Germogli e spine: l’Earth Day attraverso le mostre d’arte
Earth Day
Non molto tempo fa, il giorno venerdì 22 aprile, si festeggiava una data importante per noi, per l’intero Pianeta: l’Earth Day. Manifestazione proposta nel 1962 in parallelo alla guerra del Vietnam, fu istituita in via definitiva nel 1970. E’ da quel momento che unisce l’intera popolazione mondiale nell’obiettivo di promuovere la salvaguardia dell’ambiente. Ogni anno diverse personalità svolgono un accurato lavoro di attivismo con lo scopo di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile alla protezione del pianeta su cui viviamo. Già in passato abbiamo sottolineato l’importanza di Greta Thunberg, che ha favorito l’avvicinamento delle leve più giovani a queste tematiche, così come tutte le attività e i progetti che sono nel tempo stati intrapresi dalle istituzioni per uno sviluppo sostenibile. Prime su tutti le Nazioni Unite con l’Agenda 2030 per uno Sviluppo Sostenibile.
L’interdisciplinarietà del tema
È fondamentale sottolineare l’interdisciplinarietà del tema. Non solo gli attivisti dedicano la loro attenzione in questo senso, ma è una battaglia che appartiene a tutti quanti, dal più piccolo al più grande. Non mi stancherò mai di porre l’accento sul ruolo che è riuscita a ritagliarsi l’arte nell’ambito della sensibilizzazione; si tratta di una serie di discipline che si nutrono di questa linfa in movimento. Ma andiamo allora a osservare più da vicino alcuni artisti che hanno incentrato la loro ultima produzione sulla sana convivenza tra uomo e natura.
Earth Day per Alex Mangano
Irrompe con forza l’arte di Alex Mangano, che con l’opera “Amore Incondizionato” lancia un messaggio visivo ben chiaro. L’allegoria dell’essere umano e del Pianeta Terra, quasi fusi insieme, si trova al centro del dipinto, all’apparenza caratterizzato da toni dolci e rassicuranti. È solo osservando più attentamente che notiamo la presenza di simboli: il filo spinato, le carpe, i fiori. Ed è qui che allora il significato viene a galla, la responsabilità dell’uomo che, incontrollabile, continua a perpetrare scorrettezze nei confronti della Terra, trova riscontro nel filo spinato che turba la pace armoniosa, ma il Pianeta non si dà per vinto facilmente. La vita continuerà sempre a germogliare tra le macerie, è un amore incondizionato dalla potenza quasi divina. Il dipinto è stato esposto recentemente presso la mostra “Never Again” a Palazzo Pisani-Revedin di Venezia. Location che sta ora ospitando il padiglione del Bangladesh della Biennale di Venezia.
La Divinità Inquinata di Paolo Nicolai
Un altro artista dalla forte carica attuale è Paolo Nicolai, uno scultore del tutto innovativo e dalle mille sorprese. Se, avvicinandoci da distante, siamo in grado di percepire il suo rimando all’antichità classica, nelle forme dei visi e dei corpi che sceglie di rappresentare, dall’altro aggiunge un dettaglio che solo noi contemporanei possiamo, ahimè, comprendere: le microplastiche. Così come i Greci e i Romani ci hanno lasciato un’eredità culturale incommensurabile, ancora adesso studiata e apprezzata per l’altissima qualità tecnica e dei materiali, allo stesso modo l’essere umano odierno ripropone, rivisita, quella bellezza con gli strumenti che percepiamo e produciamo ogni giorno. Non di marmo o pietra, ma di plastica, aghi e medicine siano fatte le nuove icone!
Raul Orvieto
E si tratta di un approccio che non rimane indifferente neanche nella nostra amata Liguria, dove andiamo a incontrare Raul Orvieto. Finalista alla “Wildlife Artist of the Year” promossa dalla David Shepherd Wildlife Foundation nel 2021 e recentemente intervistato al programma “Arte e Ambiente” di Geo su Rai 3. Di certo non risulta estraneo alle tematiche ambientali. Sua principale musa ispiratrice, la Wildlife marina, che non solo decide di rappresentare con un tocco estremamente realistico, ma aggiunge sempre un appunto critico degno di nota.
Le sue ultime produzioni, esposte al Galata Museo del Mare di Genova dal 28 aprile al 28 maggio 2022 alla mostra “Waterworld. Our Journey”, promossa dall’Associazione Promotori Musei del Mare, vedono l’utilizzo di resina semitrasparente che prende la forma di maestose razze dal colore blu-verde. Osservandole da vicino, però, notiamo che il colore non è dato dal materiale utilizzato, bensì dal suo contenuto. Un sacchetto di plastica, tappi di bottiglia, mollette… sono solo alcuni degli oggetti che questi meravigliosi animali hanno ormai inglobato dentro di sé.
La promozione culturale
E se fino ad ora abbiamo attraversato le dolci note colorate degli artisti, come non far riferimento agli eventi che vengono promossi da associazioni e aziende attive nell’ambito della promozione culturale. Il 17 giugno 2022, Divulgarti inaugurerà presso le sale espositive del CIMAR (Centro di Investigazione Marina) di Santa Pola (Alicante) una mostra che assumerà un carattere internazionale. Artisti da tutto il mondo saranno chiamati a prendere parte a un’esposizione dal titolo “Arte in Rete”, che in riferimento all’Anno Internazionale della Pesca e dell’Acquacoltura indetto dalle Nazioni Unite per il 2022, ospiterà forme artistiche variegate. Incentrate su un rapporto sostenibile tra uomo e mare, nostra immensa fonte di vita.
Earth Day: la terra continua a germogliare nonostante tutto…
Come potete vedere, non pochi artisti e realtà si sono dati da fare per esprimere la propria sul tema. Earth Day… un unico giorno dedicato alla Terra, per sottolineare quanto bisogno abbiamo di curarcene. La culla della nostra esistenza continua a essere minacciata, dall’inquinamento, dalle guerre, dall’incuria, ma fino a quando durerà questa resilienza? La Terra continua a germogliare nonostante tutto. La vita continua a crescere sotto le macerie, ma fino a quando l’uomo non sarà intaccato dalla sua stessa accidia?