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Elsa Schiaparelli Madame Rosa Shocking

Elsa Schiaparelli - locandina
Immagine storica

Da Elio Fiorucci alla stilista Elsa Schiaparelli, attraverso “La Semaine de la Haute Couture di Parigi”, un percorso virtuale per conoscere i grandi personaggi che hanno rivoluzionato il mondo della moda nel mondo.

Elsa Schiaparelli

Elsa Schiaparelli nasce il 10 settembre 1890 a Palazzo Corsini a Roma da famiglia aristocratica. Dedicatasi agli studi di filosofia, coronò il sogno di diventare poetessa. Nel 1911 pubblicò la raccolta di poesie “Arethusa”.

La famiglia tradizionalista però avversò fin dal principio le velleità artistiche della giovane Elsa che fu inviata a studiare in Svizzera tedesca. Terminata la dura esperienza svizzera, la Schiaparelli si trasferì a Londra. Qui conobbe il conte William de Wendt de Kerlor. Lo sposò all’età di 24 anni trasferendosi a New York e divorziando otto anni più tardi.

Il periodo newyorkese e poi Parigi

Quello newyorchese fu un periodo d’oro per la Schiaparelli, che iniziò a collaborare con antiquari commerciando oggetti d’arte iniziando a frequentare vari artisti, soprattutto dell’avanguardia dadaista, tra cui il fotografo Man Ray.

Rientrata a Parigi, in seguito a una visita alla casa di moda dello stilista Paul Poiret ebbe il primo contatto con il mondo della moda e la folgorazione.
Iniziò a collaborare con Poiret creando modelli da vendere a case di moda minori e apprendendo l’arte dal maestro da cui si separò per mettersi in proprio nel 1927, attirando subito l’attenzione dei media e dei compratori americani dando il via ad una gloriosissima carriera.

La rivalità con Coco Chanel

Ironica ed egocentrica, Elsa fu una delle più grandi stiliste del suo tempo. La prima stilista di moda femminile ad apparire sulla copertina della rivista americana Time nel 1934, tanto che stilisti dell’era moderna come Armani, Saint Laurent, Galliano, McQueen, Dolce e Gabbana hanno ammesso di essersi ispirati alla sua arte in diverse famose collezioni.

Il trasferimento a Parigi oltre alla notorietà, la rese anche protagonista in diverse occasioni di storiche liti con l’acerrima rivale, Coco Chanel che la definiva con tono dispregiativo “l’artista che disegna vestiti”.
Ma in realtà questo era il tratto riconoscibile della maison Schiaparelli che l’arte l’ha sempre messa in ogni sua creazione.

“Disegnare abiti non è una professione”

Elsa amava ripetere: “Disegnare abiti, non è una professione, è’ un’arte, una delle arti più complesse, difficili, sconfortanti perché un vestito, quando nasce, appartiene già al passato.”

Due donne diversissime. Una nata in povertà che per tutta la vita ha cercato il riscatto sociale, anche con l’aiuto economico dei diversi amanti. L’altra di nobili origini che ha lottato da sola per la propria emancipazione votandosi all’alta moda e trovando fama e fortuna in ambienti aristocratici e artistici, soprattutto a Hollywood.

I tratti distintivi della Maison Schiaparelli

A Elsa Schiaparelli si devono molte novità rimaste iconiche nel mondo nella moda, come il maglione con doppio nodo che Vogue propose in copertina nel dicembre 1927.

Elsa Schiaparelli - maglione
Un maglione di successo

I maglioni fino ad allora era considerati un indumento da utilizzare unicamente in campagna, ma grazie a una fortunata collaborazione tra la Schiaparelli e la magliaia armena Aroosiag Mikaëlian detta “Mike”, fu ideato il fortunatissimo maglione a “doppio nodo” con collo a V, immediatamente imitatissimo dai produttori del prêt-à-porter americano.

Il profumo Rosa Shocking

Nel 1934 il lancio del profumo “Rosa Shocking”. Confezionato in un packaging color magenta molto più intenso e la cui bottiglia fu modellata sulle forme dell’attrice Mae West che amava moltissimo le creazioni della stilista. Finì col renderne distintivo il colore, successivamente impiegato per gli abiti divenendo un vero e proprio marchio di fabbrica, come testimonia il film “Gli uomini preferiscono le bionde”. Nel film Marylin Monroe veste un abito Schiaparelli in tinta rosa shocking, in quella storica esibizione di “Diamonds are the girls best friends”.

