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A Palazzo Pitti la prima mostra in Italia di Wang Guangyi

Obscured Existence

Obscured Existence” è il titolo della prima mostra personale di Wang Guangyi in Italia. L’esposizione sarà aperta al pubblico presso l’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti dal 7 settembre al 10 dicembre 2023. La mostra è curata da Eike Schmidt e Demetrio Paparoni e includerà 28 quadri mai esposti in Occidente, realizzati dal 2014 ad oggi. Alcuni dei dipinti creati appositamente per questa occasione presenteranno reinterpretazioni di capolavori degli Uffizi.

Le opere di Wang Guangyi sono già parte delle collezioni permanenti di musei pubblici in tutto il mondo, tra cui il nuovo M+ a Hong Kong, musei in città come Shenzhen, Guangdong, Shanghai, Chengdu e Pechino, oltre a istituzioni internazionali come la Tate Modern a Londra, il San Francisco Museum of Modern Art, il Museum Ludwig ad Aquisgrana e molti altri. Inoltre, l’artista ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2013.

Wang Guangyi

Wang Guangyi: foto dell'artista
L’artista

Wang Guangyi è un artista cinese leader nel nuovo movimento artistico emerso in Cina dopo il 1989. È nato nel 1957 ad Harbin, in Cina, e ha avuto un’infanzia influenzata dalla Rivoluzione Culturale.

Molto importanti e famosi sono la serie di dipinti “Great Criticism“, in cui mescola immagini di propaganda della Rivoluzione Culturale cinese con loghi di marchi occidentali. Prima del 2010, Wang Guangyi ha anche creato opere come “Post Classic“, in cui reinterpretava famosi dipinti occidentali, spesso raffigurando i soggetti da dietro per enfatizzare la ricerca della tranquillità e l’evitare dettagli insignificanti. Wang Guangyi influenzato da Ernst Gombrich,  crede che gli artisti non creino opere d’arte nuove, ma correggano la realtà culturale esistente, influenzati dal contesto storico in cui vivono.

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Le parole del Direttore delle Gallerie degli Ufizi, Eike Schmidt

 “Siamo fieri di poter presentare la prima mostra personale in Italia di Wang Guangyi, artista di fama internazionale che rilegge gli immaginari collettivi – e in particolare anche alcune opere degli Uffizi – con gli occhi che guardano oltre l’immagine, oltre i confini dei linguaggi visivi e metaforici, per analizzare la condizione umana in relazione alla trascendenza.”