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Il “Dadaismo” nasce in un cabaret di Zurigo nel ‘916

Non si può parlare di controcultura senza esplorare le innumerevoli sfaccettature della più radicale e rivoluzionaria delle avanguardie storiche che emersero all’inizio del Novecento, ovvero il dadaismo.

Tutto ebbe inizio nel 1916 nel Cabaret Voltaire di Zurigo, dove artisti e intellettuali come Hugo Ball, Tristan Tzara, e Hans Arp diedero vita a questa forma d’arte. Questi individui erano profondamente sconvolti dagli orrori della guerra e dalla follia del mondo che li circondava. In un periodo di caos e disperazione, i dadaisti cercarono di dare voce alla loro protesta attraverso un’arte che sfidava ogni convenzione e razionalità. Decisero quindi di ribellarsi, e la loro protesta prese la forma di performance artistiche assurde e provocatorie.

Dadaismo e Controcultura: La Rivolta dell’Assurdo

Il dadaismo rappresenta una delle più significative ribellioni contro le norme tradizionali dell’arte e della cultura del XX secolo.

Ognuno fa arte alla propria maniera. Noi non riconosciamo alcuna teoria… Basta con le accademie cubiste e futuriste, laboratori di idee formali. L’arte serve ad ammucchiare denari e accarezzare i gentili borghesi.

(Dal Manifesto Dada del 1918 pubblicato sulla rivista «Dada», fondata dallo stesso Tristan Tzara)

Da subito si configurò come un movimento artistico, letterario e culturale che sfidava radicalmente il passato. Questa corrente artistica trova il suo epicentro nella Svizzera neutrale durante la prima guerra mondiale, in particolare nella città di Zurigo. Questa città, all’epoca meta di emigrati politici, intellettuali pacifisti ed esuli poliglotti, divenne il luogo di incontro per menti anticonformiste. Tra i suoi frequentatori spiccavano il poeta rumeno Tristan Tzara e l’imprenditore teatrale tedesco Hugo Ball, il quale inaugurò il celebre Cabaret Voltaire, destinato a diventare presto il ritrovo di giovani artisti fuori dagli schemi.

Il movimento Dada ufficiale vide la luce nel 1916, quando il gruppo più attivo dei frequentatori del Cabaret Voltaire decise di adottare il termine “Dada” per definire la propria tendenza artistica. Questa parola, indefinibile e di origine discussa, metteva in evidenza il ruolo centrale del caso nella produzione artistica del gruppo. All’interno del Dadaismo di Zurigo, spicca l’opera dell’alsaziano Hans Arp, noto per le sue opere dalle forme biomorfe. Nel frattempo, nelle città tedesche di Berlino e Colonia, altri centri chiave del Dadaismo, si diffusero tecniche come il fotomontaggio e il collage.

schema sulle avanguardie – Man Ray

Nel medesimo periodo, a New York, si sviluppava un’esperienza artistica simile a quella europea, legata alla galleria “291” di Alfred Stieglitz, pioniere della fotografia moderna. Tra i frequentatori di questa galleria figuravano Man Ray, Francis Picabia e Marcel Duchamp, quest’ultimo noto per portare all’estremo la tendenza provocatoria del Dadaismo attraverso i suoi celebri ready-made.

L’Arte dell’Assurdo

Una delle caratteristiche più intriganti del dadaismo è la sua avversione per la razionalità. I dadaisti creavano opere d’arte apparentemente senza senso, combinando oggetti casuali o creando collage bizzarri. L’obiettivo era destabilizzare la mente dello spettatore, sfidando la logica convenzionale e la percezione dell’arte stessa. Questo atteggiamento iconoclasta era una risposta diretta alla società che aveva portato alla guerra e alle sue conseguenze distruttive.

La Controcultura del Dadaismo

Il dadaismo può essere considerato un precursore della controcultura del XX secolo. Questo movimento non si limitava all’arte, ma si estendeva anche alla letteratura, al teatro e persino alla politica. I dadaisti erano insofferenti verso ogni forma di autorità e convenzione sociale. Erano anarchici culturali che respingevano le regole della lingua, della morale e dell’estetica.

L’Influenza Duratura

L’eredità del movimento può essere rintracciata in molte altre correnti artistiche e culturali successive. Ad esempio, il surrealismo, guidato da figure come André Breton e Salvador Dalí, condivideva un’attenzione per l’irrazionale e l’inconscio. Anche il situazionismo, un movimento politico-culturale degli anni ’50 e ’60, fu influenzato dalle idee dadaiste sulla ribellione e la derisione delle convenzioni sociali.

Il Dadaismo Oggi

Dadadismo: Marcel_Duchamp
Marcel Duchamp

L’influenza del dadaismo può ancora essere riscontrata nell’arte contemporanea. Artisti come Marcel Duchamp hanno aperto la strada all’idea che l’arte possa essere qualsiasi cosa l’artista decida che sia. L’assurdità, l’irrazionalità e la provocazione rimangono elementi chiave in molte opere d’arte contemporanee, sfidando ancora una volta le aspettative e le norme.

È stato un movimento che ha segnato profondamente la storia dell’arte e della controcultura. La sua ribellione contro l’ordine stabilito e la razionalità ha aperto la strada a nuove forme di espressione artistica e di pensiero critico. L’assurdità e l’irrazionalità divennero armi potenti per sfidare la società e per mettere in discussione la stessa natura dell’arte. L’eredità dadaista continua a vivere, invitando artisti e pensatori a sfidare il status quo e a esplorare nuove possibilità creative.

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