Guido Caserza il fascino discreto dello scrittore boscaiolo

Guido Caserza ha scritto “Eravamo i Thunberg”, di cui si parla sotto. Noi comunque vogliamo aprire e chiudere l’articolo, con questa frase che identifica in fondo il fascino discreto dello scrittore e boscaiolo. “. …E comunque vada, l’artefice e creatore di questa storia continua a tagliare legna, a mischiare potassa, ad accarezzare i gatti…”
Il carattere dei genovesi
Genova è una città di grande tradizione culturale, letteraria e artistica. Spesso i suoi tesori tende a custodirli, quasi a celarli e a tenerli segreti. Fa parte del carattere dei genovesi, da secoli di storia fatti di buoni commerci e di riservatezza e i tempi moderni e tecnologici in fin dei conti non l’hanno cambiata granché.
Certo che scoprire che a Genova, o meglio sulle sue alture, tra i boschi verso il Passo della Bocchetta, luogo che evoca soprattutto glorie ciclistiche, vive uno dei più straordinari e prolifici scrittori italiani contemporanei è qualcosa che i genovesi magari non sanno. E chi lo sa tiene ben custodito il “segreto”, ne parla tra pochi conoscenti, legge i libri di questo scrittore come una chicca da preservare. Poi finge di dimenticarsene, come se tutto ciò non lo riguardasse, come fosse una cosa di poco conto. Certo, poi se quello scrittore facesse fortuna altrove, allora tutti a dire “belin!” e qualcuno ad azzardare che sì, lo sapeva e qualche volta lo aveva letto e persino conosciuto…
Guido Caserza scrittore e boscaiolo

Guido Caserza, il nostro scrittore, ha scritto sì oltre venti libri, tra poesia e narrativa e qualche saggio, anche per grossi editori, è studiato nelle Università soprattutto all’estero per aver fatto parte di importanti movimenti letterari ed esperienze che hanno attraversato l’ultima parte del Novecento e gli anni del Duemila, ma lui per primo preferisce restarsene in disparte. Abitare tra i boschi insieme a volpi, caprioli e tanti gatti, studiare, scrivere, qualche volta leggere in pubblico, ma sempre senza clamore, con la ritrosia tipica del carattere genovese.
Di professione saponiere – lavora come operatore chimico nell’azienda di famiglia – e boscaiolo soprattutto per necessità, vivendo in uno splendido bosco dal quale si ammira il Golfo di Genova e di lato, in alto, la Madonna della Guardia, Caserza è uno scrupoloso studioso, scrittore e poeta. Ora ha dato alle stampe il suo ultimo romanzo, un eco-thriller del quale è protagonista nientemeno che Greta Thunberg (“Eravamo i Thunberg”, ZONA).
Eravamo i Thunberg
Ambientato tra Genova, New York, Parigi e le fredde lande svedesi, il libro ripercorre sì la storia anche personale della giovane attivista, ma si proietta nel futuro, nel 2023. Quando una cospirazione nata tra i vicoli di Genova vorrebbe coinvolgere Greta in un fatto clamoroso, per sconvolgere l’economia mondiale e creare forti guadagni per chi intende approfittarne. Se ne parla a Genova con l’autore, insieme a Ilaria Crotti e Marco Berisso, sabato 25 giugno 2022, alle 10,30, in piazza San Bernardo.
Non sappiamo se nel 2023 accadrà quanto il libro ci fa conoscere. D’altronde le nostre vite sono già stravolte da tante peripezie e accadimenti degli ultimi tempi che ormai ci aspetteremmo qualsiasi cosa. Ma il nostro scrittore che vive nei boschi sopra Genova, ci tiene a farci appassionare a questa storia, a tenerci in tensione, a vincolarci a scoprire come andrà a finire. E comunque vada, l’artefice e creatore di questa storia continua a tagliare legna, a mischiare potassa, ad accarezzare i gatti, mentre gli echi del mondo passano laggiù, nella grande città e riverberano solo un po’ lungo la valle che sale alla Bocchetta.

