Key West l’isola ‘’non isola’’

Dalla Germania agli USA
Dove vi piacerebbe passare una vacanza? I punti di interesse potrebbero essere molti. C’è chi viaggia per affari, chi per divertimento. Altri per scoprire posti nuovi e altri ancora per incontrare nuove culture, tradizioni e cibo diverso dal solito. I nostri corrispondenti della redazione di Stoccarda sono stati inviati a visitare due dei 50 stati degli USA (in particolare Key West). Naturalmente visto il periodo “fresco” hanno preferito, principalmente le spiagge e il sole della Florida con una capatina in Massachusetts, a Boston.
Cosa può affascinare in un viaggio? La risposta è semplice ma non scontata. Per prima cosa la libertà di scegliere di giorno in giorno luoghi suggestivi o di particolare interesse. A seguire invece, la curiosità, il vedere luoghi e paesaggi che anche se già visti in cartoline o video, lasciano, come si soul dire, a bocca aperta.
Chi non è mai stato in Piazza San Marco a Venezia o a Milano in Piazza Duomo? Sicuramente avrete notato le decine di piccioni che si avvicinano senza timore alle persone in cambio di qualche briciola di panino. No. Non stiamo divagando. Non abbiamo perso la bussola. Ma dagli USA all’Italia questo breve passaggio era necessario. Lo scoprirete a breve.
Key West: l’isola ‘’non isola’’

Dopo qualche giorno al mare sulle spiagge di Hollywood Beach i nostri decidono di fare “un salto” a Key West. L’isola “non isola” più a Sud delle Florida Key. E cosa ancora più interessante è notare che Key West è il punto più a Sud degli Stati Uniti d’America.
Partendo da Miami si percorrono 225 km prima di giungere al centro di Key West. Il viaggio di per sé è già un’esperienza. Appena lasciata Miami si cominciano a percorrere ponti e ad attraversare isolotti a volte distanti poche centinaia di metri, altre volte qualche chilometro, percorrendo la Overseas Highway. I ponti per giungere a destinazione sono ben 42 e tra questi il più noto è il Seven Mile Bridge (il Ponte delle sette miglia): 11 chilometri di strada a due corsie senza nemmeno una curva.

Tra impressioni e accoglienza
Giunti a Key West la prima impressione è quella di trovarsi in un sobborgo di Cuba. Case in legno, colori e odori tipicamente caraibici. Ma la cosa che più sorprende sono le centinaia di volatili che “passeggiano” tranquillamente tra turisti e residenti entrando nei ristoranti e nei negozi senza che vengano scacciati. Penserete che tanto, anche se li scacciano ritornerebbero volando a fare i “propri comodi”. No. Questi volatili, che “volano poco” in realtà sono galli rossi. Ovunque “passeggiano” mischiandosi a piccioni ed altri uccelli, beccando qua e la tutto ciò che è commestibile. Ed ecco il “salto” tra gli USA e l’Italia.
A Key West, dicevamo, il “comitato di accoglienza” è rappresentato dai galli rossi che spadroneggiano ovunque, tanto da essere diventati il simbolo della città stessa. Si ritrovano su bandierine, cappelli, insegne, volantini, magliette e depliants pubblicitari. Ma è anche facilissimo imbattersi in iguane “sdraiate” – si fa per dire – al sole. Naturalmente non si va fino all’estremo lembo sud degli Stati Uniti solo per i galli.
Qui nacque la Pan Am
Questa parte degli USA è conosciuta per il suo clima tropicale, spiagge incantevoli e per essere una delle città, oseremmo dire, dei record primordiali. Qui, infatti, nacque la Pan American World Airlines (meglio nota come Pan Am), che fino a qualche decennio fa era una delle compagnie aeree più grande degli States. Il primo volo operativo di questa compagnia fu effettuato il 19 ottobre 1927 trasportando posta da Key West a L’Avana (Cuba). Un luogo ormai ricordato solo da un’insegna. Al 303 di Whitehead Street, oggi c’è un ristorante che però mantiene vivo il ricordo di questa impresa. Una grande ala di aereo troneggia all’ingresso e nel “museo” del ristorante si possono vedere alcuni cimeli appartenuti ai primi impiegati.
Dal Miglio Zero alla Truman Little White House
Un altro luogo simbolo della città é il “Miglio Zero” della Route 1 che inizia all’incrocio tra Whitehead Street e Fleming Street e si snoda attraverso 15 stati degli USA fino a toccare i confini del Canada per oltre 3800 km. É un luogo molto fotografato essendo la prima Interstate o Route riconoscibile dal famoso scudo che identifica le Route americane. Non mancano ai 4 angoli dell’incrocio, decine di negozi di souvenir, che propongono questi scudi in tutte le grandezze e materiali.

