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La vita da canile di Manuela: volontaria dei cani di nessuno

L’affetto e il calore di un cane è impagabile

La vita da canile di Manuela, è un gioco di parole, un’assonanza con il modo di dire” vita da cani”. Ma quella di Manuela è una scelta di vita e di cuore. È proprio in giorni difficili come questi, che Globe Today’s è fiero di dare spazio a quelle persone che scelgono di rimanere dietro le quinte, dietro i riflettori per aiutare gli altri.

È evidente che oggi, 15 marzo dell’anno bisestile 2020, i protagonisti siano medici e operatori sanitari, la vita delle persone è nelle loro mani e nella loro opera infaticabile e quotidiana.

Ma il mondo, per fortuna, non si è ancora fermato e la vita continua. Continua anche quella dei cani, quelli di nessuno, quelli senza una famiglia che vivono grazie a persone, a volontari come Manuela Romagnolo.

Chi è Manuela

Lei è Manuela , non sembra proprio una vita da canile la sua

E una giovane donna, di mestiere fa la geologa, un lavoro importante e di grande responsabilità. Non ama parlare di sé, ama parlare di quello che fa. Non ci riferiamo al suo lavoro professionale, ma a quello che ha scelto di fare nel suo tempo libero: La sua vita da canile!

Alla nostra domanda “ci dai una tua bio Manuela?”, ha risposto letteralmente così su wattsup: “se vi serve una breve descrizione…geologa e per passatempo volontaria a tempo quasi pieno al rifugio la cuccia di Imperia.” Ecco, rispettate le consegne! Leggiamo il suo primo articolo nel Topics di Globe “I Nostri Amici”.

La vita da canile

Vi siete mai fermati a pensare alla vita del volontario? No? E quello del volontario del canile? Difficile.

Il mio percorso mi ha fatto inciampare in un piccolo, ma simpaticissimo rifugio piazzato in una valletta senza sbocco in cui in inverno scivoli sulla rugiada e in estate voli con le zanzare, parliamo con i gufi, ma ci divertiamo a far star bene dei ragazzoni di varia età e natura che un bel giorno sono passati da una comoda cuccia o un enorme divano, ai box del rifugio.

Il mio primo giorno al “Rifugio la Cuccia

Il mio primo giorno è iniziato in un caldo martedì di fine luglio in cui ho conosciuto le mie simpatiche e disponibili compagne di avventure, che hanno avuto la pazienza di spiegarmi come fare a operare in quel posto. Da lì è partito questo viaggio tanto impegnativo quanto divertente.

Non si finisce mai di imparare, inizi con il ricordarti di chiudere sempre dopo di te i cancelli, impari a controllare dove siano gli altri tuoi colleghi prima di entrare nella zona notte e nella zona svago, impari che ogni tanto i cani mordono, e accipicchia se fanno male!

Impari a comunicare senza parlare

Ma soprattutto impari a comunicare senza parlare. Mi vien da ridere quasi, ma impari davvero a capirti con i cani con un solo sguardo. Un po’ come si dice facciano gli innamorati, ma qui non si parla d’amore. Qui l’amore non centra, perché i loro compagni umani non hanno avuto la costanza e la voglia di capire il loro amico a 4 zampe. Parlo di voglia non di tempo, perché di tempo ce ne vuole tanto, ma con pazienza e voglia si possono ottenere risultati meravigliosi.

La filosofia del canile

La nostra filosofia, quella che abbiamo scelto di adottare qui alla “Cuccia” è quella che semplifico in una frase essenziale, ma chiara: “Prendiamo i cani “ravatti” e incazzosi, e poi li diamo in adozione, che sono rigenerati e con tanta voglia di rimettersi in gioco.” Per chi non fosse ligure il termine ravatto è traducibile in una cosa di scarsa qualità e valore. Nel nostro caso, praticamente e ridotto ai minimi termini: un cane brutto, sporco e irascibile. Più o meno, ma il senso è questo.

Come arrivano al canile

Questi nostri amici pelosetti, vengono accolti da noi per diversi motivi:chi per rinuncia di proprietà, chi per ritrovamento, chi addirittura perché lasciato davanti al cancello della “Cuccia”. Questo è il caso più triste: l’abbandono avviene in questo modo, per lo scarso coraggio del proprietario. Un umano che giustifica sé stesso, accampando le scuse più improponibili “non ce la faccio a tenerti, non ho voglia di sbattermi, ma ho il midollo spinale di un budino ammuffito, quindi aspetto che non ci sia nessuno e lì ti mollo!”

Spesso, accogliamo cani malati, gravi o a rischio di vita, ma con molta cura e attenzione e dopo cicli di noiosissime iniezioni e pastiglioni di mantenimento, tornano come nuovi.

La vita da canile nel nostro rifugio

È tutto un sali e scendi per le scale. Si, perché la Liguria è bella, ma mannaggia in piano proprio no. I nostri dolci ospiti li facciamo girare, giocare, svagare.

E quando finalmente arriva il giorno in cui ci lasciano e se ne vanno perché hanno trovato una nuova accogliente casa, immancabilmente il mio cuore e quello di tutti i miei colleghi, batte forte. Mi commuovo e mi scappa una lacrima, anche se di felicità, per non poter più vedere un amico. Ma poi ritorna il sorriso quando ci mandano le fotografie del nostro peloso animale, con i nuovi compagni della sua nuova e bellissima avventura.

Non sono tutti fortunati, non tutti avranno un futuro sereno. Purtroppo il destino non è sempre bello e non si sa cosa riserverà loro la vita, dietro il prossimo angolo.  Non tutti troveranno una nuova famiglia, qualcuno uscirà da qui, solo come involucro freddo senza più allegria, ma anche senza più dolore.

E noi si continua fiduciosi tra burocrazia e personaggi pittoreschi. Amiamo i cani oltre ogni ragione d’essere, senza paura e con tanta voglia di non vederli mai più nei nostri box.

Se volete, un essere meraviglioso a scaldarvi la vita, chiamateci e venite a trovarci. La felicità può essere a portata di mano!

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