Il primo raduno de “Le Camperiste Italiane”: emozioni ante virus

Il primo grande raduno de “Le Camperiste Italiane”, è stato un momento di convivenza felice, emozionante. Ancora di più oggi, ricordarlo, ai tempi del maledetto corona virus che non ci permette di stare insieme, lo rende un ricordo speciale. Non è finita è soltanto tutto rinviato. E la vita continua…
Il primo raduno
Come aveva scritto, raccontato Mariapia battezzando la nostra rubrica, il gruppo è nato per caso nel mese di ottobre del 2015. Nel febbraio 2016 eravamo già tante davvero. Non solo, tante amiche ci chiedevano di potersi incontrare, di conoscersi personalmente. Quasi naturalmente stava nascendo il primo raduno nazionale de “Le Camperiste Italiane”.
Eccoci a organizzare
In quel periodo avevo appena cambiato lavoro e questo mi consentiva di avere un po’ più di tempo da dedicare all’organizzazione. Dalla scelta dell’area e fino all’invio delle email (pensate le ho conservate tutte!). Con le altre admin avevamo tastato un po’ il terreno per capire in che zona fare il raduno e in quale periodo.
La maggior parte delle camperiste erano residenti nel nord Italia. Pensa che ti ripensa, analizza, verifica distanze e posti adatti a un evento simile ed ecco che la decisone ci porta a Monzambano, tra le colline del mantovano e nelle vicinanze del lago di Garda. Manca la data? No è il 25 aprile, per sfruttare il ponte.
Scatta la fase due del “primo raduno”
La fase operativa parte immediatamente: prima cosa, sfruttiamo la tecnologia e apriamo una chat collettiva. Tra richieste di chiarimenti, messaggi delle “Pon Pon” per richiedere sempre più posti, conferme e anche le inevitabili disdette per i più svariati motivi, la voglia davvero di tantissime amiche di partecipare all’evento e i limiti posti dalla location, che non consentiva di poter avere più di cinquanta posti, è inevitabile che lo stress, a un certo punto si sia fatto vivo. Ci sta direi.
Ci mancava anche questo
Non credo ovviamente sia dipeso dallo stress, ma sta di fatto che proprio in quel periodo, scopro di avere un tumore. Immaginate cosa è successo dentro di me, ma nulla mi ferma, anche se la mia vita, la stavo vivendo come dentro una bolla e tiravo avanti lo stesso. Pensate, ero sottoposta a tutta una serie di controlli prima dell’intervento chirurgico.
La mattina in ospedale mentre aspettavo di fare le varie visite, chiamavo, confermavo, disdicevo, aggiungevo. Insomma ero presissima, da tante cose. Era la prima volta che organizzavo un raduno, un po’ mi ha aiutato un’amica, dandomi info su cosa o come fare. Non è semplice organizzare, più facile a dirsi che a farsi. Magari molti pensano il contrario. Ma non è così. Bisogna trovarcisi di persona: I pagamenti dell’area e della pizzeria, far tornare i conti, x non rimetterci. Le varie sistemazioni, chi lo vuole in un modo chi lo vuole in un altro modo 😀.
Finalmente arriva il giorno del primo raduno de “Le Camperiste Italiane”

Insomma, finalmente arriva il giorno del fatidico raduno. Ultimo giorno anche per me di controlli pre ricovero. Subito dopo entrerò in ospedale, ma quello che conta è che tutto funzioni e vada bene, sperando che il tempo sia clemente. Insomma, che la fatica sia ripagata.
Il venerdì arrivo a casa, pranzo con mia figlia, poi faccio una bella doccia, organizzo le ultime cose nel camper. Sono d’accordo con una pon pon mia amica dall’infanzia, di vederci in autostrada, lei arriva da Milano. Io sarò sola nella partenza per il raduno. Mio marito mi raggiungerà il sabato mattina, dopo il lavoro.
Via si parte, ho mille pensieri che frullano nella testa, L’ intervento, ma anche questo raduno. Conoscerò donne che ho solo sentito per telefono o via messaggi. Spero che tutti siano contenti e che tutto vada bene.
50 donne, 50 camper, 50 mariti

