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Progetto made in Italy, per il treno che andrà a 1200 km/h

Ironlev: il progetto italiano che “migliora” l’Hyperloop

Stiamo ancora apprezzando la rapidità di spostamento offerta dai treni ad alta velocità che dalla California arriva un mezzo rivoluzionario: l’Hyperloop.
Evitiamo gli scontati richiami alla fantascienza e analizziamo più nel dettaglio il mezzo che rivoluzionerà il trasporto terrestre in un futuro assai prossimo.
Si tratta, a grandi linee, di un “tubo” pressurizzato al cui interno scorre un “pod” in carbonio a levitazione magnetica passiva utilizzabile in versione sia passeggeri che merci.
La “capsula” segue una rotaia mentre la quasi totale assenza di attrito gli permette di raggiungere una velocità di milleduecento chilometri l’ora (anche se la media oscillerà “solo” tra cinquecento e seicento).

Come e a quali costi

Per quanto riguarda l’energia necessaria a muovere l’intero sistema saranno integrati nella struttura pannelli solari coadiuvati da impianti eolici e geotermici.
Per finire, gli ingegneri pensano di “recuperare” l’energia cinetica sviluppata dal “treno” stesso oltre ad immagazzinare quella prodotta durante le frenate. Il risultato è un “bilancio energetico” positivo che consentirà addirittura di vendere l’energia in surplus.
I costi sono notevolmente inferiori a quelli, ad esempio, della TAV: un terzo dell’energia necessaria al funzionamento e un quarto degli investimenti.
Abu Dhabi avrà la prima linea commerciale di questo tipo, ma già sono previste iniziative analoghe in mezzo mondo.
Anche in Italia sono allo studio due tratte della lunghezza di circa centociquanta chilometri l’una.

Ironlev

E proprio dall’Italia arriva un “miglioramento” del progetto californiano: si tratta di Ironlev.
A differenza dell’Hyperloop originale che richiede un supporto realizzato ad hoc, gli italiani hanno pensato di creare un qualcosa di simile ma che potesse utilizzare la comune linea ferroviaria.
In breve il progetto prevede di “recuperare” l’intera rete ferroviaria mondiale, costituita da circa un milione e mezzo di chilometri di binari d’acciaio, smontando gli attuali carrelli ferroviari e sostituendoli con il modello a levitazione magnetica (tenendo sempre presente che, per il sollevamento dei convogli, non è richiesta energia).
Ci sono ancora problemi da risolvere, come ad esempio quello di indirizzare il carrello magnetico attraverso gli scambi, ma il lavoro è a buon punto.
Inutile rilevare l’impatto che questa tecnologia avrà sul trasporto, soprattutto nel corto e medio raggio, anche se un Hyperloop che colleghi Europa e Cina è attualmente allo studio.

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Conclusione

Non ci resta quindi che attendere di poter acquistare un biglietto per le nostre vacanze o i nostri viaggi d’affari.

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