Il caratteriale attraverso l’ovale: #4 Simon Shaw
Simon Shaw: il numero 4

Formazione da brividi. Roba che se un giocatore pur di affidabilità e di ottima qualità, ma avversario di questo TOP TEAM, se li trova contro…
Con il numero 4 di oggi Simon Show, aggiungiamo un altro pezzo da 90 nella squadra capitanata dal nostro Coach Gianluca Veneziano. Eccoli i player fino ad ora, ne mancano ancora 3!
Il 15:Christian Cullen. Il 14: Patrice Lagisquet. Il 13: Tana Umaga. Il 12: Philippe Sella. L’ 11 Jonah Lomu. Il 10 Stefano Bettarello.Il 9 George Gregan.L’8 Mike Teague. Il 6 Serge Betsen. Il 5 Abdelatif Benazzi.
La scheda di Simon Shaw
Numero: 4
Ruolo: Seconda linea/Second rower
Giocatore: Simon Shaw
Aggettivo: Il lavoratore reale

Ha avuto la strada ostruita da grandi concorrenti per la maglia inglese, quella dei British and Irish Lions e quella dei Barbarians. Ci ha messo dentro anche infortuni e troppe squalifiche, eppure è riuscito a essere un grande d’Inghilterra e di epoca.
Il «seconda linea» (maschile) è il saltatore, quello altissimo, spinge in mischia, ha il numero 4 o 5 sulla schiena ammesso che non entri dalla panchina come a volte è capitato a Shaw.
Nei decenni scorsi si diceva: «Spingi, vinci i palloni aerei e poi vai anche in sostegno in giro per il campo». Shaw era fortissimo in tutti e 3 i fondamentali. Sarebbe forte anche adesso che questo «mansionario» è diventato incompleto e i lunghi devono fare moltissime cose, tutte giuste.
Due metri e 4 centimetri per oltre 120 kg, un boss del «work rate» con una storia personale che andrebbe studiata meglio: in una bellissima intervista a Sportitalia spiegava che crescendo da inglesissimo in Kenia e poi in Spagna, ha potuto sbizzarrirsi in tutti gli sport meno inglesi prima di diventare completamente ovale a sedici anni.
La sua carriera ci fa chiedere se non sia meglio variare l’apprendimento invece che accanirsi nel mono sport.
Ironico, elegante, articolato, carismatico, in netto contrasto con la sua inelegante durezza in campo. Lo so, quanti ne dovrei nominare prima, ma questo è il mio XV…
Cosa raccontava giocando
Quanto si possa essere diversi dal campo alla vita privata.

Rugbista e Telecronista televisivo
