Dal Gargano “a Padre Pio” in camper, caravan o in tenda

Il Gargano
Dal Gargano, anzi da Rodi Garganico a San Giovanni Rotondo. Ecco perché abbiamo nominato il beato santo “Padre Pio”. Si conclude così la 4 giorni di percorsi attraverso Campania e Basilicata, Calabria e una parte di Puglia, perché questa regione è lunga e ha tanto da raccontare. Speriamo e crediamo che vi sia piaciuta la nostra proposta. Fatecelo sapere, scrivendo alla redazione.
Tappa 8: Barletta (BAT) Rodi Garganico 200 km
Per l’ultima tappa ci spostiamo all’estremità nord della Puglia: quello sperone chiamato Gargano e precisamente davanti alle Isole Tremiti. Il Gargano, ricco di aree marine protette e di natura incontaminata è la prima tappa di questo itinerario. Viene chiamato, lo sperone d’Italia ed è un promontorio montuoso che supera di poco i 1000 metri sul livello del mare. Esteso su circa 2100 kmq di cui circa 110 sono rappresentati dai laghi costieri di Lesina e Varano. Qui vi poterò per due giorni a scoprire la tradizione, la religione e la natura in barca e a piedi. Ovviamente portatevi sempre un paio di scarpe comode, un paio di bermuda, maglietta e il costume in borsa!
Cosa fare e visitare due giorni in Gargano
Un giorno alle Isole Tremiti in barca

Partendo dal porto di Peschici, attraverso specifiche imbarcazioni, vi suggerisco di visitare le aree marine protette delle splendide Isole Tremiti. Due sono le raccomandazioni fondamentali: sulle Isole Tremiti non sono ammesse auto (le uniche sono quelle dei residenti) e non c’è acqua, quindi portatevi almeno una bottiglia di acqua per le vostre necessità. Il tragitto per raggiungerle in barca, dura un’ora e mezza e il ritorno nella stessa giornata è alle ore 17,30 (approfittate a quel punto che godervi Peschici al tramonto e magari cenare in un dei ristoranti del centro storico).
L’arcipelago di quattro isole
Le isole Tremiti rappresentano l’unico arcipelago italiano composto da quattro piccole isole, nel basso Adriatico e fanno parte del Parco nazionale del Gargano. Vi conquisteranno per il mare incontaminato e ricco di fauna, ideale per chi ama fare immersioni. Conosciute sin dall’antichità come “isole Diomedee”, sono legate alla leggenda del mitico eroe greco Diomede, che approda sulle coste del Gargano e sceglie queste terre come sua dimora sino ad esserne sepolto. Alla sua morte, la dea dell’amore Afrodite trasformò i suoi compagni in procellarie perché continuassero a lamentare la perdita del loro signore e ne vegliassero la tomba.
San Domino l’unico centro abitato
Oggi è ancora possibile ascoltare il singolare verso di questi uccelli marini, che sono berte maggiori (Calonectris diomedea), sull’isola di San Domino che è proprio il primo approdo con la barca quando arrivate. Rappresenta l’unico centro abitato. Il porticciolo è nel punto in cui l’isola fronteggia l’altro isolotto quello di San Nicola (le due isole distano meno di 200 metri). San Domino è ricoperta da una fitta pineta d’Aleppo e da una rigogliosa macchia mediterranea. L’isola ha una sola spiaggia di sabbia, cala delle Arene mentre parecchie cavità naturali da visitare. La Grotta del Bue Marino, profonda 70 metri che deve il nome dalle foche monache che qui sostavano. La Grotta delle Viole, il cui nome deriva dalla colorazione rosso violacea delle alghe calcaree che tappezzano le pareti sommerse della stessa, la Grotta del Coccodrillo e quella delle “Rondinelle”.
La seconda isola da visitare, è San Nicola che costituisce il centro storico ed amministrativo dell’arcipelago. Qui vi suggerisco di vedere l’Abbazia di Santa Maria a Mare, con la cinta muraria ancora intatta. Per ampiezza è l’Abbazia più grande del Mediterraneo. Proseguite con l’isola di Capraia è situata a nord dell’isola di san Nicola dove la natura vive in modo incontaminato, perché l’isola è disabitata e non è possibile sbarcarci. Molte escursioni però fermano a pochi metri dalle sue rive perché qui si trova una statua sommersa di Padre Pio, oggi San Pio e le acque, limpide e pulitissime, invitano sempre al bagno. Infine merita di essere visto anche lo scoglio di Cretaccio, che vi catturerà per il suo colore giallastro dovuto alla natura argillosa del terreno.

