La macchina di Majorana e il caso di Pelizza

L’incontro storico nella Sala degli Arazzi
Nella solenne cornice della Sala degli Arazzi di Palazzo Alberoni, a Piacenza, si è svolta sabato 7 giugno una giornata destinata a lasciare un segno indelebile nel dibattito su uno dei misteri scientifici e umani più controversi del nostro tempo: la sopravvivenza di Ettore Majorana e la “macchina”, realizzata dal suo allievo e collaboratore Rolando Pelizza.
Organizzato da Spazio Tesla e da Telecolor, l’evento ha visto la partecipazione di testimoni diretti e relatori di spicco, in una staffetta di interventi che ha restituito al pubblico non solo i fatti ma anche le emozioni vissute nel corso di oltre sessant’anni di silenzi, attese e scoperte. Protagonista assoluto: Alfredo Ravelli, cugino e amico di Pelizza, nonché custode di migliaia di pagine, ore di video e audio che documentano un’esperienza al limite del credibile. Ravelli ha presentato il monumentale archivio di ben 1740 pagine nel quale ha raccolto anni di dialoghi con Rolando, corredato da filmati inediti nei quali è lo stesso Pelizza ad autorizzarne la diffusione.
In uno di questi, lo si sente affermare: «In caso della mia scomparsa, sarà Majorana a contattarvi. Se non potrà farlo entro 15 giorni, siete liberi di rendere pubblico tutto». Un’affermazione che pesa come piombo, in un contesto dove i temi affrontati sfiorano l’incredibile: trasmutazione di materiali (tra cui oro e tungsteno, sabbia trasformata in grano, mine e armamenti in sabbia), energia gratuita, annichilimento della materia, ringiovanimento cellulare e – a detta dello stesso Pelizza – un contatto continuo con una “Entità” ispiratrice.
Le voci della conferenza

Tra i relatori: la storica Roberta Rio, il giornalista Rino Di Stefano, il matematico Carlo Tralamazza, l’esperto di effetti speciali cinematografici Francesco Paolocci, e il testimone oculare della presenza di Majorana nella Certosa di Serra San Bruno – all’epoca un seminarista – il medico cardiologo Domenico Antonio Tassone. A condurre e coordinare: Sabrina Pieragostini, giornalista di confine, e Luca Pellicari, insieme allo scrivente, chiamato a dare voce a brani tratti dalle dichiarazioni dello stesso Pelizza.
Tralamazza ha ricordato le giornate passate a programmare con Pelizza e le correzioni che puntualmente, al mattino, Rolando riceveva “dall’alto”, sotto forma di intuizioni notturne. Ravelli ha aggiunto dettagli: come le prove della quarta fase di traslazione in altra dimensione, inizialmente eseguite su oggetti inanimati (pane e biscotti da stantii e secchi tornati fragranti come appena usciti dal forno), poi su un cane e infine sullo stesso Majorana, con l’effetto di un ringiovanimento completo cellulare, mantenendo in questi ultimi casi la memoria esperienziale acquisita dal soggetto.
Il futuro della macchina
Si è parlato anche della quinta fase, che secondo le testimonianze raccolte permetterebbe il trasferimento selettivo di oggetti – palazzi o città intere – o persone in un’altra dimensione. Una fase ritenuta troppo pericolosa e mai autorizzata, se non da Majorana stesso. La macchina, si è detto, è inutilizzabile senza la presenza di Pelizza. Nessun altro – nemmeno i servizi segreti, né i governi coinvolti – sarebbe stato in grado di farla funzionare. E proprio questa incapacità avrebbe generato pressioni, accordi mancati, sabotaggi e, in ultimo, un’amarezza profonda nel suo creatore.
In chiusura, Ravelli ha annunciato la prossima costituzione di una Fondazione, come da indicazioni lasciate da Pelizza stesso, con l’obiettivo dichiarato di rendere la macchina fruibile a tutta l’umanità. Difficile dire se siamo di fronte a fantascienza o a una verità che la Storia ufficiale non osa ancora accettare. Ci troviamo in ogni caso di fronte a qualcosa che la scienza ufficiale non è in grado di comprendere perché ancora troppo primitiva per comprendere la matematica e la fisica fin troppo progredite e avveniristiche di quel genio inarrivabile che è stato Ettore Majorana. Ma qualcosa, sabato 7 giugno, è accaduto. Il segreto, se non del tutto svelato, è stato almeno pronunciato ad alta voce.



Giornalista – Direttore Responsabile Globe Today’s
