Istat certifica un “esercito di casalinghi”. Ecco Mario
Istat certifica che i “casalinghi” sono diventati un vero e proprio esercito.
La crisi
Sicuramente la crisi, reale o indotta che sia, è un fattore fondamentale ma lo è anche l’inversione dei ruoli che da alcuni anni interessa sempre più le coppie italiane.
Naturalmente il motivo principale per cui un uomo decide di dedicarsi ai lavori domestici resta ancora la perdita del lavoro, ma si delineano anche nuove scelte tutte al maschile.
Abbiamo quindi intervistato un “rappresentate” di ogni gruppo.
Sentiamo cosa dicono Mario (nome di fantasia), romano, cinquantanove anni, fa parte dei casalinghi per obbligo e Andrea (altro nome di fantasia), milanese, casalingo per scelta.
In verità solo Andrea ha chiesto di usare un nome fittizio ma noi, per par condicio, abbiamo deciso di applicare quest’accorgimento a entrambi.
L’intervista a Mario
Dan: – “Ciao Mario, raccontaci la tua vicenda.”
Mario:- “Ciao Dan. Non c’è molto da dire. La mia è una situazione come tante. Ero titolare di una piccola impresa artigiana, installavo serramenti.
Gli affari andavano bene al punto che pensavo di ingrandirmi, assumere personale e aprire due sedi decentralizzate nel Lazio.”
Dan: – “E poi?”
Mario: – “E poi le cose sono cambiate. Dapprima in modo lento, quasi impercettibile ma in seguito sempre più deciso. Pagamenti che non arrivavano, tasse inesorabili, burocrazia. Alla fine, pur vantando tantissimi crediti, ho avuto carenza di liquidità e ho cercato di far fronte in modo autonomo per non finire nelle mani delle banche. La cosa non ha comunque funzionato e ho capito che se volevo salvare la mia famiglia dovevo sacrificare la mia azienda. Così ho fatto”.
Un attimo di emozione di Mario
Dan:- “E allora … ?”.
Mario:- “Inizialmente non sono riuscito ad inserirmi nella routine casalinga. E’ stato un po’ per volta che ho notato come alcuni lavori che consideravo prettamente femminili, tipo stirare i panni o togliere la polvere dai mobili, potessi invece farli anch’io con risultati decisamente buoni. Dopo due anni, tre da quando ho chiuso l’azienda, ho sostituito completamente la signora delle pulizia che avevamo, sottolineo, in regola con i contributi”.
Dan: – “E le cose funzionano?”
Mario: – “Direi di sì. La situazione che si è venuta a creare è un buon compromesso e ci consente di risparmiare denaro.”
Dan: – “Però non mi sembri molto soddisfatto … “
La smorfia impercettibile di Mario
Mario: – “Questa sosta forzata mi ha fatto capire come il lavoro domestico sia importante e anche di quanto sia sottostimato, ma ti confesso che mi manca il mio lavoro, quello che facevo con mio padre e che mio padre ha imparato da mio nonno. Credo sia naturale.”
Dan: – “Quindi pensi di riprovarci?”.
Mario: – “Sicuramente. Devo però aspettare il momento giusto. Oggi come oggi c’è troppa incertezza e ringrazio di avere la possibilità di temporeggiare senza dovermi rivolgere ai call center o finire sulla strade a fare il rider”.
Dan :- “Grazie, Mario, per la tua testimonianza”
Mario:- “Grazie a te”.
Mario, non Mark
Mario, un nome comune volutamente anonimo. Un uomo che ha un certo punto e all’improvviso, ha dovuto forzatamente vivere una “second life”. Mario ha cambiato radicalmente e veramente se stesso e la sua vita, che nonostante tutto continua sotto un’altra prospettiva.
Ogni tanto ci va di parlare di cose, meno belle forse, ma non possiamo rimanere indifferenti al mondo, che per fortuna va avanti, nonostante tutto e nonostante noi. Domani se vi va, oggi sarebbe stato troppo, vi proponiamo Andrea. Fa parte dell’esercito dei casalinghi, ma per scelta.
Fine prima parte