Compagnie petrolifere e auto elettriche: svolta in arrivo

Compagnie petrolifere e auto elettriche. La svolta verso nuove concezioni di mobilità individuale è stata ormai decisamente imboccata. Un altro articolo di approfondimento del nostro Dan Cooper, l’ennesimo su Globe.
Compagnie petrolifere e indicatori
A dimostrarlo non sono tanto gli svariati modelli di automobili elettriche che circolano sempre più numerosi sulle strade dei Paesi industrializzati, quanto altri “indicatori”, a nostro avviso ben più importanti. Uno di questi è costituito dalle compagnie petrolifere, proprio quelle che, in nome dell’oro nero, hanno condizionato e condizionano tutt’ora le politiche di intere nazioni.
Eppure, questa “forza monolitica” si sta piano piano riorientando verso un campo sino ad ora avversato con ogni mezzo: quello dell’energia elettrica.
L’auto elettrica si carica in garage
Lo sviluppo della tecnologia basata sull’elettricità, porterà a breve gli automobilisti a poter caricare la macchina direttamente nel proprio garage e non con la classica “spina” di casa, dalla quale, avendo tempo a disposizione, sarebbe comunque possibile fare il “pieno”, ma attraverso dispositivi che consentono tempi di ricarica ridotti. In sostanza, sarebbe come possedere un distributore in garage.
Un rischio tremendo per le compagne petrolifere poiché rischiano di essere completamente “tagliate fuori” da quel mercato che hanno dominato sin dall’inizio della produzione di massa.
Il rimedio delle le multinazionali
Ecco quindi il rimedio: creare reti di distributori che diventino competitivi rispetto alla pratica di auto-caricare la vettura.
La Shell sta investendo tantissimo in questa direzione. Attraverso la creazione di start-up specializzate, gli ingegneri stanno pensando di creare una rete di “stazioni” dove la batteria scarica dell’auto viene semplicemente restituita e sostituita con una carica, risparmiando così il tempo necessario a fare un “pieno”.
La Chevron, altro grande colosso petrolifero, sta investendo nello studio di batterie di nuova concezione in grado di assicurare una maggior autonomia.
La TOTAL non è da meno. Infatti è prevista la creazione, in Olanda, di una fitta rete di colonnine per la ricarica pubblica e ciò porterebbe il paese nordeuropeo ad avere la più “densa” rete al mondo.
In effetti, contando semplicemente i “punti di ricarica”, l’Olanda è terza come numero assoluto di impianti, ma è la prima per numero impianto/chilometro (circa 19 colonnine a chilometro per strada asfaltata).
L’elenco potrebbe continuare, ma crediamo sia sufficiente a dimostrare quanto avanti sia ormai la svolta tecnologica.
Lo spirito ecologista non centra
Naturalmente non pensiamo che alcuno si illuda circa un riscoperto spirito ecologista del settore petrolifero, ma le regole di mercato, almeno in questa occasione, assumono una valenza positiva.
In Italia il “piatto piange” ed è una cosa assai triste poiché il Bel Paese è sicuramente, anche in altri settori, un punto d’eccellenza tecnologico a livello mondiale. Peccato che burocrazia, scelte strategiche “inspiegabili” e una certa propensione all’azione “pachidermica” lo pongano sempre in posizioni subordinate.
C’è da auspicare che, come al solito, le “correnti internazionali” ci incanalino verso una scelta che, una volta tanto, sembra corretta.
Staremo a vedere.

