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“Arte e simboli celtici” l’opera di Andrea Fiorina

“Arte e simboli celtici. Il legno racconta la storia di un popolo” di Andrea Fiorina, il racconto di un viaggio tra intagli lignei che narrano miti, usanze di un’antica civiltà

Andrea Fiorina, un'opera rappresentante dell'arte celtica

Andrea Fiorina: il legno racconta la Storia

Arte e simboli celtici. Il legno racconta la storia di un popolo” di Andrea Fiorina è un libro veramente interessante per chi ama la storia antica e adora scoprire nozioni ancora poco note sulla vita, le usanze, i miti e i misteri che avvolgono vari popoli dell’Eurasia, civiltà che affondano le proprie radici indietro nel tempo, fino a spingersi nei meandri più sconosciuti dell’età del Bronzo.

Andrea Fiorina durante la conferenza di presentazione del saggio presso l’Associazione Arte Cultura La Corte di Felsina (Bologna, 2018)
L’autore durante la conferenza di presentazione del saggio presso l’Associazione Arte Cultura La Corte di Felsina (Bologna, 2018)

L’autore Andrea Fiorina, non è solo un appassionato conoscitore della storia dell’antico popolo celtico, ma è anche un valente artista, intagliatore del legno che opera nel territorio valdostano, dove ha sempre vissuto e svolto l’attività di medico e ricercatore in pneumologia; in concomitanza a tutto ciò, non ha mai smesso di incidere nelle sue eleganti sculture lignee, i segni e i simboli ancestrali della cultura celtica, tanto che, nel corso del tempo, è stato invitato in molte occasioni ad esporre le sue opere in mostre ed eventi importanti in Italia, oltre a realizzare numerosi convegni e conferenze sull’arte celtica.

Il Sole di San Michele, Opera di A. Fiorina
Il Sole di San Michele, Opera di A. Fiorina

Natura e mistero nelle sculture lignee

La sinuosità del segno con cui l’artista plasma la materia vegetale, la linea morbida e definita che v’ imprime, si amalgamano alle sfumature che la natura stessa regala al legno creando, in tal modo, forme calde e tonalità avvolgenti nelle sue opere scultoree.

Il libro in cui l’autore racconta la storia di questi simboli, è ricco di immagini a colori che immortalano i suoi lavori artistici, dando così, la possibilità al lettore di conoscere la realtà e l’estetica di tali simbologie che nel mondo antico dei popoli nordici comunicavano significati legati alla natura, ossia al mondo che li circondava ma, pure, all’aspetto più misterico della loro spiritualità, che alle origini era di stampo pagano e mitologico.

Copertina del libro "Arte e Simboli Celtici" di Andrea Fioria

Il libro “ARTE E SIMBOLI CELTICI. Il legno racconta la storia di un popolo”, disponibile su Amazon, e indispensabile per gli studiosi e gli appassionati per una conoscenza approfondita delle nozioni specifiche sul significato insito nei simboli e nel linguaggio dei popoli celtici, del loro alfabeto runico e sull’importanza storica della loro antichissima cultura, risalente al IX-V sec. a.C. (periodo di Hallstatt), in seguito contaminata dalla commistione con le grandi civiltà romana e cristiana.

Opere di A. Fiorina in mostra all’ Associazione Arte Cultura La Corte di Felsina (Bologna, anno 2018)
Opere di A. Fiorina in mostra all’ Associazione Arte Cultura La Corte di Felsina (Bologna, 2018)

L’arte come linguaggio sacro e pratico

I popoli protostorici molto probabilmente non consideravano l’arte come pura realtà estetica, dal valore essenzialmente decorativo, ma al contrario l’attività creativa esercitava piuttosto una funzione utilitaristica, sebbene nel costruire utensili ed oggetti d’uso quotidiano, spesso vi apponevano disegni e decorazioni d’ abbellimento e di fantasia, attribuendovi un significato religioso o simbolico.

Le civiltà atlantiche, come i Celti, erano di tipo tribale, suddivise in clan familiari e contribuirono in tutto il nord Europa a divulgare una conoscenza religiosa, quella druidica, di genere animistico, fatta di segni e simboli ispirati soprattutto alla raffigurazione geometrica della natura (come intrecci di piante, movimenti del mare, segni delle nuvole).

 Quercia e rune, Acquerello digitale (con ausilio A.I.), opera di A.R.D.
 Quercia e rune, Acquerello digitale (con ausilio A.I.), opera di A.R.D.

I Druidi: custodi del sapere, del sacro e dell’origine dei simboli celtici

I druidi, antichi sacerdoti sciamani, proprio grazie alle loro conoscenze mediche, giuridiche, divinatorie, magiche (spesso utilizzate nei riti segreti che praticavano) affiancavano i regnanti nel governo della popolazione e godevano del più assoluto rispetto.

Il termine “drus” significa “quercia”, ovvero una pianta tipica dell’Europa continentale, dalla caratteristica robustezza e resistenza, a cui si affianca la crescita del vischio con le sue bacche bianche che, nella cultura druidica, rappresentavano l’anima e la fertilità, usanze che sono giunte fino ai nostri giorni, tanto che la pianta di vischio, ancora oggi, si dona come buon auspicio per il nuovo anno che sopraggiunge.

L’ arte celtica ebbe il suo culmine tra il IX e il I sec. a.C.: in seguito, la conquista romana prima e l’avvento del Cristianesimo poi, accantonarono quei simboli poiché ritenuti barbari e tribali: la cultura celtica, infatti, fondava le proprie radici sul culto della “dea madre”, propiziatrice di vita.

Croce celtica di Kirk Conchan, isola di Man, Opera di A. Fiorina
Croce celtica di Kirk Conchan, isola di Man, Opera di A. Fiorina

La fioritura e la resilienza: le fasi dell’arte celtica e il rifugio irlandese

Le fasi più vive dell’arte celtica sono sostanzialmente due: il periodo di Hallstat, nell’attuale Austria (IX-V sec. a.C.) e quello di La Tène, nell’attuale Svizzera (V-I sec. a.C.), ma la conservazione di segni e simboli nei veri significati originari è oggi di difficile realizzazione: i territori in cui hanno meglio mantenuto le primitive e meno contaminate caratteristiche, sono le isole britanniche che, grazie al loro posizionamento e al clima non proprio agevole, nei secoli riuscirono a tener testa alle invasioni dei popoli stranieri e alle conquiste territoriali.

Dalle parole dell’autore: “Nella terra d ‘Irlanda protetta forse dalla leggendaria magia druidica, mai invasa dalle legioni romane, evangelizzata da S. Patrizio e dai suoi monaci, rimasero sempre vive l’arte, le leggende, le tradizioni celtiche e le sacre dottrine del Wyrd, ossia la sapienza segreta del mitico Avalon”.
Da queste storie si svilupparono, nel periodo medievale, le classiche leggende del ciclo di re Artù e dei suoi cavalieri.

I principali simboli celtici riscontrabili in ambito artistico furono i nodi e le spirali intrecciate che indicavano la reincarnazione, la dea madre, la continuità della vita; gli alberi sacri, la rosa e la croce celtica oltre a vari altri motivi a carattere geometrico, utilizzati anche in seguito per decorare architetture monumentali.

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