50 donne ,50 camper, 50 mariti delle camperiste italiane. Tra cani bambini e adulti saremo più di 120 😀 spettacolo! Mai vista una cosa del genere. Posso essere fiera, siamo tutte fiere di questo raduno.
Eccoci finalmente a Monzambano, avevo già inviato via mail tutti i dati, nominativi e targhe delle pon pon che parteciperanno al raduno. Non mancano messaggi o telefonate di disdette, non solo in sede di prenotazione come scritto sopra, ma anche ora all’ultimo secondo.
I motivi sono i più svariati, dal mezzo che non parte ai bimbi con la febbre, allora via, sono pronta alla sostituzione con chi ho lasciato in sospeso in caso di qualche disdetta. La festa inizia, qualcuna era già in piazzola, altre arriveranno in serata e molte altre arriveranno il sabato mattina.
Monzambano
A Monzambano il sabato mattina c’è un piccolo mercato. Se si vuole, si può arrivare a Valeggio lungo la Ciclabile del Mincio che parte da Peschiera del Garda fino a Mantova. A 7 km da Monzambano c’è Valeggio e Borghetto, un borgo molto carino con il Ponte Visconteo, dove sotto passa il fiume Mincio, che parte dal lago di Garda, attraversa Mantova e sfocia nel grande fiume Po.
Dalla stazione di Mantova si raggiunge Cittadella, da dove ha inizio la Ciclabile Mantova-Peschiera. Il primo tratto porta a Marmirolo, costeggiando la Riserva naturale Bosco Fontana, quindi si prosegue per San Brizio e Rotta.
Seguendo il canale Molinella, si raggiunge Marengo. Da qui il percorso ciclabile segue l’argine sinistro del fiume, rimanendo protetto fino al termine. Si attraversano borghetti caratteristici come Pozzolo, Mulini di Volta Mantovana, Borghetto, nelle cui vicinanze merita una visita Valeggio sul Mincio e il Parco Sigurtà.
La ciclabile procede fino a Monzambano e quindi alla diga di Salionze, dove si passa sulla riva destra del Mincio. Tra pioppi e canneti si giunge infine a Peschiera del Garda e alla sua antica fortezza.
Insomma il sabato mattina ognuna di noi potrà decidere il da farsi. Chi vuole andare in bicicletta verso Valeggio chi verso il Garda e restare a Monzambano.
Il primo pranzo tutte assieme
Ci troveremo per pranzo tutte assieme, In una grande tavolata.
Per fortuna il tempo ci assiste. Almeno al mattino, perché nel pomeriggio si mette a piovere. Ma quello che conta che abbiamo potuto pranzare insieme e conoscerci meglio.
Le pon pon ci hanno fatto una sorpresa: una torta spettacolare (grazie Erica e Francesca) e la maglietta con il nome stampato del gruppo.

La domenica ci svegliamo e in gruppo si va a fare colazione in paese, e poi per pranzo ci si ritrova ancora tutte. C’è chi ha organizzato giochi per i bimbi, chi chiacchiera come se ci si conoscesse da tanto. Questo raduno ha fatto nascere grandi amicizie, c’è chi a distanza di 4 anni si vede ancora, si frequenta sempre. Fanno le ferie e organizzano viaggi.
Il bello è che al di là delle amicizie normalmente nate per empatia interpersonale, questo gruppo de “Le Camperiste Italiane”, si è consolidato nel tempo. Da quel giorno ci siamo sempre ritrovate a quasi tutti gli altri raduni organizzati in questi anni.
Anche il primo raduno finisce
Il lunedì pomeriggio si avvicina, (c’è chi è arrivata da Roma, grande Erica 😘) chi da Rimini, dal Piemonte, dalla Toscana e dal Veneto, e chi da più vicino. Si deve tornare a casa. La festa è finita. Torniamo indietro contente. Io ritorno con la gioia nel cuore e negli occhi. Entrerò in sala operatoria con il bel ricordo dell’incontro.
Dopo questo evento, ne sono stati fatti altri quattro.
Ho scritto nell’introduzione e lo ribadisco ora. In questo momento stiamo vivendo un incubo. Tutte e tutti. Il corona virus, ci ha colti di sorpresa e impreparati, ha colpito tutto il mondo e speriamo che finisca al più presto possibile. Rispetteremo le ordinanze, perché è necessario per salvaguardare la salute di tutti. Sono convinta che la vita debba essere affrontata, con attenzione, ma anche gioia e una punta di ottimismo. Io credo di poterlo affermare con consapevolezza!
Il nostro Sesto raduno sarà ad Albinea in provincia di Reggio Emilia, terra del Lambrusco e del parmigiano reggiano, con la Granfondo Matildica, percorso gourmet e degustazioni. La data prevista è il 13/14 giugno 2020. Io ci credo ancora!
