Basta con «Meglio che niente!»
Il “meglio che niente”
Un’attività fisica fatta male riverbera in negativo su amici e familiari di chi la pratica.
Basta con il «Meglio che niente», è dannoso.
Lo sport sacrificato e sofferto produce eccessi di cortisolo e dolori articolari. Chi se li causa tende a essere più acido, sofferto e stizzoso. Aritmetica molto semplice.
Il pensiero buonista
Il pensiero positivista e buonista però ci fa santificare lo sport, il «meglio che niente», in parallelo al «mangia poco ma di tutto» sono antiscientifici, stupidi, ma
– peggio 1: dannosi alla salute,
– peggio 2 (molto peggio): riverberano su chi sta intorno all’eroe sacrificato.
Il meglio che niente ogni tanto funziona, con la passeggiata invece che stare fermi, con l’allenamento serio che ovviamente non può sempre essere perfetto.
Allora sì, dopo, durante la doccia si può dire «ok, non ho fatto il record olimpico ma ci voleva, mi sono scrollato via la ruggine, mi sono divertito». O staccato. O sbloccato.
Ma che lo sforzarsi controvoglia, il soffrire in carenza di minerali e lipidi del cervello serva sempre e comunque solo perché ci gira in testa il ritornello conformista del titolo, per favore, e a difesa delle vostre compagne e dei vostri figli: NO.
Nessuna metafora
La metafora persona/automobile è sbagliata di principio (la macchina ferma si conserva più a lungo, la persona ferma si rottama prima), ma per una volta la usiamo per porci una domanda: forzeresti il tuo SUV ad andare in giro senza olio? Diresti «beh, dai, meglio che niente?».
Eppure quanti «non bado troppo al cibo, ma almeno faccio un po’ di sport per smaltire gli eccessi».
Equivale a: «non faccio il tagliando, metto kerosene al posto del diesel, ma almeno accelero in tangenziale».
Il riverbero sociale però è più grave: fisici allenati male causano persone (e guidatori, e padri, e insegnanti, e mammine, e parroci, e direttori di rete) infiammate (vedi – appunto – cortisolo) e, di conseguenza, nervose se non violente.
Lo sport serio (di alto o basso livello, benissimo anche il basso) ti lascia stanco «ma bene». Il famoso «stanco bello», ti fa girare dopamine, magari ti affatica un po’ la camminata ma se la «ascolti» con attenzione la senti ancora più bella.
E tratti meglio i figli, cara forzata del fitness urlato.
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Serie SPORTBOUNCE – Art. 2
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Autore TV, Scrittore, Atleta