Elsa Schiaparelli - Marylin
L’incantevole Marylin veste il rosa intenso della stilista italiana

Il mondo del cinema e dell’arte fondamentali

E furono proprio il mondo del cinema e dell’arte a contribuire in maniera smisurata al successo della maison oltre all’alta società che gravitava in questi ambienti.

A scegliere Schiaparelli furono le donne più famose dell’epoca. L’ereditiera Wallis Simpson, futura moglie di Re Edoardo VIII (che abdicò in favore del fratello).  Marlene Dietrich, Katharine Hepburn, Greta Garbo. Ma anche Vivien Leigh, Ginger Rogers, Juliette Grecò, Mae West, Zsa Zsa Gabor, Joan Crawford, Gloria Swanson. Persino Pablo Picasso nel proprio autoritratto indossa un abito Schiaparelli. Tutte attratte dalle incredibili novità che la stilista con coraggio e la vena di follia tipica degli artisti sapeva proporre.

Basti pensar alle prime gonne a portafoglio. Negli anni ’30 furono considerate scandalose in molti paesi. Il cosiddetto “mad cap “il cappello che prende forme diverse in base a come la modella lo indossa.

Quanti grandi artisti attorno a Elsa Schiaparelli

Elsa Schiaparelli - Dalì
“Unico” Salvator Dalì

Importanti collaborazioni della stilista si ebbero anche con grandi artisti degli anni ’30, in particolare del dadaismo. Jean Cocteau, Christian Bérard, Léonor Fini, e Salvador Dalì con il quale la Schiaparelli creò collezioni memorabili di tailleur neri con disegni di bocche femminili alle tasche. Borse a forma di telefono in velluto nero con disco ricamato in oro. Abiti da sera di organza con dipinte grandi aragoste (celebre quello indossato da Wallis Simpson), cappelli a forma di scarpa.

Elsa Schiaparelli reinventò il concetto di moda. Provocò e scioccò il pubblico di quegli anni, ma senza mai tralasciare la bellezza e l’armonia date soprattutto dai colori.

I colori

Colori esuberanti in netta contrapposizione con il rigore di Coco Chanel. Sfumature decise che amiamo indossare ancora oggi. Il blu pervinca, il lavanda, il verde lattuga, l’arancio. Spesso posti su forme e linee fortemente ostentate, la moda di Schiaparelli non passava inosservata adattando il corpo all’abito e non viceversa.

Il tramonto del brand

Nel 1954, Elsa Schiaparelli delusa dai cambiamenti epocali nel mondo della Haute Couture, decise di chiudere definitivamente la sua maison e dedicarsi alla scrittura.

Fino al 2006 il marchio passò in diverse mani, ma senza alcun successo. Il nome della grande stilista fiorentina naturalizzata francese cadde nel dimenticatoio fino all’acquisto da parte di Diego della Valle che decise di far tornare la maison al suo antico splendore, riportandola nel mondo della Haute Couture.

Elsa Schiaparelli muore nel sonno nel 1973 nella sua casa parigina circondata dall’affetto della figlia e delle nipoti tra cui Marisa Berenson che negli anni ’70 sarà una delle modelle più iconiche.

Il brand in mano a Diego della Valle

Con l’avvento di Diego della Valle il brand Schiaparelli è tornato agli antichi fasti lavorando esclusivamente nell’alta moda e nel mondo del cinema dello spettacolo per i quali la stilista aveva creato in passato abiti e costumi memorabili.

Sono diverse le star che apprezzano la maison come Celine Dion che la scelse nel 2018 per il suo tour mondiale. Lady Gaga che in occasione della cerimonia di insediamento del 46° presidente degli USA, Joe Biden, vestì un abito realizzato dall’attuale direttore creativo Daniel Roseberry, al centro di numerose polemiche.

Chissà se una volta conosciuta la storia di questa grande donna, che sconvolse e ridisegnò la moda fuori dagli schemi e avanti anni luce per il suo tempo, il vestito di Lady Gaga non apparirà più così sconvolgente?

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