Festa del Primo Maggio: lavoro e sicurezza dove sono?
Primo Maggio le dichiarazioni “fondamentali”
Parto così e senza retorica: “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione dalla disoccupazione” – Dichiarazione universale dei Diritti Umani (Articolo 23 – 1948).
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (Art. 1 della Costituzione italiana).
Festa di sinistra (?!)
Sui social impazzano gli auguri per un buon Primo Maggio mentre: il governo italiano con il Consiglio dei Ministri si riunisce simbolicamente proprio oggi, con l’approvazione del Decreto sul lavoro; i negozi sono in maggioranza aperti; le piazze si popolano e si contrappongono con lavoratori e musica in città diverse, e la sacralità di questo giorno (come per il 25 aprile), non è assolutamente sentita, soprattutto dalle nuove generazioni …
Il problema è che la Festa del lavoro ormai non ha alcun motivo per essere festeggiata e che moltissimi lavoratori non sono assolutamente felici della loro condizione, con l’accettazione di contratti sempre più precari e senza possibilità di programmare il futuro proprio e dei figli.
Queste mie rilfessioni le scrivo anche da ex sindacalista e da Docente di Salute e Sicurezza e Diritti dei lavoratori, che ha vissuto sulla pelle la discriminazione dovuta alle donne che “sanno fare troppo”, e che ogni giorno, in ogni ambito in cui si trova, cerca di portare avanti istanze favorevoli alle lavoratrici e ai diritti di tutti, con il racconto di storie che mettono in condivisione i racconti di esperienze negative vissute sul lavoro e in molti casi, risolte solo dalla determinazione personale.
Nel nostro Paese, in Francia e in Spagna
Nel nostro Paese, la ricorrenza nata negli Stati Uniti nel 1886 (dopo una manifestazione operaia repressa nel sangue) e poi divenuta europea dal 1889, è resa oggi significativa solo dalla cassa di risonanza mediatica di tweet dei politici che si scontrano tra ideologie, opinioni inutili e ignoranti di pseudovip, in cerca di visibilità televisiva. Il Primo Maggio, dovrebbe ribadire gli stessi concetti di allora: aumento del salario, dignità e diritti per tutti i lavoratori, e sicurezza nei luoghi di lavoro. Punto.
Per non parlare delle istanze delle lavoratrici, ancora molto lontane dal raggiungere l’uguaglianza salariale (in Italia e nel mondo), che restano intrappolate in lavori poco qualificati, mal retribuiti rispetto agli uomini e oggetto di discriminazione a tutti i livelli, con poche possibilità di parola.
In Francia, ad esempio, oggi scenderanno in piazza un milione di persone, contro la riforma delle pensioni e il governo Macron; in Spagna protestano sul “caro vita” per l’aumento dei salari e la redistribuzione dei guadagni e in Italia, ci limitiamo ad ascoltare slogan e retoriche di quelli che predicano bene e razzolano male, senza proposte concrete.
Un Primo Maggio per riflettere
Come non possiamo preoccuparci del nostro futuro di lavoratori e di genitori, tra flessibilità, disoccupazione e soprattutto, con l’aumento del costo della vita, che ci fa immaginare una mera sopravvivenza nelle città, che impoveriscono la “classe media” da almeno 20 anni.
Tutti i lavoratori chiedono a gran voce l’ascolto e la concretizzazione di fatti concreti … ma sentono di non essere realmente rappresentati, con l’assoluta mancanza della voglia di ascoltare musica e la lontananza dell’aria di Festa che in pochi ricordiamo di aver vissuto nell’infanzia e adolescenza …
Questa sera, l’appuntamento è su YouTube, per il consueto appuntamento su Mimose Time, il programma tv nel quale dal 2015, racconto tante storie concrete …