Il museo di Viterbo. Tanti tesori in un percorso lungo secoli
Il Museo Civico di Viterbo. Uno “straordinario luogo”, in questa città del Lazio, a cui la nostra giovane inviata pone oggi la sua attenzione. Un prezioso bene, un gioiello integrato in questa città, che merita di essere conosciuto e valorizzato.
I tesori del museo
Come tante città italiane, anche Viterbo vanta un incantevole museo, collocato in piazza Francesco Crispi, in ciò che un tempo era il chiostro e i locali del complesso conventuale di Santa Maria della Verità fondato nel XII secolo, proprio di fronte alle mura medioevali. Il museo ospita al suo interno varie collezioni d’arte, acquisite nel corso del tempo e che tracciano un percorso artistico che abbraccia vari secoli.
La struttura, offre ai visitatori la possibilità di ammirare le collezioni antiche di ceramiche da farmacia. Le iscrizioni medioevali. I progetti della macchina di Santa Rosa, una macchina scenografica in onore della patrona cittadina risalenti al seicento e ai secoli successivi. Raccolte di numismatica, sculture, come il sarcofago di Galiana: una donna dalla bellezza leggendaria divenuta simbolo di Viterbo e soprattutto i dipinti di alcuni artisti locali fra cui spiccano Romanelli, Pastura, Corvi ed altri.
Ma le opere di maggior pregio che il museo può vantare, appartengono alla rinascenza e sono attribuite a un grande artista veneziano, Sebastiano del Piombo, artefice della Pietà e della Flagellazione, entrambe opere dipinte a olio su tavola.
La bellezza interrotta
Gli amanti dell’arte giungono da tutto il mondo per vedere questi capolavori unici nel loro genere. Oggi purtroppo, la vista di questi meravigliosi esempi d’arte è preclusa. La causa è dovuta ai lavori di ristrutturazione. La pinacoteca, infatti, è chiusa ed è accessibile al pubblico solamente la pur interessante sezione etrusca. C’è da augurarsi che questo stato di fatto non si protragga troppo a lungo, per poter mostrare tutti i capolavori che possiede e divenire una risorsa in termini culturali ed economici. È un’importantissima risorsa e vetrina per tutta la città e questa chiusura, se non terminasse in tempi brevi, sarebbe davvero penalizzante per Viterbo, soprattutto se rapportata all’offerta culturale di altre città italiane.
Occorre risolvere alcuni problemi
Occorre risolvere in fretta alcune problematiche, che appaiono evidenti a tutti. Non sono poche le segnalazioni che mi sono giunte da chi segue i miei articoli, su questa città che mi ha adottato e che adoro. Molti turisti, amanti dell’arte e tanti studenti universitari come la sottoscritta, sono rimasti delusi nell’apprendere della chiusura, solo giunti sul posto. Il museo purtroppo, non ha ancora un sito aggiornato.
L’assenza che si protrae da tempo, di un direttore alla guida di questa fondamentale location, aggrava ulteriormente la comunicazione. La poca informazione, la poca pubblicità e le scarne indicazioni stradali su come raggiungere il posto, non fanno che acuire la poca funzionalità di questo bene patrimonio culturale e rischia di far perdere attrazione turistica.
Le possibili soluzioni temporanee, ma non proprio
In considerazione dei tempi lunghi previsti per la riapertura, io con il mio gruppo di lavoro formato da studenti, proponiamo al Comune, l’allestimento digitale del museo. Mi spiego meglio: con l’emergenza covid molti musei hanno deciso di reinventarsi, mettendo a disposizione archivi digitalizzati (database), così da permettere tour virtuali delle proprie sale e evitando assembramenti pericolosi. Oltre a un archivio fotografico in alta definizione, i database digitali meglio realizzati contengono informazioni descrittive e tecniche delle opere e resoconti sulla vita degli artisti.
I vantaggi dell’archiviazione digitale
L’archiviazione digitale offre ulteriori vantaggi al turista, che prima di visitare le opere di un museo, può prepararsi alla loro fruizione vedendole prima. Offre anche innumerevoli opportunità conoscitive a chi è amante dell’arte, a chi la studia o a chi lavora nell’ambito artistico. Questa sarebbe sicuramente la soluzione temporanea più semplice per rimettere a disposizione dei cittadini le bellezze del museo.
Al momento attuale non è possibile nemmeno fare delle foto alle opere pittoriche esposte, documentazione che sarebbe molto utile ai fini delle ricerche storico-artistiche, così necessarie per studenti e professori.
Il futuro del museo
Ma in futuro che cosa accadrà? Si parla di un nuovo polo museale in città, dove collocare delle opere d’arte contenute attualmente al museo civico. Ma la domanda che preme di più a cittadini e a noi studenti è la seguente: con quale criterio verranno operate queste scelte e chi le determinerà considerando che non esiste una direzione artistica?
Io, anzi noi come gruppo di lavoro, siamo aperti al confronto e a mettere a disposizione delle autorità preposte, la nostra seppur fresca competenza e i nostri studi in materia per il bene comune. Siamo qui, in attesa che ci chiamiate!