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La Grande Passion: Piace Alle Donne

Piace alle donne

Piace alle donne: donna legge
Dicono che il Rugby piace alle donne

Un altro fotogramma che racconta una storia a sé è quello della protagonista (non dirò se positiva o negativa per non fare spoiler, ma sicuramente decisiva) legge un libro di rugby distesa nel suo letto.

È una amplificazione dell’idea di piano di ascolto: cioè il far capire o piacere allo spettatore attraverso gli occhi di chi guarda (come lui/lei a casa) più che attraverso chi compie il gesto. Il regista ci fa vedere come la signora “leggesse” rugby, coinvolta e innamorata. Al subconscio arriva quindi il messaggio «allora è bello».

Siamo ad anni luce dalla tifosa che salta, agita le braccia, insomma vive in senso muscolare quello che accade in campo. La “spettatorialità” è forte ma non fisica. Truccate, imbellettate, si godono lo spettacolo ma fingendo di tenerlo nella parte cerebrale. La tribuna “non è fisica” insomma, la distanza tra chi gioca e chi guarda e paga (in altre immagini si vede la differenza di cancello tra abbonati e no) a rimarcare la forza del gioco.   

Muscoli professionali

In quei decenni la Francia Ovale era spesso squalificata, messa e tolta dalle Olimpiadi e dal 4 o 5 Nazioni perché accusata di professionismo e brutalità legata ai soldi. Mentre la propaganda parigina cercava di dissimulare, mostrando più nobiltà ovale che tribune numerate, questo film va in senso contrario, quasi che la questione nobiliare/dilettantistica fosse un problema parigino.

A Tolosa Hugon faceva vedere che gli atleti erano seri e professionali, che valeva la pena di andare allo stadio, di pagare i biglietti anche perché i corpi erano forti e offrivano spettacolo agonistico e muscolacci adatti ad ogni tipo di pubblico.

Anche, ed è un “anche” molto forte, femminile.

Segui la miniserie “La GRANDE PASSION”. Episodio 1Episodio 2.Episodio 3.Episodio 4.

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