Dieta: le trappole che le impediscono: sono 10+1 eccole

Dieta: le trappole che le impediscono: sono 10+1 eccole. Ci vogliono due articoli per spiegare meglio, quali sono gli impedimenti per la riuscita di una dieta. Leslye Pario come ad ogni sorgere di luna nuova, scrive e oggi ci racconta di 5 trappole. Recentemente ha pubblicato anche un ebook su questo tema “Stai Calmo ed esci dalle trappole delle diete”. La seconda parte alla prossima luna nuova. Controllate il calendario!
Dieta e trappole
Nel corso
della mia attività di biologo nutrizionista e coach mi sono spesso imbattuta in
una serie di schemi mentali ricorrenti che impediscono alle persone di portare
a termine una dieta.
Ti darò 10 + 1 aiuti per comprendere se anche tu sei vittima di queste trappole
e come uscirne con esercizi da mettere in pratica per liberarti una volta per
tutte e raggiungere il tuo peso forma e mantenerlo.
Trappola 1: La dieta
Quale
sensazione suscita dentro di te il termine DIETA? A cosa pensi quando la senti
pronunciare? Se la sensazione è quella di paura o sacrificio, è necessario
allora cambiare, altrimenti come puoi dimagrire se lo fai “rimare” con
“soffrire?”
Come sarebbe se iniziassi a pensare in termini di benessere, energia e vitalità
e scoprissi che ci sono anche possibilità di un dimagrimento senza sacrifici e
rinunce?
Trasformare la rinuncia in SCELTA è il primo passo: invece di pensare “a che
cosa rinunci” chiediti “cosa guadagno, cosa ottengo da questo cambiamento?”
Non è forse meglio essere felice e di buonumore, disinfiammato e sgonfio,
piuttosto che mangiare un comfort food che ti dona un piacere momentaneo ma che
non ti porta alla felicità?
Trappola 2: il senso di colpa
Inizi il tuo percorso di dimagrimento, poi succede quel “qualcosa” che ti porta ad abbandonare tutto.
Quante volte ti è capitato di mollare tutto alla prima caduta? Di criticarti e ripensare a quella fetta di torta di troppo che non avresti dovuto mangiare? O a quella lezione in palestra a cui non sei andata e ti è venuto in mente di abbandonare tutto?
Il senso di colpa è un’emozione che se utilizzata nel modo giusto può essere anche funzionale.
Intendo dire che, se invece di darti addosso e ricadere nel tuo peccato e lamentarti ti chiedessi “che cosa posso fare per migliorare?” o ancora “come posso prevenire la prossima caduta o una situazione simile?” le cose sarebbero sicuramente diverse, sei d’accordo?
Ad esempio alcune tra le strategie che consiglio nell’ebook: se hai mangiato più del dovuto a un pasto potresti scegliere un pasto successivo più leggero, oppure bere una tisana, Se ti sei reso conto che hai sgarrato perché eri troppo stanco e sopraffatto dai tuoi impegni, potresti pensare a una strategia per scaricare lo stress o più semplicemente riposarti nel momento in cui ne senti il bisogno.
Trappola 3: la fretta
La fretta è una cattiva consigliera. Il nostro corpo inoltre non funziona come un computer: ci sono molteplici fattori che influenzano il metabolismo ad esempio i cicli ormonali, le emozioni, lo stress, le stagioni e il clima.
La fretta di raggiungere un risultato nella maggior parte dei casi può tradursi nell’allontanare il risultato stesso. Ti è mai capitato? La fretta diventa un fattore di stress. I migliori risultati nel mio lavoro li raggiungo da quei pazienti che applicano il principio “a piccoli passi ottengo grandi risultati” sapendo che sono i piccoli passi compiuti con costanza ogni giorno, che fanno la differenza e non gli sconvolgimenti drastici dello stile di vita.
Anche 10 kg si perdono 1 hg alla volta!
Il mio consiglio, in questo caso, è di fissare un obiettivo. Ma senza ossessione. Fai tutti i piccoli passi che occorrono per raggiungerlo, con fiducia nel suo raggiungimento, senza ansia.
Trappola 4: la monotonia
Che noi la monotonia del fare sempre le stesse cose sia nella vita che nel cibo.
Ti è mai capitato di sperimentare un cibo diverso e mangiarne meno riuscendo ad assaporare meglio? Oppure hai cercato nuovi stimoli nella tua vita che ti abbiano reso più motivato ed entusiasta?
La nostra mente, nell’inconscio, ha bisogno di appagamento e soddisfazione e quando ci si abitua a qualcosa, quel senso di appagamento può venir meno, ed è lì che nasce l’esigenza di “quel qualcosa di buono” per la produzione di dopamina, l’ormone della soddisfazione e dipendenza.
D’altro canto uscire dalle abitudini costa fatica e quello che accade è che da una parte si vorrebbe fare, ma dall’altra è più comodo rimanere dove si è.
So bene che per chi non ama cucinare l’idea di una nuova ricetta è spesso collegata al “mi ci vuole tanto tempo”, in realtà ciò vale solo la prima volta, quando devi impararla. Una volta entrata nel tuo menù settimanale, il gioco è fatto. Te lo assicuro e il tempo che impiegherai sarà lo stesso.
La differenza è che proverai un bel senso di realizzazione e appagamento, sia per aver fatto qualcosa di nuovo, sia per aver sperimentato nuovi gusti e sapori. La conseguenza sarà che mangerai di meno.
Se il cucinare non fa per te puoi anche fare qualcosa di diverso ogni giorno: cambia strada per andare al lavoro, ascolta una canzone nuova, cambia il tuo posto a tavola… i modi sono tanti, sta a te trovare il tuo.
Trappola 5: il periodo o il momento
“Non è il momento, lasciamo passare questo periodo, ora proprio non ce la faccio,la testa non c’è.”
Quello che succede la fuori è poco importante, conta come lo vivi. Non è tanto colpa del periodo se ti accadono tutte queste cose e se non riesci a portarle a termine, ma è il “come” rispondi ad esse. Quali emozioni, pensieri parole e azioni decidi di fare o compiere. So che queste parole possono risultare un po’ scomode ed antipatiche ma come sarebbe se le cose la fuori non migliorassero mai?
Continueresti ad aspettare in un miracolo? Certo il cambiamento implica la modifica di alcune dinamiche, che se non vengono cambiate rischiano di farti stare li. Bloccato.
Come scrivo nell’e book “Aspettare che tutto vada meglio per iniziare il processo di cambiamento è come pretendere che smetta di piovere per uscire di casa. Non funziona così. Solo cambiando interiormente potrai fare in modo di vivere diversamente ciò che accade là fuori.”
