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Macchine volanti: sogno o realtà?

Futuro

Spartiacque duemila

L’anno duemila non è stato quello spartiacque che la fantascienza indicava come punto di svolta oltre il quale la società umana avrebbe cambiato, in meglio, il proprio modo di vivere.

Il primo gennaio, la situazione era sostanzialmente identica a quella degli anni precedenti.

E le astronavi interstellari, i treni a levitazione magnetica, i manufatti comandati dalla forza del pensiero?

Non erano propriamente assenti, ma solo in leggero ritardo rispetto alle previsioni.

L’icona di quest’auspicato progresso è senza dubbio l’auto volante.

A dire il vero, non si è dovuto attendere il duemila per assistere al volo di un mezzo concepito per correre su una strada.

Infatti, già nel 1932 l’aeromobile di Waterman spiccava il salto negli USA, seguita, nel 1946, dall’aerocar di Taylor, solo per citare due esempi, anche se, definire “auto” l’aeromobile di Waterman, significa essere molto “flessibili” nell’uso dei termini.

Ad ogni modo, pur nel loro macchiavellico impiego operativo (l’auto di Taylor rimorchiava le proprie ali in attesa del posizionamento sul corpo-macchina per l’utilizzo),  tutto sommato funzionavano e avevano una discreta autonomia (poco più di 500 km).

Oggi è il futuro?

E oggi? Com’è lo stato dell’arte, passato abbondantemente il fatidico duemila?

Il progetto di auto volante è stato ripreso con energia.

Terrafugia Transition, TX, Aeromobil 3.0, e altre marche sono già disponibili anche se per pochi acquirenti, dato l’elevato costo (circa 300 mila dollari – con una lieve flessione della Maverik a 94mila che però, una volta in aria, diventa una sorta di parapendio grazie all’effetto combinato tra un propulsore a elica e un paracadute) ma la tecnologia si è spinta oltre applicando all’auto volante la tecnologia Evtol (elettrical Vertcal Take-Off and Landing), ossia il decollo e l’atterraggio verticali in maniera da escludere la necessità di un tratto rettilineo per spiccare il volo.

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ASKA, la nuova arrivata nel panorama “aereocar”, sarà probabilmente pronta nel 2025.

12 eliche canalizzate + 2 posteriori, sistema di decollo automatizzato (in caso di bisogno), 563 km di autonomia e tre passeggeri sono le caratteristiche di questo nuovo gioiello.

Come le altre, ha un costo elevato, circa 270mila dollari, ma si sta già pensando di renderla più abbordabile mediante canoni di noleggio mensili.

In questo modo le aziende potrebbero essere spinte a includerla nella flotta dei propri veicoli ed è inoltre certo che, con il progredire della tecnologia e delle tecniche costruttive, il prezzo di vendita potrebbe calare sensibilmente.

Aspettiamo quindi il futuro e, nel frattempo, rimaniamo con la faccia all’insù.