“No to violence”. A Turista Spazzino basta 1 secondo per creare arte
Simone Riva alias Turista Spazzino, è forse l’autore musicale più “ecologico” e più sinteticamente espressivo. Usa una sorta di linguaggio artistico in “Quasimodo Style”. Sorprendiamoci con il suo ultimo brano
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“No to violence”. C’è tutto Turista Spazzino in quel secondo
Infranto il record di brevità di “You Suffer”, brano inciso dai Napalm Death nel 1987 e della durata di 1,316 secondi. Simone Riva – dai più conosciuto con il soprannome di “Turista Spazzino” per l’opera volontaria di pulizia degli ambienti dai rifiuti illegali – è riuscito a incidere “No to violence” in un secondo spaccato.
Per l’appassionato di musica di Peschiera Borromeo (Milano) si tratta della sesta canzone realizzata in una manciata di anni. Oltre che per la durata ridotta, il brano si caratterizza per il significato profondo e universale. Scritto e cantato in inglese per arrivare al pubblico internazionale, “No to violence” rimarca il valore di un secondo, praticamente impercettibile in quasi tutti gli ambiti, compreso quello della musica, ma non in un contesto di guerra dove in un istante vengono strappate vite e distrutte storie e luoghi.
L’idea è nata dall’ascolto fortuito di “You Suffer”
L’autore ha deciso di scrivere la canzone dopo essersi imbattuto casualmente in “You Suffer” dei Napalm Death. «Non conoscevo il gruppo né sapevo che avessero detenuto un primato per la canzone più corta, ma la loro performance mi è rimasta impressa – spiega -. Da lì, mi è venuta l’idea di realizzare un brano ancora più breve, in modo che tramite la sua particolarità riuscissi a veicolare significati importanti».
“No to violence” è un inno alla pace e ai valori etici
«Se tutti contrastassimo i comportamenti violenti, partendo dal quotidiano, e alzassimo la voce contro le lotte vili – continua – vivremmo in un mondo migliore. Ogni vita ha un valore inestimabile».
Seppur di un secondo, la registrazione della canzone è stata più ardua del previsto. Simone Riva al microfono e Nicola Ursino, musicista e arrangiatore, hanno dovuto fondere perfettamente insieme voce, chitarra classica, batteria, sintetizzatore e basso. Simone Riva, proprio per ringraziare il professionista per il lavoro compiuto in studio e per l’amicizia instauratasi con quest’ultimo, ha voluto dedicargli la canzone.
Giornalista