Instagram for kids. Vietato ai maggiori di 13 anni
Instagram, l’applicazione che permette di comunicare e condividere con tutti le proprie foto, è nata 11 anni fa. Il successo di questo social è stato immediato e ha creato, possiamo asserirlo senza tema di smentita, il mondo degli influencer. Sono tantissimi gli sconosciuti divenuti improvvisamente famosi e magari anche benestanti, se non ricchi grazie a questo mezzo di divulgazione via internet. Kevin Systrom e socio, lo hanno sviluppato e fatto crescere tantissimo, fino al punto in cui naturalmente, è intervenuto il Mark di Facebook e a suon di dollari è divenuto, nel 2012 il nuovo proprietario di Instagram.
Il pro
Semplice immaginare, che grazie a due fattori principali: tecnologia e nuovo mood, si siano creati i presupposti per la nascita di nuove figure. Gli influencer appunto. La tecnologia sempre più avanzata nelle fotocamere degli IPhone e smartphone, ha permesso a chiunque di fare scatti e tanti e senza costi. Diciamolo subito, se non paghi nulla anche fare 100 foto non è un problema. Tra tutte, una o anche più saranno valide quanto quelle di un fotografo? Il mood poi, prevede che più che la bellezza estetica del ritratto, conti l’attimo fuggente, l’emozione che suscita a chi guarda quell’immagine.
Il contro
Il contro è che come tutte le cose nuove. C’è chi ci guadagna e chi ci rimette. I fotografi, per esempio, hanno praticamente smesso di lavorare. Di fare i famosi book, servizi fotografici, che costavano anche parecchio e a cui tutti, almeno quelli un po’ più narcisi o per lavoro, facevano a gara per averne uno, non se ne parla proprio più. Chiaro che i fashion top, continuano a farsi sedute sul set con i fotografi top anche loro. Ma il lavoro per quelli meno conosciuti si è ridotto di molto, se non azzerato.
Instagram for Kids
Ora l’annuncio. Sta per terminare la fase di sviluppo di Instagram per bambini. Dopo YouTube Kids e il contestatissimo Messenger Kids, ecco Instagram Kids.
Il pro
Chi lo sa davvero? Diciamo che secondo gli intenti dei responsabili di Menlo Park, questa versione vietata ai maggiori di 13 anni, serve a mettere in contatto con gli amici, in piena sicurezza e controllo, oltre che stimolare la fantasia e la creatività dei piccoli. Una forma di intrattenimento, con post e contenuti nuovi e positivi suggeriti anche da parte degli sviluppatori. Sistemata la privacy e i rischi, si passerà al lancio del prodotto.
Il contro
Si spera di non ripetere gli errori di Messanger Kids sulla privacy, che rimanga il tempo per parlare tra genitori e bambini e che l’obiettivo sia quello di divertirsi, senza l’obbligo di diventare influencer o come d’attualità, microinfluencer. Questo forse bisognerebbe spiegarlo più ai grandi che hai piccoli.