Per quanto quest’isola “non isola” non sia una metropoli, per poter visitare i luoghi di interesse storico-culturale e per soddisfare molte curiosità bisognerebbe soggiornarvi per almeno un week end tenendo presente che i prezzi non sono dei più abbordabili considerando il tenore di vita europeo. Ma se si viaggia in auto, si risparmiano centinaia di euro o dollari, in quanto la benzina costa davvero poco: meno di tre dollari a gallone (circa 4 litri). Per il resto, vale la pena continuare a girare in città, dove si può ammirare la Truman Little White House: residenza invernale del Presidente Harry Truman. Costruita nel 1890 fu inizialmente utilizzata come residenza per gli ufficiali navali. Oggi é un museo aperto al pubblico che ricorda la vita e la carriera del 33° Presidente USA.
Hemingway e il suo pappagallo ad Alassio
A poche centinaia di metri dalla Truman Little White House, ci si imbatte nella residenza di Ernest Hemingway che qui si trasferì nel 1931 assieme alla moglie Pauline Pfeiffer. All’epoca lo scrittore non godeva di ottima “salute economica” ma grazie all’aiuto di uno zio della moglie ristrutturò la residenza e ritrovò il suo equilibrio che gli permise di scrivere in tutta serenità. In questa dimora nacquero alcuni dei suoi capolavori e tra questi “The snow of Kilimangiaro” e “To have and have not”. All’interno della casa che oggi é un museo visitatissimo, oggetti appartenuti ad Hemingway, scrittoio, quadri e libri. La cosa più affascinante é la “popolazione” di gatti a sei dita. Lo stesso Hemingway raccontò che discendevano da un gatto bianco regalatogli da un ufficiale di marina.
Ernest Hemingway amava molto gli animali e per ritornare in Italia, bisogna brevemente ricordare di quando ad Alassio lasciò il suo pappagallo al suo carissimo amico, e “socio”, Mario Berrino.
Mario Berrino, il papà della nostra amica Luisella (voce storica di Radio Monte Carlo e più volte protagonista delle nostre interviste), era un pittore di grande successo oltre che il gestore del Caffè Roma (forse la “Dolce Vita” nacque proprio ad Alassio per opera di Mario e del suo Caffè Roma) ed era molto amico di Ernest tanto che insieme inventarono “Il muretto di Alassio): la prima piastrella fu dedicata proprio ad Hemingway e la attaccò personalmente una notte del 1953di notte, mentre Mario faceva la “sentinella” per evitare guai, in quanto fu attaccata senza alcun permesso. Nacque così “Miss Muretto”. Hemingway un giorno lasciò il suo pappagallo a Mario dicendo che sarebbe ritornato a riprenderlo di li a poco, ma non ritornò mai più fino alla sua morte.
La boa delle 90 miglia e i galli rossi

Per ritornare sulle coste del sud degli USA, un luogo da non perdere é la famosa boa delle 90 miglia da Cuba. Questa boa, non bella a dire il vero é situata in un luogo neanche tanto affascinante ed é il luogo in cui sbarcarono i primi immigrati cubani che scappavano da Cuba. Giunti sull’isola ricevevano dalle autorità ogni tipo di aiuto affinché potessero integrarsi. Importarono negli States la loro cultura dei sigari e ancora oggi esistono aziende che lo producono in maniera artigianale.
Ma per chiudere questa breve “passeggiata” all’estremo sud degli States, la curiosità arde nel sapere dei galli rossi.

All’arrivo dei primi cubani il gallo rappresentava una forma di sopravvivenza: costava niente allevarli e in compenso erano il cibo dei poco abbienti. Con il tempo cominciarono a sparire per un progetto di protezione sia dei galli stessi che della salute dei residenti. Ma nel 2000 una residente del posto, una tale Sally Scalera, iniziò a rilasciare galli rossi in tutta l’isola. Questa operazione faceva parte di un progetto artistico per celebrare il carattere unico e coloratissimo di Key West. Da ormai un quarto di secolo ogni anno vengono rilasciati centinaia di galli rossi sulle spiagge, in un evento chiamato “Gibson Beach Chicken Drop”. Il tutto a rimarcare il simbolo di libertà e creatività dell’isola.
Se vi capita di essere in Florida, non mancate di visitare questo luogo: si ritorna a casa con molta nostalgia per i luoghi, il cibo e l’accoglienza.
