La Battaglia più antica d’Europa avvenne in Germania
La battaglia più antica d’Europa riemerge dai terreni umidi della Germania. L’archeologia è scienza che ha la capacità di esporre e dimostrare all’uomo quello che è avvenuto nel passato. Ed è’ sempre l’archeologia la scienza che unisce il trascorso con il futuro, attraverso percorsi spesso sconosciuti e sorprendenti. Dalle mummie in Gran Bretagna dell’articolo precedente, alla prima battaglia avvenuta in Europa. Più precisamente nel territorio dell’attuale popolo tedesco.
La battaglia più datata
Le iscrizioni egizie nel tempio di Abu Simbel e una tavoletta cuneiforme ittita del Museo Archeologico di Istambul ci raccontano che la più antica battaglia del mondo è avvenuta a Quadesh. L’ attuale Siria, nel 1274 a.C. tra gli Ittiti di re Muwatalli e gli egizi del faraone Ramses II (reso celebre nei film sui Dieci Comandamenti del 1923 e del 1956).
Primato eguagliato
Ma questo primato, frutto di fonti storiche, è eguagliato nel 1996 grazie alle fonti archeologiche nella valle del fiume Tollense, nella Germania del nord. Un ambientalista che stava monitornando la zona contro un progetto di impianto di pale eoliche, trovò un omero umano infilzato da una punta di freccia che affiorava dal terreno umido.
A seguito di questa segnalazione, le ricerche inizate nel 2008, che coinvolgono diverse istituzioni governative e universitarie tedesche, hanno portato alla scoperta di un vero campo di battaglia. Armi di legno simili a martelli, decine di punte di freccia in bronzo e altre armi, ma soprattutto migliaia di resti scheletrici, molti dei quali con brutali ferite da combattimento. Ad esempio una grossa perforazione della fronte dovuta all’impatto con un’arma di legno, ossia una grossa mazzata in testa.
Un campo di battaglia antico come quello di Quadesh
Ma cosa portò gli archeologi a dedurre che si trattasse di un campo di battaglia antico quanto la battaglia di Quadesh?
Prima di tutto, grazie all’esame dei traumi ossei, privi delle tracce di una reazione di guarigione autonoma naturale che in pochi giorni porta alla formazione di micro calli, é stato possibile capire che gli individui ritrovati morirono poche ore dopo essere stati feriti. In secondo luogo a giudicare dalla posizione delle ferite, si è capito che tutte queste sono state inferte in zone mortali del corpo. Infine grazie alle decine di datazioni al radiocarbonio sulle ossa e sui legni delle armi ritrovate, questo brutale scontro è stato datato a circa il 1300 a.C., ossia nell’ età del Bronzo.
Scheletri e armi spiegano come avvenne la battaglia
Grazie poi al minuzioso lavoro di rilievo del posizionamento di scheletri ed armi sul terreno, si è addirittura oggi in grado di capire come avvenne la battaglia. Immaginate di essere al posto degli archeologi nella foto. Vedreste un gruppo di guerrieri armato di arco e frecce appostato e nascosto nella sponda ovest sulle basse colline che contornano la valle del fiume, mentre il gruppo avversario, ignaro di ciò, si avvicina dall’altra sponda per attraversare il corso d’acqua. All’improvviso un nugolo di frecce sommerge il gruppo che sta attraversando il fiume, molti cadono trafitti ed è troppo tardi per fare marcia indietro. Attorno al fiume c’è un pantano e il gruppo rimane immobilizzato con le gambe affondate nell’aquitrino. Proprio a questo punto la formazione appostata sulle colline carica verso questi sfortunati guerrieri e, martelli di legno alla mano, massacra quelli imprigionati nella zona paludosa.
Numeri colossali per quell’epoca
A quanto sembra, il campo di battaglia potrebbe essere ancora più grande dei circa 500 m2 scavati fino ad ora. Forse lo scontro poteva aver coinvolto più dei circa 4.000 guerrieri documentati fino ad oggi. Cifra già colossale per l’età del Bronzo del centro Europa, se teniamo conto che la popolazione all’epoca è calcolata in 3-5 individui per km.2. Probabilmente quindi lo scontro della valle del fiume Tollense ha coinvolto più comunità in una sorta di alleanza, in un momento di instabilitá e attrito le cui cause sono ancora oggi ignote.