Il modello economico dell’apparire e quello della sostanza

Sempre di modello economico si parla. Ma facciamo una distinzione, senza far nomi naturalmente, soprattutto in un momento delicato come questo. Ci sono fior di economisti e esperti in scienza della finanza, che hanno scritto e approvato un proprio modello economico, allo scopo di risolvere il problema delle pensioni e del lavoro delle giovani generazioni. Il tutto necessariamente legato alle risorse finanziarie, anzi al reperimento di queste ultime, possibilmente senza creare ulteriore debito.
Fornero, Quota Cento e Riforma Economica
Diciamo modello economico dell’apparire, ma non in senso denigratorio, quanto della disquisizione dialettica e della presentazione progettuale al pubblico, sotto i riflettori. Diciamo modello economico della sostanza, perché si parla e si descrive con la pancia più che con la dialettica. Se vogliamo fare più esempi per capirci e come duellare col fioretto, piuttosto che con la spada, oppure, alludendo allo sport nazionale, giocare alla Del Piero più che alla “ringhio” Gattuso. Se vogliamo esagerare, ma c’è un motivo che presto capiremo, il pane nasce dal grano, quindi dalla terra e quindi dal contadino, ma il pane lo si trova sulle tavole imbandite di poveri e ricchi senza distinzione.
Il modello economico della sostanza

Ecco, Giuliano Brighenti è un mix tra Gordon il Pirata, Ringhio Gattuso e il contadino che lavora la terra dall’alba al tramonto per coltivare il grano che servirà per fare il pane. È di Genova, ne va fiero e ci abita. La sua carriera tra sindacati dei trasporti e patronati, si è sempre svolta in mezzo alla gente, perciò il suo linguaggio è coerente con la sua vita e con la sua attività. È, o potrebbe essere classificato in maniera molto semplice o easy, come si usa dire “un self made man”. Si definisce personalmente “un buon soldato al servizio della società”. Questa esperienza “del contadino” l’ha vissuta giornalmente e intimamente, la elaborata e alla fine ha prodotto un suo modello economico “di sostanza” appunto.
Riforma Economica
Eccola qui il modello: si chiama Riforma Economica. Non si parla di economia frattale questo no, ma c’è chi l’ha definita comunque rivoluzionaria. Non corrisponde né alla legge Fornero, né a quota cento.” È un’altra cosa” dice Brighenti. Si contrappone a entrambe. Intanto applica una sorta di turn over, ovvero il ricambio generazionale: anziani contributivi a casa e giovani rampanti che li sostituiscono, pensione su base contributiva dopo 35 anni di versamenti. Ma quello che spacca o spaccherebbe, o dovrebbe spaccare secondo Brighenti e sono gli effetti sulle casse dello stato, sull’economia e sul debito pubblico.
Il risultato sostanziale del Modello Economico ovvero della Riforma
Se realizzato tutto ciò produrrebbe in sintesi:
- calo della pressione fiscale di 33 punti (a oggi)
- recupero degli interessi sul debito pubblico di ben 145 miliardi
- 700.000 posti di lavoro in 7 anni
- Azzeramento del debito pubblico
Se vi pare poco, scriveteci. A noi sembra un sogno. Sarà realizzabile? Sul sito Riforma Economica.it, ci sono spiegazioni ed esempi esaustivi. Giuliano Brighenti riformista con l’esperienza del contadino e di sostanza giura di sì. Lasciamo a voi lettori il desiderio di approfondire e quindi di risentire eventualmente Giuliano Brighenti.