San Giovanni Rotondo

Il Gargano è terra anche di fede e di storia. A San Giovanni Rotondo trovate la Chiesa di san Pio da Pietrelcina. È un luogo dove la fede e la devozione, traspirano in ogni angolo dell’edificio. Voluto dai frati Minori Cappuccini confratelli di padre Pio e dai suoi numerosi devoti, per poter al meglio accogliere le reliquie del santo e allo stesso tempo dare dignità alle celebrazioni eucaristiche. La Chiesa è frutto del lavoro del famoso architetto Renzo Piano, affiancato da Mons. Crispino Valenziano, che ne cura l’aspetto liturgico. Di sicuro interesse da visitare la Cripta e la Cella del Santo, la Chiesa Antica, la Via Crucis alle pendici del Monte Castellano e la Casa Sollievo della Sofferenza.
Cosa mettere in dispensa del caravan o del camper
Non dici Puglia se non dici Tarallo! Nei centri di Peschici e Vieste, ne trovate di diverse forme, dolci, salati, aromatizzati e non. Così come non dimenticate di trovare spazio per le ostie ripiene, i biscotti e soprattutto il miele e l’ottimo olio extravergine. Inoltre se sostate 3 giorni nell’area camper Isola Bella e siete amici di Cristiano, avete una bottiglia da un litro di olio extravergine di produzione propria. Se invece soggiornate 5 notti, una latta da 5 litri di olio.
Cosa ordinare a tavola
Tutta la costa del Gargano è un tripudio di rocce a picco sul mare e su queste rocce è possibile trovare i Trabucchi, ovvero antiche strutture fatte con pali di legno che si intrecciano a fili e carrucole utili per la pesca. Alcuni trabucchi abbandonati sono stati trasformati in ottimi ristoranti dove degustare la cucina tipica locale fatta di prodotti di eccellenza e genuinità. Qui a parere personale, la qualità dell’olio, delle olive, del pane e del pesce fresco è superiore a tante altre località. Si possono gustare sia prodotti dell’entroterra come formaggi, olive, sia quelli del mare come seppie e cozze.
A tavola vi suggerisco di assaggiare le Bruschette, enormi fette di pane con pomodori tagliati piccoli, alici, olive e ottimo olio di oliva, la Pepata di Cozze che non ha nulla a che vedere con quella partenopea, perché è fatta con pomodori tagliuzzati, aglio, cipolle, viene servita in tegami di terracotta e va mangiata ancora calda. E per finire tra i dolci tipici della tradizione ci sono le Cartellate che vengono preparate con pasta sfoglia arrotolata ripiena e ricoperta di mandorle, miele e vin cotto e i taralli sia dolci che salati con abbondanti mandorle.
E ora dove mi sono trovato bene a tavola. Ristorante da Antonio sulla Baia di Manaccora. La sua posizione è per una cena romantica o per chi ama avere il mare davanti: sei praticamente sulla spiaggia. Al trabucco da Mimì: un luogo pieno di tradizione e poiché non è molto grande vi consiglio di chiamare prima e magari prenotare. Impagabile il tramonto sulla Punta di San Nicola da godersi seduti a tavola degustando un piatto di pesce.
Clicca, guarda, respira e sogna … felice estate!
