Dipendenza affettiva: riconoscila e liberati
È paradossale considerare che, nonostante il dolore e la sofferenza procurata da una relazione tossica, alcune donne possiedano la forza e la capacità di tollerare e rimanere nella relazione. Questo accade perché sono legate in modo dipendente e non sano alla persona e alla relazione: si chima dipendenza affettiva.

La dipendenza affettiva
La dipendenza affettiva ha radici nel passato emotivo e relazionale, in particolare nel legame affettivo instaurato con i genitori durante l’infanzia, in cui hanno imparato che “l’amore bisogna meritarselo”, che è sacrificio e che così come sono “non sono degne di amore“.
Nella maggior parte dei casi si rimane aggrappate al partner sopportando e tollerando qualunque denigrazione, umiliazione psichica e maltrattamento fisico. Nonostante la sensazione di stanchezza, di sfinimento e la percezione di essere prosciugate, resistono, perché hanno paura di rimanere sole, temono l’abbandono, più di qualunque cosa, il vuoto che si creerebbe senza questa relazione le incoraggia a non mollare e a resistere pagando con la propria insoddisfazione e infelicità.
La donna dipendente si trova a soffrire spesso, sopporta di essere trascurata e maltrattata, si costringe a fare cose che non vorrebbe, pur di preservare il legame con l’altra persona, proprio come fosse una dipendenza da sostanza. Considera il benessere dell’altro più importante del proprio ed è disposta a donare al partner la priorità assoluta, spesso rinunciando alle proprie amicizie, ai propri interessi fino ad arrivare ad annullarsi completamente per donarsi all’altro.
Il bisogno di essere amate
La credenza limitante dietro questo meccanismo è innanzitutto un bisogno estremo di essere amate e accettate, motivo per cui si concedono con dedizione assoluta alla mercé del partner. Ciò che la donna dipendente teme di più è l’abbandono e la solitudine emotiva, pensa di non potersi fare carico di sé ed è disposta a tutto pur di mantenere la relazione. Per uscire da questo schema sarebbe opportuno intraprendere un percorso di cura rielaborando i traumi affettivi e ricostruendo un senso adeguato del sé, dell’autostima con una terapia psicologica.
Se ti riconosci in queste dinamiche contatta un/una professionista della salute e rivolgiti ad un centro antiviolenza chiamando il 15 22 numero antiviolenza gratuito attivo 24 h su 24.
