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Quando la partita è brutta è onesto dirlo

Questo “cappello” di apertura non è riferito “alla partita brutta”, ma all’autore di questo articolo. Si perché siamo orgogliosi di avere in squadra con noi, uno sportivo e un uomo davvero speciale. Dovreste conoscerlo di persona Luca, per rendervi conto di chi è e che valori umani abbia “inside”. Sa quello che scrive e quello che racconta e non a caso ritorna in TV, nella prestigiosa rete RSI (Radiotelevisione svizzera). Lo seguiremo dall’8 settembre.

La partita brutta

Tutti i telecronisti professionisti si trovano ogni tanto a commentare un match brutto. Quasi tutti i telecronisti italiani fanno finta che sia bello. Secondo me è sbagliato, e credo che non sia neanche tanto furbo.

Perché fanno finta?

Il motivo principale è tenersi buoni i direttori e far vedere che tengono molto all’azienda. L’altro è che non hanno granché da raccontare e ricorrono quindi alla promozione e a qualche urlo per riempire il tempo.

Con l’onesta ammissione si rinforza il legame con lo spettatore.

Ormai tutto è televendita, promozione e marketing. Sia chiaro: io non saprei minimamente parlare in altro modo, ma vi assicuro che quando un teleutente trova onestà (pur remota, univoca, stipendiata) la ripaga con affezione.

Se dici che il match è brutto crei comunque l’aspettativa per la partita bella.

Se giocano male e tu dici «Ah! Grandioso» lo spettatore istintivamente pensa «se questa è quella bella non guardo più questo sport. O questa coppa o questo campionato». Se invece gli dici chiaro e brutale «questa fa schifo, stai tranquillo che vedrai di meglio» ha un motivo per tornare. E non si sente preso in giro.

Capire perché la partita è brutta

Per il neofita è anche interessante capire “perché la partita è brutta”.

Partita brutta: Luca Tramontin
Luca Tramontin commenterà il prossimo Mondiale di Rugby (al via l’8 settembre col big match Francia-Nuova Zelanda) per la svizzera RSI

Spiegare ad esempio che le squadre sono in piena preparazione atletica quindi stanche, o che hanno fatto troppi cambi per essere armonici nel gioco, o che ne hanno fatti troppo pochi nei match precedenti quindi hanno “consumato” i playmaker, insomma, entrare nel motivo dell’oscillazione negativa come una sonda in un aspetto umano e atletico. È interessante, e hai i minuti per spiegarti.

E una partita fiacca ogni tanto non è neanche male.

Deve esserci una specie di appuntamento che ai tempi di Sportitalia con Gianluca (Veneziano) e Daniela (Scalia) avevamo anche esplicitato e messo in un “promo-spot”.

Dicevamo circa così: «Se la partita sarà bella ve la racconteremo senza circhi equestri, se sarà brutta entreremo nei misteri Maori e vi sveleremo che la Haka non nasce come rito nazionale, anzi».

Era uno slogan, ma anche uno stile di rapporto.

Serie SPORTBOUNCE – Art. 7. Ecco gli altri altri articoli della serie: Volata (sport gaelico…”. basta con meglio che niente. “Troppo facile…“.” E nessuno si offende“. “Telecronisticamente corretto“. “Differenza tra avversario e compagno”.

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