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L’assassinio del Commendatore di Murakami Haruki

L'Assassinio: cover
Copertina “Einaudi”

“L’assassinio del Commendatore” è un altro romanzo, che descriviamo in queste presentazioni “short”. È ambientato in una dei Paesi più affascinanti dell’Oriente: Il Giappone.  Terra di Samurai e regole d’onore, ma come in questo caso anche di mistero. “Dalle ombre sullo Hudson” del mese scorso a quelle immaginate da Murakami Haruki.

Gli elementi del romanzo “L’assassinio del Commendatore”

Un pittore ritrattista rimasto solo con la sua speranza di ricominciare a vivere dopo l’inaspettato tradimento della moglie. Una grande casa dal misterioso passato immersa nei suggestivi boschi del Giappone, un dipinto inquietante nascosto in soffitta. Sono questi gli elementi di uno dei romanzi più belli di Haruki Murakami. Come ogni lavoro del grande scrittore giapponese, L’assassinio del Commendatore presenta molteplici livelli di lettura. Non si limita ad essere un semplice, per quanto raffinato, romanzo del mistero. Non è nemmeno unicamente un libro dai contorni metafisici, così familiari nella produzione di Murakami. Consiste quasi in una grande metafora della vita stessa, con la sua piccola quotidianità intervallata da fatti che la nostra mente non riesce a spiegare chiaramente.

800 pagine scorrevoli e ricche di sorprese

Ma è anche l’intera cultura nipponica a trovare spazio nelle ottocento pagine che il lettore si trova davanti, pagine che non devono comunque spaventare perché la scrittura di Murakami è tanto scorrevole quanto evocativa e leggere diventa ben presto un lungo viaggio pieno di sorprese.

Lo stile di Haruki Murakami infatti può considerarsi parte di quel realismo magico reso celebre da autori come Gabriel García Marquez e Isabel Allende. Perennemente in bilico tra la realtà meglio resa e una sorta di dimensione onirica, i libri dell’autore riescono a lacerare il velo della quotidianità sorprendendo in continuazione il lettore.

Il rumore della verità

L’andatura di L’assassinio del Commendatore è lenta e riesce a prendersi i suoi tempi ma proprio in questo risiede parte del suo fascino, quasi come se, immersi nelle pagine, il romanzo ci facesse vivere in prima persona le vicende narrate.

Leggere Murakami del resto è sicuramente un’esperienza singolare. Una sorta di percorso interiore che ognuno vive in modo assolutamente personale, magari accompagnando l’esperienza con l’ascolto dei brani di ottima musica frequentemente citati tra le pagine dei suoi romanzi.

“Ci sono verità che è meglio ignorare. Ma non si può restare all’oscuro per sempre. Prima o poi, a tempo debito, anche tappandoci bene le orecchie, il rumore della verità arriva a morderci il cuore. Non lo si può fermare”.

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