostra memoria agli ultimi due anni. Come se prima, tutto fosse rosa e fiori. Cosa che invece non era. Per quanto ora sia tutto più esasperato, le radici di insoddisfazione e sfiducia erano già con noi. Eravamo già diventati un popolo sempre più tendente al grigio. Alla paura. Alla mancanza di una speranza per un domani migliore.

Le motivazioni sono molte e complesse. Non è il nostro scopo quella di una disanima approfondita e multidisciplinare. Lasciamo da parte un attimo anche le cause, qualunque esse siano, e focalizziamoci sul qui ed ora. Siamo qui, voi a leggere (si spera) questo articolo. Ed io qui a scriverlo. Non ci vediamo, ma ci sentiamo. In questo stesso momento. Paura, sfiducia e insoddisfazione sono qui noi, ora. Ognuno di noi potrebbe dargli un nome e un aspetto diverso. Proviamo a farlo. Che aspetto avrebbero per voi? Magari potreste provare a disegnarle. O a descriverle. Anche semplicemente, come fossero delle sagome.

Comprendere le sagome disegnate

Come per il discorso delle radici e delle cause, non vogliamo risolvere tutte queste afflizioni con le poche righe di questo articolo. Ma intanto potremmo suggerirvi un po’ di silenzio. Poi continuare a guardare queste sagome che avete nel frattempo “disegnato”. Realmente o solo nella vostra mente. Cosa le compone? Non parlo di motivazioni od origini. Parlo di emozioni. Se queste sagome avessero un corpo, di quali delle vostre emozioni sarebbero composte? Magari mi rispondereste con, appunto, paura, sfiducia e insoddisfazione. Ma poi? Che altro?

Comprendere le emozioni sotto questi stati d’animo può essere un primo passo. Un primo passo verso una maggiore consapevolezza. E come dicevo prima, non c’è bisogno di andare indietro nel tempo. Ricordarvi cosa facevate da bambini o il rapporto con i vostri genitori. Potete trovare molto, se non tutto, nel qui ed ora.

Mentre catalogate e studiate sempre più queste emozioni, vi accorgere che ad esse sono legati, con tanti fili rossi, fatti, avvenimenti, persone, situazioni. Alcune più vicine. Altre più lontane. Diverse potrebbero riguardare in effetti la vostra vita. Altre, potrebbero aver a che fare con la situazione mondiale, nazionale, del vostro paese o città. Su quali di questi potete realmente avere una influenza? E su quali no?

Tracciate una sfera

Provate a tracciare una sfera. Dentro di questa immaginate vi siano le cose, persone, situazioni sulle quali potete esercitare una qualsiasi influenza. Al di fuori, tutto il resto. Esempio: dentro potrebbe esserci il rapporto col vostro capo al lavoro, la vostra ragazza, i vostri vicini. Fuori invece, cose come la crisi economica globale, le guerre nel mondo, e via dicendo. Se pensiamo dall’oggi al domani di poter risolvere una delle questioni della seconda lista, saremo destinati ad una costante sfiducia per l’avvenire. Frustrati e depressi, finiremo rinchiusi in casa, sentendoci sempre più impotenti. Facciamocene una ragione: non c’è niente che allo stato attuale possiamo fare, se non esserne consapevoli.

Per quanto riguarda invece la prima lista…invece è tutto nelle nostre mani. Possiamo iniziare da lì! Certo, non è detto che risolveremo tutto e subito al primo colpo. Ma si tratta di questioni alla nostra portata. Sulle quali, in un modo o nell’altro, possiamo esercitare una certa influenza e quindi riscoprirci protagonisti, e non per forza spettatori.

Non si tratta di una cura istantanea e miracolosa. Ma di un processo. Un percorso che, passo dopo passo, potrebbe in ultimo restituirci un minimo di speranza e positività. Non avremo forse salvato il mondo, ma avremo migliorato la nostra porzione in esso.

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