Patentino digitale per la scuola come quello stradale?

Il patentino digitale
Nella rinnovata Conferenza Cittadina dei Dirigenti Scolastici genovesi, che mi ha recentemente riconfermata nell’incarico della vice presidenza – essendo la Conferenza presieduta dal Sindaco o, come accade per consuetudine, dall’Assessore alle politiche educative – uno degli impegni più nuovi che, con i Colleghi Coordinatori delle nove Municipalità che compongono la Città, mi propongo di assumere, è una proposta formativa rivolte alle scuole secondarie di primo grado, volta ad introdurre il cosiddetto “patentino digitale” per facilitare, da parte degli studenti, l’acquisizione di maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi della navigazione in rete e dell’uso dei social.
In internet come sulla strada?
Si tratta di un progetto già in corso di realizzazione nelle scuole medie toscane, dove, entro l’anno scolastico 2024/2025, sarà rilasciato un patentino agli studenti dopo un percorso formativo finalizzato all’apprendimento delle regole e degli effetti dei comportamenti adottati on line, purtroppo spesso causa di gravi conseguenze, proprio come accade sulle strade che si percorrono in auto. Di certo la patente non esclude di per sé i rischi nei quali si può imbattere chi è alla guida, ma rappresenta comunque la certificazione che consente di acquisire la formazione fondamentale per disporre di un’ineludibile “cassetta degli attrezzi” di conoscenze.
Il “patentino digitale”, la cui realizzazione prevede la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e la Polizia Postale, contempla, dunque, un percorso formativo centrato sull’acquisizione di una dotazione di competenze non solo digitali ma anche giuridiche, psicologiche e comportamentali, parallelo ad una formazione specifica offerta agli Insegnanti di ogni ordine e grado, per poter sviluppare il progetto attraverso i diversi ordini di scuola sino alla fase terminale del rilascio del documento.
Coinvolte anche le famiglie degli studenti
Fondamentale sarà il coinvolgimento delle famiglie degli studenti, che saranno supportate dalla scuola nell’educazione digitale dei figli, soprattutto nella ricerca delle risposte più corrette ai tanti interrogativi che i genitori condividono con gli Insegnanti, per il benessere psicofisico dei ragazzi: dall’individuazione dell’età giusta per navigare in rete alla necessità di introdurre il tempo della disconnessione nel contrasto di ogni forma di dipendenza; dalle modalità per contrastare i “discorsi d’odio” che si verificano sui social all’interiorizzazione di comportamenti ispirati ai principi di sicurezza e responsabilità nelle relazioni e nell’approccio verso l’ambiente.
L’obiettivo del progetto è, dunque, destinato a superare l’ambito prettamente esperienziale della competenza digitale, per incrociare lo sviluppo di una cittadinanza critica, consapevole e responsabile.
Il patentino per l’uso corretto, ecologico e sostenibile della rete
L’orizzonte di senso, pertanto, si può dilatare sino ad incrociare contenuti che rientrano non solo nella capacità di usare correttamente la rete, ma nell’acquisizione di comportamenti ecologici che richiedono una conoscenza attiva di diversi aspetti legati alla sostenibilità ambientale, quali, ad esempio, i cambiamenti climatici, la riduzione dei consumi, l’osservanza della pratica della raccolta differenziata dei rifiuti, l’opportunità di incrementare l’uso di mezzi di trasporto meno impattanti delle auto. Il patentino digitale, quindi, può veicolare una corretta competenza digitale per dischiudere un uso generativo dei media che favorisca l’utilizzo ecologico della tecnologia in ambito educativo come “apri pista” verso l’introduzione nell’impianto curricolare dell’offerta formativa di un’educazione ecologica ed ambientale.
Patente e libretto
È un percorso fondamentale nella formazione dei futuri Cittadini, oggi spesso considerati “nativi digitali”, secondo l’espressione coniata dall’educatore statunitense Marc Prensky per definire i bambini che, esposti dalla nascita alla tecnologia digitale, sviluppano strutture d’apprendimento diverse rispetto a quelle dei “migranti digitali”, coloro che hanno imparato ad usare il ditale in età adulta. È necessario, però, non confondere la confidenza e la familiarità con la tecnologia, sempre più precoci nella vita dei minori, con la competenza digitale, che presuppone la capacità di usare la rete in modo responsabile, salvaguardando i propri dati, rispettando la netiquette, selezionando le informazioni on line, realizzando contenuti digitali.
Alla familiarità con il digitale si è esposti, ma alla padronanza delle regole per usarlo correttamente si deve essere guidati lungo un vero e proprio percorso educativo: patente e libretto!

Dirigente Scolastico
