Atapuerca. I primi europei praticavano il cannibalismo?

La Sierra de Atapuerca
Più un luogo è antico, maggiore è l’oscurità che si cela sulla sua storia. Dal buio della grotta di Maltravieso, attraversiamo la Spagna verso nord-est lungo il nostro viaggio nei posti che se potessero parlare ci svelerebbero molte cose ancora poco chiare. Andiamo nella Comunidad Autonoma de Castella y León, presso la città di Burgos. Qui siamo a la Sierra de Atapuerca. Tra il 1896 e il 1901 venne costruito un tratto della ferrovia mineraria per Bilbao e affinchè il treno non avesse dislivelli, venne creato un canyon artificiale che mise a nudo, letteralmente affettandole, 6 cavità carsiche frequentate dall’uomo preistorico.
Tra queste, che formano il complesso di Atapuerca, la Gran Dolina e la Sima dell’Elefante sono forse le più famose. Hanno svelato, e stanno svelando, tre cose fondamentali per la storia umana d’ Europa. Le tracce fossili dei primi uomini vissuti in Europa, il fatto che questi appartengano a una specie umana prima sconosciuta e la pratica del primo cannibalismo.
A Gran Dolina ecco l’Homo Antecessor

A Gran Dolina i livelli di sedimenti più bassi e quindi più antichi sono datati a circa 1.200.000 anni fa, usando una tecnica (ESR) che misura la radiazione di alcuni elettroni dei carbonati dei sedimenti. Gli strumenti in selce trovati in questi livelli sono da considerarsi una delle prime tracce umane in Europa. Ma sono stati i livelli poco al di sopra a questi che l’8 luglio del 1994 hanno fornito qualcosa di inaspettato. I resti di parte di un cranio umano, databile a circa 850-800.000 anni fa, attribuibile ad un individuo di 10-11 anni. Era l’Homo Antecessor, una nuova specie di ominide mai conosciuta prima.
L’Homo Antecessor, per la configurazione delle ossa viene considerato un’evoluzione europea dell’Homo Ergaster partito dall’ Africa circa 2 milioni di anni fa, che era un vicino parente dell’Homo Abilis. Circa 1 milione di anni fa quindi, i primi uomini ad abitare in Europa, forse passati prima dal Vicino Oriente e dal Caucaso, erano robusti, alti in media circa 160-185 centimetri, e con una capacità cranica già superiore ai 1000 cm2.
La “Chica de Atapuerca”
Ma la ricerca con gli anni avanza. Molto recentemente lo studio della dimensione dello smalto e della dentina dei canini del cranio trovato nel 1994, ha stabilito che si trattava di una bambina. Lei, come altri individui di H. Antecessor i cui resti (170 frammenti di ossa) sono stati trovato a Gran Dolina, mostrano però altri particolari meno felici. Sembra che siano stati oggetto di cannibalismo a giudicare dalle tracce lasciate sulle loro ossa da attrezzi di pietra, le stesse osservabili su ossa di animali cacciati nello stesso livello della grotta. L’equipe coordinata dal prof. Eduald Carbonell, dopo anni di ipotesi e prove, è dell’idea che si trattasse di cannibalismo tra gruppi diversi di H. Antecessor. Forse praticato per ragioni rituali.

Ma alla Sima dell’Elefante, da una decina di anni stanno tornando alla luce echi di primi europei ancora più antichi. Tracce di macellazione di animali e una mandibola umana, forse di una specie ancora sconosciuta, in livelli datati a 1,3 milioni di anni fa.
Se le grotte di Atapuerca potessero parlare, ci svelerebbero chi erano, da dove arrivarono come si comportavano i primi esseri umani d’ Europa.
Serie “Misteri e particolarità” dei reperti archeologici – Art. 4
