L’ananas: il frutto esotico che ricorda un emoticon
L’ananas sembra più un emoticon che un frutto. Ricorda una faccina quasi umana, un po’ centro America in fondo. In realtà, a parte la sua estetica simpatica e un frutto davvero gustoso. Prosegue il viaggio di Betty alla ricerca dei sapori semplici, come il cardo mariano del suo ultimo articolo.
La pianta dell’ananas
La pianta dell’ananas è una bromeliacea con un fusto grosso e raccorciato rivestito da squame rosacee. Le foglie si raccolgono in rosette, sono appuntite e di colore verde argenteo, la loro lunghezza arriva al metro, il bordo è ornato da piccole spine ricurve.
I fiori sono blu e minuscoli, riunite in spighe dalla forma ovoidale lunghe dai sette agli otto centimetri.
I frutti, di forma ovoidale, sono carnosi, ricoperti da squame con polpa dal colore giallo molto succosa e aromatica.
Il frutto dell’ananas, dolce e succoso, è molto apprezzato risultando inoltre facilmente digeribile. Contiene un enzima simile alla pepsina, che rense assimilabili anche le proteine più difficoltose da digerire come quelle della carne.
La pianta dell’ananas è originaria dell’America meridionale dove viene coltivata per l’esportazione. Il paese con il maggior numero di coltivazioni di ananas è il Costa Rica. Da noi, e i Europa in generale, può essere coltivato solo nelle serre temperato – calde per alcuni anni.
Il ciuffo di foglie in cima ai frutti dà origine a delle piante ornamentali. Qust0, sii deve tagliare e lasciare all’aria per circa una decina di giorni affinché il taglio asciughi. Quindi si pone a radicare nella sabbia per circa 1 mese. Il terreno deve essere umido ma senza alcun ristagno. Quando la radicazione è completamente avvenuta, si trasferisce la pianta a dimora in un vaso lago circa 15 – 20 cm colmo di terriccio arenoso avendo cura di innaffiare abbondantemente durante il periodo vegetativo.
Un’antica leggenda filippina
Una donna filippina, molto povera, aveva una figlia estremamente pigra di nome Pina. Ogni volta che la povera madre chiedeva aiuto alla figlia per portare a casa il cibo o di pulire casa, Pina si giustificava dicendo di non trovare gli strumenti adatti per lavorare. Morale: la madre svolgeva ogni compito domestico.
Un giorno La donna si ammalò e dovette restare a letto per molto tempo. Non avendo le forze di cucinare, chiese a Pina di farlo in sua vece (dovendo comunque urlare per farsi raggiungere dalla figlia e spiegarle di cosa avesse bisogno). Quest’ultima, una volta di fronte alla mamma, disse di non poterlo fare poiché il compito era troppo arduo. Nonostante la mamma rassicurasse sulla facilità dell’impegno, la fanciulla continuava ad accampare scuse dicendo di non trovare il necessario. La madre, esasperata, espresse il desiderio di veder comparire sulla testa della figlia innumerevoli occhi affinché potesse vedere ogni cosa alla prima occhiata. Dopo aver averle detto questo, vide pine andare via e, rimasta sola, fu costretta a prepararsi il pranzo. Passò il tempo e di Pina si perse traccia. Una volta guarita, la donna cercò la figlia. Recatasi in giardino, nell’angolo in cui soleva giocare, la madre vide, nell’esatto posto dove era solita stare Pina, che cresceva una pianta con le foglie simili ai capelli della figlia, il cui frutto sembrava la testa di un bimbo ricoperta da 1000 occhi.
Il nome filippino dell’ananas è pinya.
La ricetta
Veniamo alla nostra ricetta: essendo prossimi al Natale, avrei pensato ad un piatto per le feste in versione esotica: Tacchino all’ananas
Gli ingredienti comprendono 8 fette di petto di tacchino, 4 fette di ananas sciroppato, 2 dl di panna da cucina, 10 g di paprika dolce, 2 cucchiai di brandy, 2 cucchiai di olio d’oliva, 30 g di burro, farina e sale.
Dopo aver ben infarinato le fette di tacchino, dovrete farle cuocere nell’olio e nel burro per circa una decina di minuti, spruzzatele con il brandy che farete evaporare, salate ed unite la panna, l’ananas ben sgocciolato e tagliato a cubetti, coprite la pentola con un coperchio e lasciate bollire per 10 minuti. Servite il piatto ben caldo e aromatizzato con la paprika.