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L’Arte del Dono in mostra alla Cael di Milano

Gifts of Art: l’Arte è dialogo creativo e strumento di cambiamento sociale

Dono: la maschera è il dono
La maschera è il dono

Si è appena conclusa presso l’elegante Galleria Cael di Milano, situata nella centrale Via Carlo Tenca 11, la mostra collettiva “Gifts of Art – L’Estetica del Dono”, un evento organizzato da Divulgarti, un’esplorazione del valore simbolico e trasformativo del dono nell’arte contemporanea. Tra i protagonisti dell’esposizione, animata da personalità internazionali che si fanno promotori di tecniche variegate, emerge la figura di Muriel Keller, artista svizzera che, con il suo approccio sensibile e impegnato, ha presentato un progetto nato dalla collaborazione con Isaac Kisaakye, fondatore della Sanyu African Foundation in Uganda. 

L’estetica del dono per Muriel Keller e Isaac Kisaakye

Muriel Keller e Isaac Kisaakye rappresentano due realtà apparentemente opposte: lei, cresciuta in Svizzera, un paese noto per il benessere e la stabilità, e lui, nato e vissuto in un sobborgo di Kampala, tra le difficoltà della povertà. Eppure, è proprio questa diversità che ha reso possibile un dialogo creativo straordinario. Uniti da una visione condivisa, ovvero l’idea che l’arte possa essere un potente strumento di cambiamento sociale, Muriel e Isaac lavorano insieme per offrire ai bambini di comunità svantaggiate in Uganda un’opportunità di espressione e speranza attraverso la creatività. 

Il fulcro della loro collaborazione è un’opera simbolica: una maschera realizzata con la tradizionale stoffa di corteccia ugandese, conosciuta come barkcloth. Questa stoffa, ricavata dall’albero Mutuba, è parte integrante della loro cultura e, in passato, era utilizzata per abiti e cerimonie. Con il tempo, è stata gradualmente soppiantata da materiali moderni, rischiando di cadere nell’oblio. Un inno alla complementarità è la maschera creata da Muriel e Isaac: due occhi di colore diverso rappresentano le prospettive uniche di entrambi gli artisti e il loro impegno comune. Inoltre, richiamano il concetto di equilibrio tra opposti, come luce e ombra, sottolineando l’armonia che può nascere dalle differenze. 

La partecipazione di Muriel alle attività della fondazione non si riduce all’attività artistica sviluppata per l’esposizione milanese; durante le sue due visite in Uganda nel 2023, ha collaborato attivamente con i bambini seguiti dalla Sanyu African Foundation, sperimentando in prima persona la forza trasformativa dell’arte. In un contesto di estrema povertà, dove spesso mancano risorse essenziali, il semplice atto di creare diventa un veicolo di speranza e cambiamento. 

La maschera è il dono ‘’che sostiene’’ Sanyu African Foundation

La vendita della maschera e delle altre opere collegate al progetto ha un obiettivo chiaro: sostenere la fondazione di Isaac, destinando l’intero ricavato a progetti che aiutino i giovani a spezzare il ciclo della povertà attraverso la creatività. 

È grazie al progetto di Muriel Keller che ai visitatori della mostra è stata offerta la possibilità di vedere l’arte non solo da un punto di vista estetico, ma anche etico. Il concetto del dono si riflette in questa testimonianza diretta, si tratta di un dono di tempo, di risorse e di talento per costruire un futuro migliore per chi ha meno possibilità.

Muriel Keller e Isaac Kisaakye, con la loro maschera e il loro progetto, ci insegnano che l’arte non conosce confini e che, quando diventa un dono, può davvero cambiare il mondo.

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