ADR e le natiche audio dell’atleta Rod Stewart

ADR. Acronimo importante sul set. Vediamo cos’è e il perché.
ADR
Una delle tante sigle che devi umilmente imparare quando decidi di produrre la tua serie TV internazionale e farti ridere dietro è ADR:
“Additional Dialogue Recording“
secondo qualcuno,
“Automated Dialogue Replacement“
secondo altri (meno).
A me e alla mia ignoranza sembra migliore la prima, perché si tratta di sostituire delle frasi dette sul set con degli audio di studio.
Si sbaglia
Sembra impossibile ma l’errore (e di conseguenza il ricorso all’ADR) vola sempre sul cielo sopra il set. Se nella scena sei ripreso di nuca fai presto, se sei legato a un labiale visibile… let’s dance.
Citazione (mi permetto una parentesi) di terza mano, viene da Luca Tramontin che la prende dai Ramones che a loro volta l’hanno presa da Chris Montez.
Let’s dance con il Loop o Post Sync: devi guardare la tua scena già fatta e parlarci sopra rispettando quel micro-casino che è il tuo labiale. È difficile, scherzando si dice sempre che la prossima volta si recita solo di schiena. Quindi perchè si rifà?

Ma perché si sbaglia?
Vi do qualche esempio casuale/frequente.
Perchè c’è un rumore imprevisto/non risolvibile (si fanno sopralluoghi in pre produzione per assicurarsi che le condizioni di ripresa siano ottimali) o che al momento la nostra mente non ha colto e il registratore sì (la nostra mente seleziona, l’attrezzo no).
Perché qualcuno ha catalogato male i file (capita, ah se capita).
Perchè una linea va cambiata causa i tempi, ad esempio, c’è una serie di battute metaforiche su un’epidemia, poi scoppia il Covid e tutto diventa di cattivo gusto.
Non è successo a noi, ma a un’altra serie che si vede su Amazon Prime.
Beh, caso mai rifate, non casca il mondo
E perché non ri-filmano? Perché non possono causa virus, perché i contratti con gli attori hanno delle date e poi scadono, perché nel frattempo uno ha cambiato look. Praticamente è impossibile.
Ah, poi ce n’è un’altra: vuoi far doppiare a un’altra persona? Spesso i grandi attori hanno dei contratti che impediscono o almeno vincolano al loro assenso.
E non è un vizio da vip, la voce e il doppiaggio cambiano molto la percezione del personaggio.
Prova a guardare il David Hodges di CSI in italiano e poi in inglese. Buone entrambe, ma ti danno addirittura un’altra visione del suo corpo, addirittura del suo orientamento sessuale.
Immagina per un atleta. Un fighter con la voce avvolgente, o con la voce squillante. O fastidiosa (a volte si fa apposta!). Vorrei dire che modifica il “come vedi l’atleta”, in realtà se lo sport è conosciuto modifica anche come vedi quello specifico sport, l’imprinting visivo è il buongiorno.

If you think i am sexy
La nostra azienda ha delle fonti nel mondo del rock che non indichiamo mai ma ringraziamo spesso.
Non so se il grande Rod abbia raccontato altrove questa perla interessante, sicuramente anni fa era sconosciuta. La sua immagine (non dimentichiamo che Rod Stewart è un ottimo sportivo) pubblica è stata ampiamente modificata da un problema di audio. Ve la racconto che è bella.
Quando registri in studio spesso (se non è una cover che canti da bambino) hai un testo imparato da poco, in studio puoi tenere il foglio, nei video promozionali no, come sul set.
Per il video di «D’Ya Think I’m sexy» Rod dimenticava intere frasi, così il regista ha detto “quando ti dimentichi voltati di c… spalle in modo che non si veda il labiale”.
Ha funzionato, ma l’immagine sculettante e frivola di Rod è stata marchiata (con successo commerciale e sofferenza personale) per sempre.
Vedi a volte l’audio, vedi a volte il corpo degli altri visto con le orecchie…
